<html lang="it" ng-app="webApp"> <head> <META http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=utf-16"> <title>Rassegna Stampa</title> <meta name="viewport" content="width=device-width, initial-scale=1.0,user-scalable=no"> <meta name="description" content="Rassegna Stampa"> <meta name="author" content="Volo.com"> <link rel="shortcut icon" href="img/Volocom_favicon.png"> <link rel="apple-touch-icon-precomposed" sizes="144x144" href="images/apple-touch-icon-144-precomposed.png"> <link rel="apple-touch-icon-precomposed" sizes="114x114" href="images/apple-touch-icon-114-precomposed.png"> <link rel="apple-touch-icon-precomposed" sizes="72x72" href="images/apple-touch-icon-72-precomposed.png"> <link rel="apple-touch-icon-precomposed" href="images/apple-touch-icon-57-precomposed.png"><script charset="UTF-8" src="js/angularjs/1.4.0/angular.min.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/angularjs/1.4.0/angular-cookies.min.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/angularjs/1.4.0/angular-route.min.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/angularjs/1.4.0/angular-sanitize.min.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/angularjs/1.4.0/angular-resource.min.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/angularjs/tmhDynamicLocale.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/jquery/1.11.2/jquery-1.11.2.min.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/bootstrap/3.3.2/js/bootstrap.min.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/bootstrap/custom/0.12.1/ui-bootstrap-tpls-0.12.1.min.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/app.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/jqueryapp.js"></script><link charset="UTF-8" href="css/bootstrap.css" rel="stylesheet"> <link charset="UTF-8" href="css/style.css" rel="stylesheet"><script charset="UTF-8"> $(document).ready(function () { var appElement = document.querySelector('[ng-app=webApp]'); var $scope = angular.element(appElement).scope(); $scope.$apply(function () { $scope.titoloRassegna = 'Rassegna Stampa ConfProfessioni'; $scope.dataRassegna = '2024-03-25'; $scope.CustomerId = ''; $scope.UserId = '8069'; $scope.listaSezioni = []; $scope.listaArticoli = []; creaListaSezioni($scope.listaSezioni); creaListaArticoli($scope.listaArticoli); }); }); function creaListaSezioni(list) { list.push({ 'Report_Titolo': 'Rassegna Stampa ConfProfessioni' , 'Report_ID': '9448816' , 'Report_TotaleDocumenti':0 , 'Report_Livello':-1}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Confprofessioni e BeProf' , 'Report_ID': '9448817' , 'Report_TotaleDocumenti':3 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Associazioni e Ordini' , 'Report_ID': '9448818' , 'Report_TotaleDocumenti':9 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Economia e Fisco' , 'Report_ID': '9448819' , 'Report_TotaleDocumenti':14 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Lavoro e Previdenza' , 'Report_ID': '9448820' , 'Report_TotaleDocumenti':8 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Europa e Fondi Europei' , 'Report_ID': '9448821' , 'Report_TotaleDocumenti':5 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Salute e Welfare' , 'Report_ID': '9448822' , 'Report_TotaleDocumenti':14 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Professionista 4.0' , 'Report_ID': '9448823' , 'Report_TotaleDocumenti':2 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Formazione' , 'Report_ID': '9448824' , 'Report_TotaleDocumenti':0 , 'Report_Livello':0}); } function creaListaArticoli(list) { list.push({ 'Report_Titolo': 'Confprofessioni e BeProf', 'Report_ID': '9448817', 'Report_TotaleDocumenti':3, 'Documento_ID': '47470827', 'Documento_Data': '2024-03-25', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': 'editor', 'Documento_PageNumber': '6', 'Documento_Sottotitolo': 'RESPONSABILITÀ SOCIALE Secondo l\'ultimo studio e rapporto, nella provincia il 26,4% delle imprese haun livelloelevato. Gli esempi da banche e commercio', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Le pmi veronesi investono nel welfare: leva del business', 'Documento_TitoloHtml': 'Le pmi veronesi investono nel welfare: leva del business', 'Documento_Contenuto': '<span class="hilite">Imprese che diventano soggetti sociali, non solo produttivi, e che si assumono la responsabilità dell\'ecosistema nel quale operano: lavoratori, famiglie, comunità, consumatori, intermediari e fornitori. Presenti in modo capillare in Veneto (sono 470mila, 96 ogni mille abitanti), hanno oggi un valore sociale di rilievo se si considera che con i loro programmi di welfare raggiungono il 48,7% delle famiglie di tutti i livelli sociali. Si tratta di un welfare «di qualità», come sottolinea il Rapporto Welfare Index Pmi 2024, l\'indice che misura il livello nelle piccole e medie imprese promosso da Generali con la partecipazione di Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato, Confprofessioni e Confcommercio: diverse le aree prese in esame, dalla previdenza alla salute, dal sostegno economico ai lavoratori alla conciliazione vita-lavoro fino allo sviluppo del capitale umano e all\'inclusività</span>. All\'ultima edizione hanno partecipato 953 imprese della regione, nella quale si concentrail 16% delle best practice italiane. Entrando nel dettaglio delle province, l\'area Nord-Est, costituita da Belluno e Treviso, raggiunge la massima quota di imprese con livello di welfare alto o molto alto, 30,8%. La fascia Ovest, che comprende Verona e Vicenza raggiunge una quota del 26,2% mentre l\'area a Sud-Est, quella di Venezia, Padova e Rovigo, con una quota del 22,2% è leggermente inferiore alla media regionale 25,5%, a sua volta più alta della media nazionale del 24,7%. Come sottolinea il Rapporto, la dimensione aziendale è fortemente correlata al livello di welfare: le imprese che raggiungono un livello elevato sono una vasta maggioranza tra le più grandi, 71% oltrei 100 addetti, 49,6% da 51 a 100, considerando che dispongono delle maggiori capacità economiche, di strutture professionali dedicate alla gestione delle risorse umane e di ampie platee di lavoratori beneficiari delle iniziative. Tra le imprese con meno di 50 addetti il 31,6% raggiungono unlivello di welfare elevato, e tra quelle con meno di 10 addetti il 12,1%, comunque un dato incoraggiante che rappresenta la consapevolezza acquisita. Le aziende socialmente più avanzate, che concepiscono il welfare non solo come leva di gestione del sistema premiantema come fattore strategico per la sostenibilità dell\'impresa, sono in Veneto il 13,4% del totale, più che raddoppiate dal 2016 al 2023. Un approccio confermato dai numeri: l\'analisi dei bilanci 2022 di 495 imprese che partecipano all\'Index, conferma l\'impatto positivo del welfare aziendale sui risultati del business. Dalle banche al commercio Di esempi, recenti, sul territorio ce ne sono. Partendo dalle banche: Unicredit ha firmato con Fabi e le altre organizzazioni sindacali un accordo che prevede un premio fino a 2.200 euro per tutti i 37mila lavoratori del gruppo presenti in Italia: un riconoscimento più alto di circa il 40% rispetto a quello dell\'anno precedente. Anche Banco Bpm ha raggiunto un accordo con i sindacati che prevede un premio welfare riferito al 2023 del valore di 1.800 euro, incrementato rispetto al 2022 quando era di 1.500 euro. Anche Confcommercio Verona propone un piano di welfare alle aziende associate che ne fanno domanda: le persone indicate da ogni impresa, dipendenti ma non solo, possono ottenere un importo di 300 euro erogato in forma di Buoni Spesa utilizzabili per pagare, con una percentuale che va dal 5% al 50%, beni, prodotti o servizi anche di largo consumo venduti solo da Pmi attraverso la piattaforma digitale MarketPass gestita da TreCuori. Un territorio attento Offerta sanitaria, stato di salute della popolazione, politiche del lavoro: il Veneto si posizione nella parte alta delle classifiche in tutti gli indicatori socio-economici. Un dato che mostra come là dove comunità e istituzioni sono più attente al welfare, anche le aziende sono più sensibili. Ecco che infatti nel Welfare Italia Index 2023, iniziativa di Unipol Gruppo realizzata in collaborazione con The European House - Ambrosetti, il Veneto conquista la settimana posizione nella classifica italiana. In particolare la Regione occupa la quarta posizione per spesa previdenziale media a supporto degli over 65 (1.301 euro a fronte della media italiana ferma a 1.147); è nona per spesa media regionale per utente fruitore degli asili nido, 18esima sia per spesa pubblica per le politiche del lavoro che per quella destinata ai consumi legati a istruzione e formazione. L\'efficacia, l\'efficienza e l\'appropriatezza dell\'offerta sanitaria fanno salire il Veneto alla seconda posizione, per la salute della popolazione si piazza alla quarta e alla terza per part-time femminile involontario: 12,3% a fronte di una media nazionale del 17,1%. FRANCESCALORANDI', 'Documento_Abstract': 'Imprese che diventano soggetti sociali, non solo produttivi, e che si assumono la responsabilità dell\'ecosistema nel quale operano: lavoratori, famiglie, comunità, consumatori, intermediari e fornitori. Presenti in modo capillare in Veneto (sono 470mila, 96 ogni mille abitanti), hanno oggi un valore sociale di rilievo se si considera che con i loro programmi di welfare raggiungono il 48,7% delle famiglie di tutti i livelli sociali. Si tratta di un welfare «di qualità», come sottolinea il Rapporto Welfare Index Pmi 2024, l\'indice che misura il livello nelle piccole e medie imprese promosso da Generali con la partecipazione di Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato, Confprofessioni e Confcommercio: diverse le aree prese in esame, dalla previdenza alla salute, dal sostegno economico ai lavoratori alla conciliazione vita-lavoro fino allo sviluppo del capitale umano e all\'inclusività', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Imprese che diventano soggetti sociali, non solo produttivi, e che si assumono la responsabilità dell\'ecosistema nel quale operano: lavoratori, famiglie, comunità, consumatori, intermediari e fornitori. 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Il contratto "disciplina, in maniera unitaria e per tutto il territorio nazionale, i rapporti di lavoro dipendente nell\'ambito delle attività professionali, anche in forma di studio associato e/o nelle forme societarie consentite dalla legge, nonché i rapporti di lavoro tra gli altri datori di lavoro che svolgono delle altre attività e servizi strumentali e/o funzionali alle stesse, e il relativo personale dipendente". Vediamo le principali novità. Come cambiano i minimi tabellari Dal 1° marzo 2024 al 28 febbraio 2027 i lavoratori del comparto avranno degli aumenti sui minimi tabellari , cioè sullo stipendio di base, suddivisa in quattro tranches che riguarderà ciascuna posizione prevista nella declaratoria del Contratto collettivo nazionale del lavoro (abbiamo affrontato questo argomento in un altro articolo de ilGiornale.it sul lavoro domestico). Si parte dai Quadri, che vedranno un aumento complessivo salariale di 303 euro, che diventano 269 euro per i lavoratori appartenenti al primo livello. Per le altre posizioni contrattuali i nuovi importi saranno: 234 euro per il secondo livello; 217 euro per il terzo livello super; 215 euro per il terzo livello; 208 euro per il quarto livello super; 201 euro per il quarto livello; 187 euro per il quinto livello. Come scritto sopra l\'aumento sarà diviso in quattro tranches, decorrenti rispettivamente: dal 1° marzo 2024; dal 1° ottobre 2024; dal 1° ottobre 2025; dal 1° dicembre 2026. Welfare, periodo di prova e genitorialità In virtù della cosiddetta vacanza contrattuale (cioè il periodo di tempo intercorso tra la fine vigenza del precedente Ccnl e il rinnovo) sarà corrisposta un\'indennità pari a 400 euro per ogni livello di inquadramento ma solo per i lavoratori con contratto firmato alla firma dell\'accordo di rinnovo. L\' una tantum sarà erogata in due tranche: 200 euro il 1° maggio 2024; 200 euro il 1° maggio 2025. L\'innovazione sulla una tantum sta sul fatto che per la prima volta i datori di lavoro possono decidere di riconoscere i 400 euro sotto forma di welfare Per quanto riguarda il periodo di prova , vengono confermate le durate massime di prova precedentemente stabilite per ciascun livello, ma per i contratti a termine di durata pari o inferiore a sei mesi, il nuovo Ccnl prevede che la durata massima della prova è ridotta alla metà rispetto ai limiti ordinari. Relativamente alle misure di sostegno alla genitorialità a partire dal 1° gennaio 2025, il Ccnl prevede che il trattamento di maternità obbligatoria a carico del datore di lavoro possa raggiungere il 90% della retribuzione.', 'Documento_Abstract': 'febbraio le sigle sindacali di categoria (Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs) e datoriali (<strong>Confprofessioni</strong>) hanno siglato il rinnovo del Ccnl he avrà durata triennale e che porta importanti innovazioni economiche e normative per il comparto. 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Esibizione degli allievi del Conservatorio di musica di Cagliari Giovanni Pierluigi da Palestrina. PROGRAMMA CONVEGNI* PADIGLIONE D - SALA SULIS Martedì 26 marzo 2024 10:00 - 11:00 Direzione cambiamento idee, connessioni, vita. Incontro con persone che vivono il loro sogno. MATTEO FLORA, Imprenditore, docente universitario, comunicatore Vi presento il vostro futuro (e le Intelligenze Artificiali) Convegno istituzionale 11:30 - 13:30 Politiche per il lavoro, formazione e inclusione: le sinergie nazionali e regionali per le sde future Introduce e modera UMBERTO PALUMBO - inviato Panorama Sardo Saluti Istituzionali Interventi ll mercato del lavoro del futuro: il sistema produttivo territoriale e le norme nazionali. Relatore: MASSIMO TEMUSSI - Direttore Generale delle politiche attive del lavoro, dei servizi per il lavoro e degli incentivi all\'occupazione - Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Politiche del lavoro e politiche sociali: le novità del 2024 ed il ruolo dei servizi per l\'impiego. Relatore: ROMANO BENINI - esperto Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Le strategie della formazione professionale in Sardegna. Relatore: EUGENIO ANNICCHIARICO - Direttore Generale Assessorato regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale - Regione Autonoma della Sardegna L\'esperienza dei Job Day Sardegna: la risposta del territorio e la partecipazione degli utenti GOL e SFL. Relatrice: MAIKA AVERSANO - Direttrice Generale ASPAL. Workshop 15:00 - 17:00 Nuove tecnologie, incentivi e inclusione: focus 2024 a cura del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Introduce e modera UMBERTO PALUMBO - inviato Panorama Sardo Interventi: Ispettorato Nazionale Lavoro I sistemi di controllo a distanza nei luoghi di lavoro - Art. 4 della Legge n. 300/1970 (Statuto dei Lavoratori). Relatrice: Rita Pireddu - Ispettorato d\'Area Metropolitana di Cagliari-Oristano. Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Incentivi occupazionali: gli esoneri contributivi in vigore nel 2024. Relatore: ALESSANDRO GAETANI - Dirigente della Direzione generale delle politiche attive del lavoro, dei servizi per il lavoro e degli incentivi all\'occupazione MLPS Inserimento lavorativo delle persone con disabilità: buone prassi e sperimentazioni. Relatrice: LOREDANA CAFARDA- Dirigente della Direzione generale delle politiche attive del lavoro, dei servizi per il lavoro e degli incentivi all\'occupazione MLPS. * I convegni saranno trasmessi anche in live streaming PADIGLIONE D - SALA ZEDDA Martedì 26 marzo 2024 9:30 - 10:30 orientaMenti Orientamento post diploma per gli studenti. Conduce Stefano Cucca, esperto in economia sostenibile. Un incontro di orientamento sui percorsi di istruzione e sulle opportunità professionali post diploma. Intervengono studenti dell\'Università di Cagliari con le loro testimonianze. Esibizione degli allievi del Conservatorio di musica di Cagliari Giovanni Pierluigi da Palestrina. 10:45 - 11:45 aspal4Future Un viaggio nel mondo dell\'innovazione con StartUp e il Sistema ITS Academy. Conduce Davide Curreli formatore, educatore e coach. Un viaggio alla scoperta di storie di innovatori e di start up di successo, con testimonianze di chi, a partire da percorsi professionalizzanti del Sitema ITS Academy Sardegna, ha trovato la sua strada. Esibizione degli allievi del Conservatorio di musica di Cagliari Giovanni Pierluigi da Palestrina. 12:00 - 13:00 Direzione cambiamento Idee, connessioni, vita! Incontro con persone che vivono il loro sogno. Kry Fisso Ridendo (Cristian Basciu) incontra: ANDREA ARRU, Attore; MANU INVISIBLE, Artista. Mercoledì 27 marzo 2024 9:30 - 10:30 orientaMenti Orientamento post diploma per gli studenti. Conduce Stefano Cucca, esperto in economia sostenibile. Un incontro di orientamento sui percorsi di istruzione e sulle opportunità professionali post diploma. Intervengono studenti dell\'Università di Cagliari con le loro testimonianze. 10:45 - 11:45 aspal4Future Un viaggio nel mondo dell\'innovazione con StartUp e il Sistema ITS Academy. Conduce Davide Curreli formatore, educatore e coach. Un viaggio alla scoperta di storie di innovatori e di start up di successo, con testimonianze di chi, a partire da percorsi professionalizzanti del Sitema ITS Academy Sardegna, ha trovato la sua strada. 12:00 - 13:00 Direzione cambiamento Idee, connessioni, vita! Incontro con persone che vivono il loro sogno. Kry Fisso Ridendo (Cristian Basciu) incontra: ANDREA MUZII, Campione mondiale di memoria. * I convegni saranno trasmessi anche in live streaming PALAZZO DEI CONGRESSI - SALA B Martedì 26 marzo 2024 12:00 - 13:00 cross the line! Europe for youth conducono Massimiliano Melis consulente EURES, Francesca Pasini Consulente EURES, Paola Sarais Referente EURES/Eurodesk. Incontro incentrato sulle opportunità e gli strumenti per fare un\'esperienza formativa o lavorativa a livello europeo: dal corpo europeo di solidarietà alle opportunità di scambio offerte dal Programma Erasmus+ a quelle di lavoro offerte dalla rete EURES. Mercoledì 27 marzo 2024 12:00 - 13:00 cross the line! Europe for youth conducono Massimiliano Melis consulente EURES, Francesca Pasini Consulente EURES, Azzurra Fancellu Operatore mobilità transnazionale. Incontro incentrato sulle opportunità e gli strumenti per fare un\'esperienza formativa o lavorativa a livello europeo: dal corpo europeo di solidarietà alle opportunità di scambio offerte dal Programma Erasmus+ a quelle di lavoro offerte dalla rete EURES. PROGRAMMA SEMINARI PALAZZO DEI CONGRESSI - SEMINARI SALA C1 Seminari di approfondimento su orientamento al lavoro, strumenti operativi a supporto della ricerca attiva del lavoro e approfondimenti su servizi specici, guidati dagli operatori dei Centri per l\'Impiego. Martedì 26 marzo 2024 Mercoledì 27 marzo 2024 9:30 - 10:15 Denire il mio obiettivo professionale: raggiungo la mia meta. Indicazioni e metodologie utili alla denizione di un obiettivo professionale nalizzata alla gestione proattiva delle scelte e ricerca attiva di lavoro. 10:35 - 11:20 Il Digital Mindset Il Digital Mindset è la capacità di sviluppare una mentalità, un\'attitudine al cambiamento e ai ritmi frenetici imposti dalla trasformazione digitale. Quale sda per i giovani e le aziende? 11:40 - 12:30 Mi presento. Come individuare e valorizzare le soft skills. Indicazioni e metodologie utili alla acquisizione di una maggiore consapevolezza per la denizione, implementazione e valorizzazione delle proprie competenze con particolare riguardo alle competenze trasversali. 12:30 - 14:30 PAUSA 14:30 - 15:15 Il tirocinio come opportunità di inserimento per tutti Il tirocinio come strumento di inserimento nel mondo del lavoro e come strumento di inclusione e orientamento. 15:30 - 16:15 Il sito Sardegna Lavoro e la Borsa Lavoro: istruzioni per l\'uso. Supporto per l\'incontro domanda offerta di lavoro - Come candidarsi agli annunci di lavoro di Borsa Lavoro Sardegna. 16:30 - 17:15 L\'inclusione sociale come volano di sviluppo aziendale. L\'inclusione tra normativa e opportunità. PALAZZO DEI CONGRESSI - SEMINARI SALA C2 Seminari di approfondimento su orientamento al lavoro, strumenti operativi a supporto della ricerca attiva del lavoro e approfondimenti su servizi specici, guidati dagli operatori dei Centri per l\'Impiego. Martedì 26 marzo 2024 Mercoledì 27 marzo 2024 9:30 - 10:15 Creare un\'impresa vincente. Gli incentivi per mettersi in proprio. Dall\'idea alla realtà d\'impresa: riessioni, problematiche, ostacoli e opportunità. Tutti gli incentivi per realizzare un sogno. 10:35 - 11:20 L\'immagine professionale, il dress code, il personal branding: non solo dettagli! Come comunicare in modo efficace la propria immagine (professionale). 11:40 - 12:30 Il tuo futuro lo decidi tu, la previdenza ti accompagna. Scopri quali sono i tuoi diritti e i tuoi doveri. Qualunque scelta tu faccia. (a cura dell\'INPS). Per promuovere una miglior comprensione della cultura assicurativa e previdenziale per una visione del futuro più consapevole attraverso attività e giochi a quiz. 12:40 - 14:30 PAUSA 14:30 - 15:15 Mi presento. Come individuare e valorizzare le soft skills. Indicazioni e metodologie utili alla acquisizione di una maggiore consapevolezza per la denizione, implementazione e valorizzazione delle proprie competenze con particolare riguardo alle competenze trasversali. 15:30 - 16:15 L\'immagine professionale, il dress code, il personal branding: non solo dettagli. Come comunicare in modo efficace la propria immagine (professionale). 16:30 - 17:15 Il digital mindset Il Digital Mindset è la capacità di sviluppare una mentalità, un\'attitudine al cambiamento e ai ritmi frenetici imposti dalla trasformazione digitale. Quale sda per i giovani e le aziende? PALAZZO DEI CONGRESSI - SEMINARI SALA B Seminari, convegni e workshop sui temi più attuali del mondo del lavoro, condotti da ASPAL e dai partner del Job Day Sardegna. Martedì 26 marzo 2024 Mercoledì 27 marzo 2024 9:45 - 10:35 ENGINEERING Intelligenza artificiale e mondo del lavoro. L\'Intelligenza Articiale sembra destinata a rivoluzionare le nostre abitudini e con esse il mondo del lavoro. Secondo qualcuno si tratta di una minaccia, per altri sarebbe una grande opportunità. Il Competence Center Lavoro di Engineering riette su questi cambiamenti, provando a fare luce sugli impatti dell\'IA nel mondo del lavoro e della formazione professionale. 10:50- 11:40 ASPAL Definire il mio obiettivo professionale: raggiungo la mia meta. Indicazioni e metodologie utili alla denizione di un obiettivo professionale nalizzata alla gestione proattiva delle scelte e ricerca attiva di lavoro. 12:00- 13:00 ASPAL cross the line! Europe for youth (convegno) Incontro incentrato sulle opportunità e gli strumenti per fare un\'esperienza formativa o lavorativa a livello europeo: dal corpo europeo di solidarietà alle opportunità di scambio offerte dal Programma Erasmus+ a quelle di lavoro offerte dalla rete EURES. Martedì 26 marzo 2024 15:00 - 15:50<span class="term"> CONFPROFESSIONI</span> Le<span class="term"> professioni</span> del futuro Panoramica sull\'evoluzione delle<span class="term"> professioni</span> e presentazione di quelle più richieste. 16:10 - 17:00 FEDERMANAGER Come diventare un manager aziendale: caratteristiche e competenze Presentazione della gura del manager aziendale, come di diventare manager, di cosa si occupa, caratteristiche e competenze. Mercoledì 27 marzo 2024 15:00 - 15:45 ASSESSORATO DEL LAVORO, FORMAZIONE PROFESSIONALE, COOPERAZIONE E SICUREZZA SOCIALE RAS Il servizio civile universale. Una scelta che cambia la vita. Tua e degli altri. Cos\'è il Servizio Civile Universale, perché sceglierlo. Origini ed evoluzione. Chi può diventare Operatore Volontario e come. Durata, soggetti coinvolti. Opportunità ed offerte. Settori di intervento. 16:15 - 17:00 INAPP La valutazione e autovalutazione negli enti di formazione, cosa dicono gli allievi (workshop) Il workshop intende illustrare il coinvolgimento degli studenti nel processo di valutazione della qualità della formazione, in particolare nei processi di autovalutazione degli enti di formazione e con riferimento ai criteri per l\'accreditamento. PROGRAMMA LABORATORI PALAZZO DEI CONGRESSI - LABORATORI SALA A I laboratori sono condotti dagli operatori dei Centri per l\'Impiego e sono incentrati sugli strumenti più funzionali ad un\'efficace ricerca del lavoro e hanno un approccio particolarmente pratico, con l\'utilizzo ad esempio di giochi di ruolo e simulazioni. Martedì 26 marzo 2024 Mercoledì 27 marzo 2024 9:45 - 11:00 Un efficace cv nell\'era 4.0: idee, strumenti e metodi. Scrivere un cv nell\'era dell\'intelligenza articiale. 11:20 - 12:35 Il colloquio di lavoro: non esiste una seconda occasione per fare una buona prima impressione. Il colloquio di lavoro: brevi consigli e simulazione. 12:35 - 14:30 PAUSA 14:30 - 15:45 Elevator pitch: mi presento e ti convinco in pochi secondi! L\'arte di presentare se stessi o comunicare un\'idea in modo efficace in pochi secondi 16:00 - 17:15 Il problem solving per il miglioramento delle soft skills (per mettersi alla prova occorre provare!) Come migliorare la capacità di affrontare le sde complesse del nuovo mondo del lavoro: mini simulazione della risoluzione di un problema. AU:t\'wwZ qO¢¢Z#\'A ZU:t\'wwA qA¢¢O\'ZUA -2+6)773 q?U}ZAU9ZZ:OA\'U¢ w\'TAUtAOZt}ZtA9ZtT¢AZU\' wq¢AZqA 7%0% *361%>-32) %"3+0-)2>% +)2)6%0) 7%0%m%| 0%&36%836- %"3+0-)2>% 7)1-2%6- qO¢ 74%>-3 7%0%m&| 7)1-2%6&% 7%0%m\'| 7)1-2%6- Aw}A}?¢AZUA 7%0%m\'| 7)1-2%6- q#A:OAZU\'AqAUZ}\'tt wO wO Z:OA\'U¢ ATqt\'w\' \'U}A#A9ZtT¢AZU\' AU:t\'wwZ Z:OA\'U¢ ATqt\'w\' \'U}A#A9ZtT¢AZU\' qt\'w\'U}¢AZUAATqt\'w\' ZU"\':UA ¢¢Z#\'A t\'wwA }Ð ZOOZs?AO"ZtZ COLLOQUI DI LAVORO AGENZIE FORMATIVE :\'U¢A\'9ZtT}A"\' AU:t\'wwZ qA¢¢O\' TtZqZOZ tAw\'t"}Zw?ZO q#A:OAZU\'AqtATZqAUZ wO wO# AU:t\'wwZ Z:OA\'U¢Ð# ATqt\'w\' \'U}A#A9ZtT¢AZU\' AREA IMPRESE PADIGLIONE I - SALA A/B/C/D - COLLOQUI DI LAVORO Le imprese incontrano i candidati sulla base delle offerte pubblicate nel sito http://www.jobdaysardegna.it. Gli esperti del Servizio imprese dei Centri per l\'impiego del territorio sono a disposizione delle aziende partecipanti per offrire informazione e supporto. Per vericare la posizione dello stand delle aziende con cui si hanno i colloqui programmati si può consultare la mappa e l\'elenco. PADIGLIONE I - SALA B - AULA IMPRESE In questo spazio le Imprese ospiti si raccontano attraverso brevi business pitch. Il programma completo delle presentazioni aziendali è disponibile sugli schermi del padiglione I e presso la sala imprese. OPEN DAY FORMAZIONE PADIGLIONE I - SALA A/B/C/D - AREA FORMAZIONE I partecipanti al Job Day possono ottenere tutte le informazioni sull\'offerta formativa da parte di Università, ITS Academy, Agenzie formative, Istituti alberghieri del territorio e CPIA. Per vericare la posizione dello stand degli Enti di formazione si può consultare la mappa e l\'elenco allegati. PALAZZO DEI CONGRESSI - SALA FORMAZIONE I partecipanti al Job Day possono assistere alla presentazione della propria offerta formativa da parte di Università, ITS Academy, delegazioni EURES e Agenzie formative. Martedì 26 marzo 2024 9:30 - 9:50 eForm srl Le gure professionali nel settore della sicurezza nei luoghi di lavoro 9:50 - 10:10 Inetica srl La piattaforma IDGREE: come semplicare le interazioni tra aziende e lavoratori 10:10 - 10:30 Fondazione Italiana Sommelier La gura e le funzioni del Sommelier 10:30 - 10:50 IknoForm srl Orienteering: quali coordinate per il futuro 10:50 - 11:10 ifold Opportunità post diploma: i corsi IFTS Istruzione e Formazione Tecnica Superiore 11:10 - 11:30 Università degli Studi di Cagliari L\'offerta formativa e i Servizi dell\'Università degli Studi di Cagliari 11:30 - 11:50 Istituto Formazione Franchi Competenze linguistiche del XXI secolo 11:50 - 12:10 Università degli Studi di Sassari Scopri l\'Università di Sassari 12:10 - 12:30 Delegazione EURES Paesi Bassi Living and Working in Paesi Bassi 12:30 - 12:50 Delegazione EURES Finlandia Living and Working in Finlandia 12:50 - 13:10 Sistema ITS Academy Sardegna Orienteering: quali coordinate per il futuro 13:10 - 15:00 Video Presentazione degli Enti di Formazione della Regione Sardegna 15:00 - 15:25 Delegazione EURES Repubblica Ceca Living and Working in Repubblica Ceca 15:30 - 15:55 Delegazione EURES Quebec Living and Working in Quebec 16:00 - 16:25 Menti Pratiche srl La formazione per il benessere nelle organizzazioni 16:30 - 18:00 Video Presentazione degli Enti di Formazione della Regione Sardegna. Mercoledì 27 marzo 2024 9:30 - 9:50 Formimpresa srl Sicurezza sul lavoro: cosa fare per essere in regola. Diritti e doveri delle parti 9:55 - 10:15 E.R.S.U. I servizi correlati al Diritto allo studio 10:20 - 10:40 Insight Risorse Umane srl Project Management: conoscenze, metodologie e abilità relazionali 10:45 - 11:05 C.R.E.F.O.G. E-learning: migliorare l\'apprendimento attraverso l\'innovazione digitale 11:10 - 11:30 IANNAS Saper cogliere le opportunità di formazione per l\'accrescimento delle competenze 11:30 - 11:50 Università degli Studi di Cagliari L\'offerta formativa e i Servizi dell\'Università degli Studi di Cagliari 11:50 - 12:10 Omniaform Presentazione del corso «Operatore di tatuaggi e piercing» 12:10 - 12:30 Federmanager Progetto formativo «Giovani e impresa» 12:30 - 12:50 Delegazione EURES Living and Working 12:50 - 13:10 Delegazione EURES Living and Working 13:10 - 13:30 Sistema ITS Academy Sardegna La formazione post diploma: gli ITS in Sardegna 13:30 - 15:00 Video Presentazione degli Enti di Formazione della Regione Sardegna OCCUPATIONAL BAROMETER PALAZZO DEI CONGRESSI - SALA FORMAZIONE Mercoledì 27 marzo 2024 14:30 - 16:30 Sperimentazione della metodologia dell\'Occupational Barometer, uno strumento previsionale a breve termine che consente di misurare i mutamenti del mercato del lavoro. Questa attività, a cura di ASPAL, è destinata al coinvolgimento degli stakeholder. CENTRO PER L\'IMPIEGO PALAZZO DEI CONGRESSI - ATRIO PIANO TERRA Gli esperti dei Centri per l\'impiego del territorio sono a disposizione dei partecipanti al Job Day Sardegna per supportarli attraverso i seguenti servizi: accoglienza orientamento accompagnamento al lavoro attivazione spid orientamento alla creazione di impresa mediazione culturale collocamento mirato POSTAZIONE FOTO PROFESSIONALE PALAZZO DEI CONGRESSI - ATRIO PIANO TERRA Per tutta la manifestazione sarà possibile usufruire del servizio per la creazione della propria foto professionale per il curriculum vitae e le piattaforme professionali. SPAZIO ISTITUZIONI PADIGLIONE G In questo spazio il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l\'Assessorato regionale del lavoro, ASPAL, le Forze Armate, tutte le Istituzioni partner del Job Day Sardegna 2024 e gli ospiti delle delegazioni Eures ed Eurodesk offrono informazioni e supporto a tutti i partecipanti sulle proprie attività, progetti e servizi. STAND DELLO SPORT PADIGLIONE G Le eccellenze dello sport del territorio incontrano i partecipanti al Job Day Sardegna per promuovere le proprie attività e i propri progetti. STAND REALTÀ VIRTUALE PADIGLIONE I - SALA A Il partner Job Day Sardegna Engineering offre l\'opportunità di sperimentare l\'esperienza della realtà virtuale con un viaggio alla scoperta dei servizi per l\'impiego.', 'Documento_Abstract': 'di solidarietà alle opportunità di scambio offerte dal Programma Erasmus+ a quelle di lavoro offerte dalla rete EURES. Martedì 26 marzo 2024 15:00 - 15:50 <strong>CONFPROFESSIONI</strong> Le professioni del futuro Panoramica sull\'evoluzione delle professioni e presentazione di quelle più richieste. 16:10 - 17:00...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': '(AGENPARL) - sab 23 marzo 2024 Fiera della Sardegna Ingresso pedonale lato CONI (Piazza Efisio Puddu) ore 09:00 Apertura ingresso pedonale lato CONI (Piazza Efisio Puddu) ore 09:30 Apertura degli spazi espositivi e inizio delle attività CERIMONIA DI INAUGURAZIONE PADIGLIONE G Martedì 26 marzo 2024 ore 10:30 Cerimonia di inaugurazione ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Confprofessioni e BeProf', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://agenparl.eu/2024/03/23/lavoro-martedi-e-mercoledi-cagliari-ospita-la-tappa-finale-del-job-day-2024/', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvbks3N2dYRncvK083aGdIZXMzZ01CbEhuUlJDdGdpM0h4azllOTJJbEI1VWRDOTBxMm5GUUYzeVBFb3R4Y3dNSUhDQ00zaUNVc2oxNEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29McHBlOHFpenFqc1NEWFB1NzZRZnkrSWdXSFNERHFlR0ZubnYwUTVxRnVBVi9YMXRzS0UrSXYvVzZoWjViUFpkR283VGZ6dlE1NWZHZ3dKbjBKMEpERS9zOWh0RitRMVhyVmFRSVcwNlczd1lTVkZkODNoVE8rU1hlVFNuQmJWb2Y2bGFFWFBqeW85Mw%3d%3d', 'Fonte_Titolo': 'Agenparl', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Associazioni e Ordini', 'Report_ID': '9448818', 'Report_TotaleDocumenti':9, 'Documento_ID': '47470816', 'Documento_Data': '2024-03-25', 'Documento_Autore': 'Pagina a cura di Alessandro Braggion, Giorgio Gavelli', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '28', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Dimissioni dei sindaci, per le società la prorogatio è (ancora) un enigma', 'Documento_TitoloHtml': 'Dimissioni dei sindaci, per le società la prorogatio è (ancora) un enigma', 'Documento_Contenuto': 'Nelle ipotesi di dimissioni dell\'intero<span class="term"> collegio</span> sindacale oppure del sindaco unico di Srl (in mancanza di supplenti), un tema ancora ampiamente dibattuto in dottrina e in giurisprudenza riguarda l\'efficacia immediata della cessazione dalla carica oppure l\'applicazione dell\'istituto della prorogatio. La questione presenta profili di responsabilità professionale non indifferenti, soprattutto nelle situazioni di crisi aziendali o qualora l\'attività di vigilanza sia divenuta oggettivamente molto difficile da svolgere. L\'articolo 2400, comma 1, del Codice civile disciplina in modo espresso l\'istituto della prorogatio solo nell\'ipotesi della cessazione dei sindaci per decorrenza dei termini: in tal caso, la cessazione dalla carica diventa efficace solo una volta che l\'organo di controllo viene ricostituito. Ne dovrebbe conseguire che, in mancanza di una analoga disposizione, tutte le altre ipotesi di cessazione - tra cui la rinuncia al mandato - dovrebbero avere, al contrario, efficacia immediata. Le tesi contrarie della dottrina e dei giudici di merito Negli ultimi anni, autorevole dottrina e la prevalente giurisprudenza di merito si sono pronunciate negando l\'applicabilità della prorogatio al sindaco dimissionario e sostenendo la tesi secondo cui, in caso di rinuncia al mandato, la cessazione debba avere effetto immediato. Si ricorda, in proposito, la norma di comportamento 1.6 emanata dal<span class="term"> Cndcec</span> nello scorso mese di dicembre, in cui viene precisato che la «regola della c.d. prorogatio è contemplata per la sola ipotesi di cessazione "programmata" dall\'ufficio»; al contrario, nelle ipotesi di cessazione connesse a eventi non prevedibili (come la rinuncia), l\'efficacia deve essere immediata, indipendentemente dalla disponibilità di sindaci supplenti atti a subentrare. La rinuncia va infatti qualificata, da un lato, come atto unilaterale recettizio, e, dall\'altro, come il diritto riconosciuto al sindaco di recedere, prima della scadenza, dall\'incarico assunto. In senso favorevole anche il<span class="term"> Notariato</span> del Triveneto con le massime H.E.1 e I.D.3. In particolare, con la massima H.E.1, viene precisato che nei casi di «morte, rinunzia o decadenza, la cessazione ha effetto immediato, anche nell\'ipotesi che con i sindaci supplenti non si completi il<span class="term"> collegio</span> sindacale». In senso conforme alla dottrina anche la prevalente giurisprudenza di merito più recente (ex multis, Tribunale di Monza, 26/4/2001; Corte d\'appello di Bologna, 19/7/2007; Tribunale di Napoli, 15/10/2009; Tribunale di Milano, 2/8/2010; Tribunale di Bari, 2/2/2013; Tribunale di Milano, 14/1/2021). Con quest\'ultima pronuncia 14/1/2021, ad esempio, il Tribunale di Milano ha precisato che «l\'istituto della prorogatio non opera per i sindaci non essendo prevista da alcuna specifica norma, orientamento costantemente seguito dal Registro delle imprese di Milano con conseguente iscrizione d\'ufficio ex art. 2190 c.c. della cessazione dei sindaci dalla carica per dimissioni» su sollecitazione dei diretti interessati (si veda la circolare 3687/C/2016 del Mise). Le tesi favorevoli dei giudici di legittimità e di merito La giurisprudenza di legittimità e una parte di quella di merito, al contrario, è giunta nel tempo a consolidare l\'orientamento in favore di un\'applicazione della prorogatio anche alle dimissioni anticipate del sindaco (qualora non sia possibile il subentro dei supplenti), in analogia con quella degli amministratori ex articolo 2385 del Codice civile (tra le tante pronunce, Cassazione 941/2005; Cassazione 5928/1986; Tribunale di Verona, 5/5/1988; Tribunale di Roma, 27/4/1998; Tribunale di Milano, 2/2/2000; Tribunale di Milano, 3/2/2010; Tribunale di Napoli, 4/12/2013; Tribunale di Roma, 4/7/2016). Recentemente si sono avute le pronunce della Suprema corte 9416/2017 e 29719/2019 e la sentenza 7881/2023 del Tribunale di Napoli. In particolare, con la pronuncia n. 9416/2017, la<span class="term"> Cassazione</span> - dando atto dell\'esistenza di più orientamenti in dottrina e in giurisprudenza - ha osservato che «diversamente da quanto accade per gli amministratori, per i sindaci sono previsti supplenti, cui è dovuta solo la comunicazione del subentro (...) avendo già preventivamente accettato la carica. (...) un problema di prorogatio può porsi per i sindaci solo quando il numero dei dimissionari sia superiore al numero dei supplenti». La nomina dei supplenti, pertanto, sarebbe espressione di un\'esigenza di continuità dell\'organo di controllo, in analogia con la prorogatio degli amministratori ex articolo 2385 del Codice civile. Considerati i profili di responsabilità professionale che possono derivare dall\'applicazione della prorogatio ai sindaci dimissionari in ragione degli orientamenti giurisprudenziali di legittimità, si auspica quanto prima un intervento del legislatore o una presa di posizione definitiva della Corte di<span class="term"> cassazione</span> con pronuncia a Sezioni unite. A ogni modo, si rammenta che le dimissioni dalla carica non esonerano comunque il sindaco da eventuali responsabilità, in quanto non cancellano l\'obbligo di adeguata vigilanza sullo svolgimento dell\'attività sociale e potrebbero integrare il presupposto della "culpa in vigilando" (Cassazione 18770/2019). © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'di merito si sono pronunciate negando l\'applicabilità della prorogatio al sindaco dimissionario e sostenendo la tesi secondo cui, in caso di rinuncia al mandato, la cessazione debba avere effetto immediato. 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Questo governo, dopo aver avuto l\'appoggio del<span class="term"> Cnel</span> di Brunetta per dire ai cittadini "continuate a rimanere sottopagati", gli assicura un lauto stipendio. Così arriveremo a un\'implosione». Ma è tutto il Movimento 5 Stelle a insorgere mettendo in relazione il trattamento riservato a Brunetta con il parere negativo dato proprio dal presidente del<span class="term"> Cnel</span> sulla paga minima per i lavoratori. «Brunetta ha affossato la nostra proposta di legge - rileva Michele Gubitosa, vicepresidente M5S e deputato - e adesso Meloni & Co, con una normetta su misura, gli garantiscono di cumulare una prebenda con la pensione da ex professore e il vitalizio». Per Vittoria Baldino, vicecapogruppo M5S a Montecitorio, «non è finita qui». E spiega: «Brunetta ha ora un posto nella cabina di regia del Pnrr. Stessa buona sorte è toccata all\'amministratore delegato della società Ponte sullo Stretto». Per il Pd è il deputato schleiniano Emiliano Fossi a notare: «Il governo Meloni ha definitivamente perso il contatto con la realtà: non solo ha bloccato la nostra proposta sul salario minimo, ma permette a Brunetta, con una norma nascosta, di cumulare stipendio e pensione. Uno schiaffo alle famiglie che non arrivano a fine mese». La deroga è «inaccettabile e ipocrita» mentre «si lasciano i lavoratori senza tutela» anche per Angelo Bonelli di Avs.', 'Documento_Abstract': '<strong>Cnel</strong>, l\'ipotesi di uno stipendio per Brunetta Insorge il M5S Una deroga, inserita nel decreto del Pnrr (ora all\'esame alla Camera), consentirà a Renato Brunetta di ricevere un compenso per il suo ruolo di presidente del <strong>Cnel</strong>, nonostante sia un professore universitario in pensione. Lo prevede... l\'articolo 10 del provvedimento all\'esame della Camera che deroga per «il presidente e i componenti del <strong>Cnel</strong>» al divieto generale previsto dal 2012. Protesta l\'opposizione. «La casta torna ai vecchi privilegi - insorge Giuseppe Conte -. Questo governo, dopo aver avuto l\'appoggio del <strong>Cnel</strong> di Brunetta per dire... ai cittadini "continuate a rimanere sottopagati", gli assicura un lauto stipendio. Così arriveremo a un\'implosione». Ma è tutto il Movimento 5 Stelle a insorgere mettendo in relazione il trattamento riservato a Brunetta con il parere negativo dato proprio dal presidente del <strong>Cnel</strong> sulla paga minima...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Una deroga, inserita nel decreto del Pnrr (ora all\'esame alla Camera), consentirà a Renato Brunetta di ricevere un compenso per il suo ruolo di presidente del Cnel, nonostante sia un professore universitario in pensione. Lo prevede l\'articolo 10 del provvedimento all\'esame della Camera che deroga per «il presidente e i componenti del Cnel» al ', 'Documento_Autore': 'Ad. 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Questi i temi, attuali e complessi, che sono stati approfonditi durante il convegno \'Salute e Sanità, una sfida condivisa\', organizzata da Adnkronos presso il Palazzo dell\'Informazione a Roma. Un incontro che si è incentrato su due direttrici: la gestione delle risorse, quindi di problemi quali le liste d\'attesa e l\'accesso ai pronto soccorso, e l\'innovazione tecnologica, che richiede una costante formazione e un nuovo approccio al paziente. Sullo sfondo, una<span class="term"> medicina</span> che cambia. Risorse e organizzazione, un binomio inscindibile Si parte da un presupposto, messo subito in chiaro da Francesco Rocca, governatore della Regione Lazio: "Il sistema sanitario italiano è uno dei migliori del mondo". Fondamentale è il suo universalismo, ha sottolineato Rocca: "Io credo nel servizio sanitario universale, perché ho conosciuto gli altri sistemi sanitari avendo girato il mondo in un\'ottica di chi cerca di servire le persone più vulnerabili. E quindi in questo senso il mio servizio sanitario me lo tengo stretto e lo proteggo e faccio di tutto per rafforzarlo" Cosa serve per mantenerlo a sua volta in salute e migliorarlo? Servono risorse ma, a monte, un\'organizzazione adeguata, altrimenti diventa impossibile spendere bene i fondi di cui si dispone. D\'accordo il direttore generale del Policlinico romano Umberto I, Fabrizio D\'Alba, intervenuto su Pronto soccorso e liste d\'attesa e che ha sottolineato come il tema delle risorse non possa essere svincolato da quello dell\'organizzazione, perché il sistema sanitario è a risorse \'scarse\', ovvero definite, quindi da gestire al meglio: "Una risorsa è adeguata o meno<span class="term"> anche</span> in base a quello che si decide di offrire". Tutto passa attraverso la definizione dell\'offerta assistenziale perché o si adeguano e ottimizzano le risorse oppure si rimodula l\'offerta. Ma, ha precisato D\'Alba, occorre<span class="term"> anche</span> lavorare sull\'appropriatezza che condiziona l\'accesso alle strutture e i percorsi assistenziali. Sulle liste d\'attesa, "dobbiamo far capire ai cittadini che la risposta a un bisogno ambulatoriale deve darlo il sistema, non una struttura singola". Il sistema sanitario come pilastro della democrazia Un altro aspetto evidenziato nella mattinata è stato il ruolo del sistema sanitario come pilastro della democrazia, secondo i principi fondanti di universalismo, equità e uguaglianza. "Se non è più così, perché non ce li si può più permettere, occorre pensare a strade alternative governandole politicamente", ha spiegato Nino Cartabellotta, presidente Fondazione Gimbe. "Ci illudiamo di poter avere la spesa sanitaria pro capite più bassa d\'Europa e con un ampio paniere di servizi Lea. Risultato: metà del Paese non ha avuto servizi e il personale sanitario è stato mortificato, ora non li ricompri nemmeno coi soldi: la spesa per il personale andrebbe tolta dal deficit dei Paesi, che permetterebbe a tutti di investire adeguatamente nel personale", ha chiarito il presidente che auspica "un patto sociale: ognuno deve rinunciare a un pezzo di privilegio, a regole immutate non se viene fuori". Inoltre, ha continuato Cartabellotta, occorre ridefinire i Lea, perché se ad esempio la diagnostica di bassa complessità ormai la fanno i privati, quindi i cittadini la pagano di tasca propria o attraverso le assicurazioni, "perché non levarla dai Lea"? Sicuramente, ha riconosciuto il presidente Fondazione Gimbe, si tratterebbe di una misura impopolare, ma è importante tenere a mente che "il livello di salute e benessere della popolazione condiziona la crescita economica del Paese". Anche Paolo Petralia, vice presidente vicario Fiaso, ha parlato di patti e accordi. Medici, pazienti, stakeholders, politica, aziende dovrebbero mettersi insieme e trovare una sintesi: "E\' tempo di una grande alleanza per fare una grande riforma, culturale prima che organizzativa", con alla base un pensiero sostenibile e condiviso "con il paziente, o meglio la persona, al centro, in una logica complessiva di tenuta". La<span class="term"> medicina</span> territoriale: medici, farmacie, Case della Comunità Si è poi parlato di<span class="term"> medicina</span> territoriale: "E\' fondamentale - ha detto Rocca -, è uno dei temi che deve essere accompagnato con attenzione a riprendersi, perché comunque è stato trascurato troppo a lungo. È la presa in carico del paziente, l\'accompagnamento dei nostri cittadini nel momento di cui hanno necessità di un\'attenzione medica, quindi su questo c\'è un grande investimento programmato sulle Case della salute, gli Ospedali di comunità. E poi, ovviamente, una buona<span class="term"> medicina</span> del territoriale è un ottimo filtro soprattutto per i nostri pronto soccorso cittadini". Il governatore della Regione Lazio ha fatto riferimento alle case di comunità, le nuove strutture socio-sanitarie che entreranno a far parte del Servizio Sanitario<span class="term"> Nazionale</span> per potenziare e sviluppare l\'assistenza territoriale e che prevedono un modello di intervento multidisciplinare, riunendo specialisti di vari settori per garantire servizi correlati al bisogno di diagnosi e cure della popolazione. Sul tema concorde Loreto Gesualdo, presidente Fism, per il quale<span class="term"> anche</span> le società scientifiche possono fare molto per mettere al cento il paziente e per il quale le case di comunità "devono fare multidisciplinarietà nello stesso posto, di concerto con RSA e ospedali", perché spesso "il paziente è multidimensionale", ha più patologie. Un tipo di organizzazione che, ha evidenziato, avrebbe ricasco sul decongestionamento dei Pronto soccorso e degli ospedali stessi. E nel contesto della territorialità<span class="term"> anche</span> le farmacie possono avere un ruolo significativo come punti di riferimento di prossimità, quindi rimettendo al centro i bisogni del paziente. Ne ha parlato Marco Cossolo, presidente Federfarma, chiarendo che questo ruolo non è in alternativa a quello del medico di famiglia, bensì in team: le farmacie possono essere vicine alle persone non solo fisicamente ma<span class="term"> anche</span> come orari e professionalità. In particolare, gli ha fatto eco Sabrina De Camillis, head government affairs & communications GSK Italia, i pazienti più anziani che, tra le altre cose, potrebbero accedere alla prevenzione, quindi alle vaccinazioni, in un luogo conosciuto e di facile accesso. Notevole<span class="term"> anche</span> il contributo che possono dare i<span class="term"> medici</span> di famiglia. Fiorenzo Corti, vice segretario<span class="term"> nazionale</span> Fimmg, oltre a sottolineare come non sempre sia garantito al cittadino il diritto di scegliere o cambiare il medico territoriale, ha spiegato<span class="term"> anche</span> il valore aggiunto di questa figura che potrebbe intervenire, tra le altre cose, nella gestione della patologia cronica e dell\'assistenza domiciliare. O<span class="term"> anche</span> procedere a una diagnostica per immagine negli<span class="term"> studi</span>. Corti però ha tirato<span class="term"> anche</span> un po\' le orecchie ai pazienti, che devono cambiare il loro approccio e non vedere più il medico di famiglia solo come quello che fa le ricette. Medicina difensiva e prevenzione, il ministro Schillaci Corti è tornato poi su un tema caldo già sfiorato, quello dell\'appropriatezza delle prestazioni: "Non è detto che aumentando l\'offerta il sistema migliori il servizio, molte volte si fanno esami non si sa perché". Ed è stato il ministro Schillaci ad approfondire questo punto: in Italia si ricorre molto alla<span class="term"> medicina</span> difensiva che porta a "over prestazioni per 8-9 miliardi l\'anno". Invece, ha evidenziato Schillaci, "chi ha bisogno deve poter fare gli esami giusti nel momento giusto". Ecco perché il ministero ha messo in piedi lo scudo penale per i<span class="term"> medici</span>, calcolando<span class="term"> anche</span> che nel 98% dei contenziosi non si ravvisa un illecito di questo tipo nel loro comportamento. Stando questo dato, diventa invece importante garantire agli operatori sanitari la serenità per poter svolgere il proprio<span class="term"> lavoro</span>. Schillaci ha poi messo in luce la necessità di non abbandonare il paziente dopo la diagnosi o l\'intervento, ma di realizzare un adeguato follow up: "Non lasciarlo solo". Il ministro è intervenuto<span class="term"> anche</span> sulla prevenzione, sottolineando come in questo campo "non si spende ma si investe". L\'obiettivo è sì vivere di più, e l\'Italia ha una delle aspettative di vita più alte del mondo, ma<span class="term"> anche</span> di invecchiare meglio e in salute, o oggi non è sempre così. Un obiettivo che parte da lontano, "dall\'educazione ai corretti stili di vita fin dalle elementari". Un aspetto già toccato da De Camillis, per la quale "la prevenzione deve essere la star", a cominciare dalle vaccinazioni che possono contribuire a mantenere in salute l\'anziano e portare a un invecchiamento attivo. "Non servono più risorse ma una loro organizzazione più efficiente, usando<span class="term"> anche</span> le farmacie, ha affermato". Anche perché maggiore salute significa<span class="term"> anche</span> meno esami e meno ricoveri quindi meno ingolfamento del sistema e liste di attesa più snelle. A vantaggio dei pazienti. Il ruolo delle nuove tecnologie: un nuovo approccio per tutti Infine, le nuove tecnologie sono fondamentali per mettere il paziente al centro: innovazioni che, ha sottolineato Francesco Gabrielli, professore di eHealth all\'Università San Raffaele, stiamo imparando man mano ad usare: oggi abbiamo una serie di dati dall\'interno del corpo umano che ci consente una visione molto diversa rispetto alla<span class="term"> medicina</span> \'800 e \'900esca. Servono però la sperimentazione clinica e un cambio di approccio, perché se continuiamo con i tempi di 50 o 100 anni fa abbiamo un sistema vecchio, non adatto alle esigenze attuali. Anche per D\'Alba il ruolo della tecnologia è fondamentale, perché "consente di regolare in modo alternativo la prestazione e rendere più snelli e trasparenti i percorsi di prenotazione". Paziente al centro<span class="term"> anche</span> attraverso la<span class="term"> medicina</span> predittiva, come ha rimarcato Gaetano Marrocco, Director of the Medical Engineering Schoolall\'Università di Roma Tor Vergata, pensando da una parte al fenomeno della dematerializzazione del dispositivo medico che "diventa non più esterno ma spalmato sul corpo come una seconda pelle", che fa analisi sui parametri vitali e trasmette i dati, e dall\'altra alla digitalizzazione delle protesi, diffusissime (basi pensare alle capsule dentarie). Innovazioni che portano a una migliore qualità della vita: la digitalizzazione del dispositivo medico "potrebbe rilevare la temperatura corretta e<span class="term"> anche</span> la pressione, più precisa, senza l\'effetto camice bianco", che la fa innalzare quando è il medico a misurarla. "Si tratta di un cambiamento epocale - ha concluso Marrocco - perché dà una visione completamente differente" della salute del singolo, "ma<span class="term"> anche</span> permette di applicare le cure in maniera più adeguata". In sintesi, il fil rouge tra i tanti interventi che si sono susseguiti durante i lavori è che per una sanità che metta al centro il paziente occorre la collaborazione di tutti: dalla politica alle aziende farmaceutiche, dalle società scientifiche ai<span class="term"> medici</span> e agli infermieri, fino alle farmacie sul territorio. Ma<span class="term"> anche</span> c\'è bisogno del paziente stesso, perché, come ha sottolineato Pietro Giurdanella, consigliere<span class="term"> Comitato</span> centrale Fnopi (Federazione<span class="term"> nazionale</span> degli ordini delle<span class="term"> professioni</span> infermieristiche), in un\'epoca digitale il cittadino non può più essere passivo ma deve svolgere un ruolo attivo.', 'Documento_Abstract': 'alle vaccinazioni, in un luogo conosciuto e di facile accesso. Notevole anche il contributo che possono dare i medici di famiglia. Fiorenzo Corti, vice segretario nazionale <strong>Fimmg</strong>, oltre a sottolineare come non sempre sia garantito al cittadino il diritto di scegliere o cambiare il medico territoriale...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Roma, 21 mar. - (Demografica/Adnkronos) - Prevenzione, nuove tecnologie, eccellenze e criticità del sistema salute italiano, tenendo sempre a mente che al centro deve esserci il paziente. 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(Labitalia) - "Le intese di rinnovo dei Contratti nazionali del terziario, distribuzione e servizi raggiunte oggi dopo quattro anni con Confcommercio e Confesercenti rappresentano un importante avanzamento del sistema di relazioni sindacali nel settore e rispondono efficacemente alle esigenze di milioni di lavoratrici e lavoratori del comparto prevalente dell\'economia<span class="term"> italiana</span>, con il riconoscimento di un adeguato trattamento economico che restituisce il potere di acquisto ai salari e con la definizione di nuovi diritti e tutele contrattuali". Così il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini commenta le ipotesi di accordo siglate con le associazioni datoriali Confcommercio e Confesercenti. 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Gestione amministrative delle risorse umane, politiche attive del<span class="term"> lavoro</span>, welfare aziendale, mediazione civile e commerciale, crisi di impresa, sicurezza sul<span class="term"> lavoro</span> e tanto altro: il ruolo del consulente del<span class="term"> lavoro</span> come principale intermediario nei rapporti fra imprese, lavoratori e istituzioni si è evoluto e arricchito di compiti nuovi e stimolanti. A confermare le competenze acquisite negli ultimi anni è Stefano Ussano, fondatore dello Studio Ussano Consulenza del<span class="term"> Lavoro</span> di Napoli: «Oggi i<span class="term"> consulenti</span> del<span class="term"> lavoro</span> sono figure chiave per il mercato del<span class="term"> lavoro</span> e i numeri in crescita confermano che questa professione sta diventando sempre più centrale nella vita delle imprese - spiega Ussano, partner 24 Ore Network, la rete di condivisione di competenze professionali del Sole 24 Ore - A oggi sono circa 26 mila gli iscritti agli<span class="term"> Ordini</span> provinciali e quasi l\'80% delle aziende si avvale delle nostre prestazioni». Numeri che emergono dalla ricerca dell\'Ufficio Studi dei<span class="term"> Consulenti</span> del<span class="term"> Lavoro</span> presentata a gennaio in occasione degli Stati Generali del<span class="term"> Consiglio</span> Nazionale dell<span class="term">\'Ordine</span> dei<span class="term"> Consulenti</span> del<span class="term"> Lavoro</span> e che conferma il ruolo chiave di questa professione. Da gestori di adempimenti amministrativi, infatti, i<span class="term"> consulenti</span> del<span class="term"> lavoro</span> sono diventati dei veri e propri «consiglieri» al servizio degli imprenditori: «Il nostro è un ruolo consulenziale pieno, anche tramite funzioni nuove che si sono aggiunte a quelle che ci attribuisce la Legge n. 12/79, che quest\'anno celebra i 45 anni dalla sua entrata in vigore - conferma Ussano -. La nostra figura, di fatto, porta la propria competenza distintiva in ambito amministrativo sia lavoristico che fiscale e a cui vanno riconoscendosi via via sempre più elementi specifici di competenza sia sulle materie tradizionali che su quelle più innovative come politiche attive, sicurezza sul<span class="term"> lavoro</span>, consulenza<span class="term"> previdenziale</span>, welfare aziendale e crisi d\'impresa in linea con un mercato del<span class="term"> lavoro</span> moderno e flessibile». Infine, un occhio di riguardo alla professionalità e alla formazione: «Il mio<span class="term"> consiglio</span> è rivolgersi a<span class="term"> professionisti</span> ovviamente iscritti all<span class="term">\'Ordine</span> - conclude Ussano -. Occupandoci di amministrazione aziendale a 360 gradi le nostre responsabilità sono tante così come le competenze che devono sempre essere materia di aggiornamento obbligatorio continuo». Contatti: info@studioussano.it.', 'Documento_Abstract': 'delle nostre prestazioni». Numeri che emergono dalla ricerca dell\'Ufficio Studi dei Consulenti del Lavoro presentata a gennaio in occasione degli Stati Generali del <strong>Consiglio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>dell\'Ordine</strong> dei <strong>Consulenti</strong> del <strong>Lavoro</strong> e che conferma il ruolo chiave di questa professione. Da gestori di adempimenti amministrativi...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': '(Adnkronos) - Il fondatore dello Studio Ussano Consulenza del Lavoro di Napoli: «Abbiamo tante responsabilità, veri e propri "consiglieri" al servizio degli imprenditori e dei lavoratori» Napoli, 22 marzo 2024. 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I tempi erano maturi, perché l\'Asri possa diventare un contenitore dove confluiranno le singole competenze, a partire da quella altamente professionale dei<span class="term"> Consulenti</span> del<span class="term"> lavoro</span>". Così, il presidente dell<span class="term">\'Ancl</span>, Dario Montanaro, nel corso dell\'inaugurazione della Scuola, aperta dai saluti istituzionali della vice presidente del Senato, Licia Ronzulli, del Direttore dell\'Ispettorato<span class="term"> Nazionale</span> del<span class="term"> Lavoro</span>, Paolo Pennesi e dei dirigenti di categoria. "La Scuola - ha proseguito Montanaro - rappresenterà un luogo libero da connotazioni politico-ideologiche e sarà un catalizzatore di idee, che sarà coordinato dal<span class="term"> comitato</span> scientifico composto da<span class="term"> professionisti</span>, docenti e parti sociali, presentato oggi. 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Via libera al bilancio: superati i target dell\'anno La ceo Corradini D\'Arienzo: «Un bel segnale per il sistema produttivo»', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Simest spinge le Pmi Nel 2023 attivati fondi per oltre 9,5 miliardi', 'Documento_TitoloHtml': 'Simest spinge le Pmi Nel 2023 attivati fondi per oltre 9,5 miliardi', 'Documento_Contenuto': 'ROMA Simest ha chiuso il bilancio 2023 con una forte crescita delle risorse impegnate in tutte le linee di operatività a favore del rafforzamento del made in Italy all\'estero. La società per l\'internazionalizzazione delle imprese del gruppo Cdp ha infatti archiviato l\'anno con un incremento del 358% sul 2022 dei fondi messi in campo, a quota 8 miliardi di euro. Ma ancora più significativo è il dato sulle risorse attivate dalla società presieduta da Pasquale Salzano e guidata da Regina Corradini D\'Arienzo, che ammontano a 9,5 miliardi di euro, in rialzo di oltre 5 volte rispetto al totale dell\'anno precedente. «È una crescita molto elevata che arriva nel primo anno in cui siamo tornati a risorse pienamente nazionali con la fine dei benefici comunitari collegati al "Temporary framework" che ha consentito di fronteggiare le pesanti conseguenze economiche della crisi pandemica - commenta con il Sole 24 Ore la ceo di Simest Corradini D\'Arienzo -. E si tratta di un bel segnale del sistema produttivo dal momento che il 93% dei progetti sostenuti da Simest ha riguardato le pmi a conferma che, quando le imprese sono dotate di strumenti e informazioni efficaci, rispondono in modo particolarmente consistente». E, in effetti, i numeri approvati dal cda di Simest mostrano un deciso avanzamento di tutti gli strumenti, sostenuti dalla spinta assicurata dal piano strategico 2023-2025 messo a punto dal top management. «A far la parte del leone - prosegue Corradini D\'Arienzo - è stato il supporto all\'export attraverso il Fondo 295/73, gestito in convenzione con il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, con cui Simest lavora in stretta sinergia, che ha visto un incremento di oltre 10 volte, a 6,2 miliardi, con un boom dello strumento del contributo concesso all\'acquirente estero, con il quale si attivano commesse in grado di abilitare filiere italiane per decine di migliaia di pmi». A seguire i finanziamenti agevolati, che ruotano attorno alla convenzione con il Maeci per il tramite del fondo 394/81 e che, nel 2023, ha toccato quota 1,45 miliardi (+34%), in supporto di circa 3mila imprese. «Sono numeri che ci hanno permesso - chiarisce la ceo - di superare ampiamente i target fissati per il 2023 e di accelerare su quelli più lungo raggio: basti pensare che ci eravamo dati l\'obiettivo di raggiungere i 25 miliardi di risorse impegnate al 2025 e, con questo bilancio, abbiamo già centrato il 43% di quell\'asticella. È un\'accelerazione più che positiva rispetto alla pianificazione annuale del triennio». Merito anche di un\'altra delle "gambe" dell\'operatività di Simest, rappresentata dagli investimenti partecipativi con cui la società può acquisire quote di minoranza in imprese italiane e controllate estere per progetti di espansione internazionale: 310 milioni di operazioni (+133% rispetto al 2022). «Gli investimenti partecipativi - prosegue Corradini D\'Arienzo - sono cambiati molto perché ora inseriamo in quasi tutti i contratti degli indicatori di sostenibilità e impatto in cinque campi di intervento che abbiamo mutuato da quelli predisposti dalla Cassa e il 90% di quelli finalizzati aderisce ormai a queste caratteristiche. Non forziamo la mano alle imprese. Anzi, ci misuriamo con la grande risposta degli imprenditori». La sostenibilità, però, rappresenta per Simest un approccio ad ampio spettro che attraversa i processi di formazione interna e che stimola anche iniziative rivolte al territorio come le giornate della Sostenibilità. Un tassello, quest\'ultimo, che rinvia a uno dei pilastri del piano strategico firmato da Corradini D\'Arienzo. La ceo ha infatti voluto imprimere un cambio di passo a Simest non solo sul fronte del potenziamento degli strumenti operativi, ma, con un occhio all\'organizzazione interna, anche sul versante della valorizzazione delle diversità, a partire dall\'adozione di iniziative per la parità di genere (con il 43% di donne in posizione manageriale e circa il 30% di manager under 40), e del rafforzamento del<span class="term"> welfare</span> aziendale. «Abbiamo adottato - spiega la numero uno di Simest - un manifesto per il diritto alla disconnessione, che è un progetto pilota per tutto il gruppo Cdp e che sintetizza il giusto bilanciamento per garantire il benessere di tutti i dipendenti. Inoltre abbiamo avviato il processo per ottenere la certificazione di inclusività e della parità di genere entro giugno e, già in fase di valutazione preliminare, abbiamo ottenuto un punteggio particolarmente incoraggiante». Insomma, il cambio di passo è evidente. Anche nella crescita dei diversi tasselli che compongono il mosaico di interventi di Simest. Un forte scatto in avanti ha così caratterizzato i finanziamenti agevolati del Fondo 394/81, che ha registrato un ampliamento delle operazioni coperte, raccogliendo, precisa la ceo, «7mila domande per 4 miliardi di euro (oltre 10 volte il dato dell\'operatività da Covid), il 90% delle quali provenienti da pmi e con un deciso incremento delle istanze in arrivo dal Mezzogiorno (il 25%), nonché da imprese giovanili e femminili». Un\'altra tessera che ha conosciuto un importante incremento sono i plafond dedicati ad alcune geografie: da quello riservato ai Balcani (con richieste ricevute per il 100% della dote a disposizione, 200 milioni), alla misura attivata per le alluvioni di Toscana ed Emilia-Romagna, fino al nuovo plafond per l\'Africa ora in iter normativo. Accanto alle risorse, Simest ha poi predisposto un nuovo servizio di consulenza strategica per l\'internazionalizzazione in modo da agevolare l\'ingresso delle imprese nei mercati prioritari per il made in Italy. «Si tratta di un\'attività di accompagnamento delle pmi non solo in Italia ma anche all\'estero - conclude la ceo -. Lunedì sera partirò per il Vietnam, mercato dal potenziale enorme per le aziende italiane e dove apriremo entro giugno una nuova sede, dopo quelle di Belgrado e Cairo». © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': '(con il 43% di donne in posizione manageriale e circa il 30% di manager under 40), e del rafforzamento del <strong>welfare</strong> aziendale. «Abbiamo adottato - spiega la numero uno di Simest - un manifesto per il diritto alla disconnessione, che è un progetto pilota per tutto il gruppo Cdp e che sintetizza il giusto...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'ROMA Simest ha chiuso il bilancio 2023 con una forte crescita delle risorse impegnate in tutte le linee di operatività a favore del rafforzamento del made in Italy all\'estero. 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Secondo quanto ricostruito finora e riferito dall\'Antitrust, Booking conferirebbe alle strutture alberghiere che fanno parte del «Programma partner preferiti» (e della sua estensione «Preferiti plus») vantaggi in termini di visibilità della propria offerta nei risultati di ricerca, a fronte di commissioni più elevate e dell\'impegno a offrire sul portale web booking.com prezzi «competitivi», ovvero non più elevati di quelli che le strutture applicano sul proprio sito o sulle piattaforme di altre agenzie di viaggio online. Al contempo, quando riscontra, all\'esito di un monitoraggio capillare e sofisticato, che una struttura offre prezzi migliori su altri siti online, Booking si riserverebbe la possibilità di applicare, senza il consenso delle strutture, uno sconto (il cosiddetto «Booking sponsored benefit») per allineare la propria offerta a quella migliore tra quelle disponibili online. «Possiamo confermare che stiamo pienamente collaborando con la Guardia di Finanzia e l\'Autorità garante della concorrenza e del mercato - ha commentato Booking.com -, che ieri hanno svolto delle ispezioni nei nostri uffici in Italia». Dalla prima fase delle indagini l\'Autorità ha ritenuto che questa pratica commerciale e strategica stia ostacolando lo svolgimento di una concorrenza effettiva e leale nel mercato, quantomeno a livello nazionale, dei servizi online di intermediazione e prenotazione alberghiera. 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La prima ragione per cui il debito minaccia di risalire, in proporzione al Pil, è che sembra esaurito di colpo il paradossale dividendo dell\'inflazione. Essa ha colpito duramente il potere d\'acquisto delle famiglie. Ma l\'anno scorso il cosiddetto «deflatore» del Pil, l\'aumento in valore monetario dei fatturati spinto proprio dall\'inflazione, è stato robusto (4,5% circa) e ha contributo provvidenzialmente a una sorpresa positiva sul debito: in rapporto al Pil è sceso al 137,3%, più del previsto. Ora però il dividendo dell\'inflazione è improvvisamente svanito. Fino a pochi mesi fa il governo metteva in conto un deflatore del 2,9%, invece in Italia la dinamica dei prezzi ha letteralmente inchiodato ed è (dopo la Lettonia) la più debole dell\'area euro: 0,9% annuale in febbraio. Si discuterà a lungo delle cause - dai consumi deboli, al calo di alcune bollette - ma il governo puntava su un\'inflazione molto più rapida per ottenere un calo del debito di appena lo 0,1% quest\'anno rispetto al 2023. Già solo per questo la traiettoria del debito rischia di prendere la direzione sbagliata e si presenta come il problema centrale del Def. Anche la crescita reale rischia poi di deludere. In autunno il governo metteva in conto un\'accelerazione all\'1,2% del Pil nel 2024, mentre per il 2024 sia il<span class="term"> Fondo</span> monetario internazionale che la Commissione Ue vedono per l\'Italia appena lo 0,7%. Se avessero ragione loro, ciò comprimerebbe il fatturato al punto da rendere inevitabile un aumento del debito in proporzione. Con il Def il governo sta dunque tentando una difficile quadratura del cerchio, almeno sulla carta. La chiave per riuscirci è il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). È solo grazie alla sua piena esecuzione nel 2024 che si stima plausibile nei piani del Def una crescita di almeno l\'1%, a fronte della quale sarebbe possibile mostrare una traiettoria stabilizzata o in lievissimo calo del debito e un deficit solo di poco superiore al 4,3% del Pil previsto in autunno scorso. Ciò richiede però di investire concretamente circa 45 miliardi del Pnrr solo nell\'anno in corso. È un\'asticella elevata: non solo 45 miliardi è una somma pari a quanto si è speso per il Piano in totale negli ultimi tre anni; soprattutto, l\'anno scorso si sono spesi appena 21 miliardi, in parte importante in incentivi automatici (Superbonus, Transizione 5.0) che però ora sono quasi esauriti. La spesa dovrà dunque farsi tramite vere e proprie opere pubbliche, con un radicale cambio di passo. Del resto il flusso sorprendente dei bonus sta gonfiando il debito di 10-12 miliardi in più all\'anno, rispetto a quanto atteso dal governo in autunno scorso. Ora bisogna fare i conti con una «coda» di Superbonus, chissà quanto lunga, che ha già divorato 15 miliardi di euro nei primi due mesi del 2024. Per ragioni<span class="term"> contabili</span>, essa andrà ad alimentare il deficit dei prossimi anni: quelli in cui le regole europee chiedono una sistematica riduzione del disavanzo.', 'Documento_Abstract': 'Giorgetti: crescita all\'1% Ma nel Def spunta il problema del debito Il lavoro nel <strong>ministero</strong> <strong>dell\'Economia</strong> sul prossimo Documento di economia e finanza (Def) non è completato, perché il varo in Consiglio dei ministri è previsto attorno al 10 aprile. Ma è a buon punto in alcuni dei suoi parametri...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Il lavoro nel ministero dell\'Economia sul prossimo Documento di economia e finanza (Def) non è completato, perché il varo in Consiglio dei ministri è previsto attorno al 10 aprile. Ma è a buon punto in alcuni dei suoi parametri di fondo: lo ha lasciato capire lo stesso ministro dell\'Economia Giancarlo Giorgetti ieri, quando ha parlato di un ', 'Documento_Autore': 'FEDERICO FUBINI', 'Documento_Argomenti': 'Economia e Fisco', 'Documento_Testatina': 'Economia', 'Documento_NumeroDiPagina': '28', 'Documento_Url': 'https://data.volopress.it/GetData/Default.ashx?param=ZG9jaGFzaD1CNURENzhFNDFCNTE0MDZFRDhGQUU5QkIwQkQzQkUyNTEzM0E0MTg3NEJCNjQ3QkJDM0ZBNkVGQjVBRTM2MjNDJnR5cGU9UERG', 'Documento_UrlType': 'pdf', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvbks3N2dYRncvK083aGdIZXMzZ01CbEhuUlJDdGdpM0h4azllOTJJbEI1VWRDOTBxMm5GUUYzeVBFb3R4Y3dNSUhDQ00zaUNVc2oxNEpJNVdNUDc3U2VGV0pza0l5U0FqMnJpVDJXVEdGZ0xPNDR4cG1NcEhQa0x6KzJpTkl0TEs0ZWRISFVNbHlWaUROTlhOY3dSQ2l4ejg1Rm05UVlRV0ZZbXJrWkVES1FyMjQ5R2ljWU9SVnM9', 'Fonte_Titolo': 'Corriere della Sera', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Economia e Fisco', 'Report_ID': '9448819', 'Report_TotaleDocumenti':14, 'Documento_ID': '47470800', 'Documento_Data': '2024-03-24', 'Documento_Autore': 'Alessandra Puato', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '33', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Energia verde, vietato sbagliare', 'Documento_TitoloHtml': 'Energia verde, vietato sbagliare', 'Documento_Contenuto': 'La transizione ecologica è necessaria, ma ha un costo alto. E la mappa non è ancora completa, con le spese che vanno dalle infrastrutture alle nuove tecnologie. I soldi vanno spesi bene, vietato sbagliare: anche perché sussidi e incentivi possono finire nelle bollette dei contribuenti. Lo sostiene Ferruccio De Bortoli che con Fausta Chiesa analizza il tema sull\' Economia del Corriere , in edicola domani gratis con il quotidiano. «Investire di più nella transizione energetica è indispensabile - scrivono de Bortoli e Chiesa -. Ma investire meglio è vitale. La direzione è chiara, il percorso meno. Se c\'è un\'illusione ottica in questa campagna elettorale per le elezioni europee è questa. Che esistano, cioè, sentieri alternativi eventualmente percorribili. Non si può procedere per tentativi sparsi». Colonnine di ricarica, batterie, pompe di calore, piani a induzione alzeranno i picchi di consumo. Perciò le reti andranno potenziate. Ma il conto complessivo di quanto la transizione verde potrà costare ancora non c\'è. Scrivono gli autori: «Siamo consapevoli di quanto sarà il costo finale? Forse è il caso di chiederselo, anche perché una grande fetta finirà nelle nostre bollette o nel debito pubblico». Intanto, per le sole infrastrutture di rete, «si stimano investimenti per circa 37 miliardi», secondo le valutazioni espresse dal ministro dell\'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. E nel mondo «per le reti elettriche dovranno essere spesi 1,1 trilioni di dollari» se si vuole «raggiungere l\'obiettivo di zero emissioni nette al 2050», dice uno studio della Energy Transitions Commission. Le infrastrutture - nei trasporti, in questo caso - sono ciò che andrebbe potenziato anche per ridurre il divario Nord-Sud sullo studio universitario. Lo nota una ricerca dell\'Area Studi di Mediobanca, raccontata sul settimanale. Nel Meridione una matricola impiega quasi due ore per andare in facoltà e in Italia la spesa per l\'istruzione universitaria è di 5 miliardi inferiore alla media Ue. In copertina c\'è Marta Ortega Pérez, presidente di Inditex: «lady Zara» vuole togliere al gruppo di abbigliamento spagnolo (5 miliardi di utili) l\'etichetta «fast fashion». Tra i personaggi della settimana c\'è Francesco Casoli, presidente di Elica: l\'azienda delle cappe si allarga al settore cottura. C\'è Riccardo Vola, general manager Italia e Spagna di Zalando: vuole rafforzarsi nella moda di alta gamma. E c\'è Barbara Martin Coppola, ceo di Decathlon: si concentrerà sui prodotti propri, con un nuovo logo. Estraibile all\'interno de L<span class="term">\'Economia</span> torna poi il mensile L\'Innovazione (20 pagine). In primo piano c\'è la visita al quartier generale di Microsoft, a Redmond (Usa). La società ha una capitalizzazione di tremila miliardi di dollari, la più alta del mondo: incontrando ricercatori, ingegneri e manager si capisce il perché. Nel mensile si parla poi di mini reattori nucleari, droni sottomarini per estrarre idrocarburi. E il campione olimpico di ciclismo Filippo Ganna rivela i segreti della sua bicicletta record, il Bolide. Nella sezione Risparmio trovate le tabelle per capire quanto valgono le case green.', 'Documento_Abstract': 'nelle bollette dei contribuenti. Lo sostiene Ferruccio De Bortoli che con Fausta Chiesa analizza il tema sull\' <strong>Economia</strong> del Corriere , in edicola domani gratis con il quotidiano. «Investire di più nella transizione energetica è indispensabile - scrivono de Bortoli e Chiesa -. Ma investire meglio è vitale...\'è Barbara Martin Coppola, ceo di Decathlon: si concentrerà sui prodotti propri, con un nuovo logo. Estraibile all\'interno de L\'<strong>Economia</strong> torna poi il mensile L\'Innovazione (20 pagine). In primo piano c\'è la visita al quartier generale di Microsoft, a Redmond (Usa). 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Il<span class="term"> gender</span> pay<span class="term"> gap</span> resta un problema costante dell\'Italia: la forbice del<span class="term"> divario</span> si attesta al 10,7 per cento, secondo i dati dell\'Eurostat sul 2023. Tenendo presente le stime dell\'Istituto europeo per la parità di genere, se il nostro Paese riuscisse entro il 2050 a rendere uguale il tasso di<span class="term"> occupazione</span> femminile e maschile, il Pil si alzerebbe del 12%. L\'uguaglianza di genere porterebbe dei vantaggi. Ma raggiungerla vorrebbe soprattutto dire compiere l\'obiettivo cinque dell\'Agenda 2030 delle Nazioni Unite. L\'Itala ha solo sei anni per mantenere la parola con i 192 Stati con cui ha stretto un\'alleanza a lungo (adesso a breve) termine. Serve un patto tra cittadinanza, imprese e istituzioni. Domani, in edicola gratis con il Corriere della Sera e L\'Economia , ci sarà uno speciale dedicato a Pact4Future , il forum internazionale del Corriere e dell\'Università Bocconi, con Intesa Sanpaolo come educational partner , per costruire una società più inclusiva e sostenibile. Dal 25 al 28 marzo, nell\'ateneo milanese e in altri luoghi simbolo della città - Fondazione Cariplo, Sala Buzzati, Auditorium di Amplifon - prendono la parola oltre 80 ospiti per dibattere intorno a tre parole: people , purpose e planet . Persone, obiettivi e pianeta. Nelle quattro giornate dell\'evento - realizzato insieme ai partner Kpmg, Amazon, A2a, Henkel, Engineering, e a B Lab, inspiring partner - si alternano talk a interviste e dialoghi aperti, oltre a una serie di laboratori per studenti e studentesse dalle elementari alle superiori. Sul palco arrivano personaggi del mondo della musica (come il cantautore Mahmood e la cantautrice Ditonellapiaga), dell\'attivismo (come l\'avvocata, pacifista iraniana, premio Nobel per la Pace Shirin Ebadi), delle imprese (la presidente della Rai Marinella Soldi, l\'amministratore delegato e direttore generale di Leonardo Roberto Cingolani, la presidente e amministratrice delegata di Henkel Italia Mara Panajia), dello spazio (gli astronauti della missione Axiom 3 Michael López-Alegría e Walter Villadei), dello spettacolo (l\'attore Alessio Boni). Il risultato di tutti gli incontri servirà a scrivere un manifesto-patto collettivo che va in controtempo con le scadenze già stabilite. Un impegno su persone, obiettivi e pianeta per accelerare verso un reale cambiamento.', 'Documento_Abstract': 'I 4 giorni a Milano sul futuro L\'economista e professore della Bocconi Gianmario Verona si pone una domanda: «È giusto che a parità di condizioni una donna guadagni anche un euro meno di uomo?». 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E, dunque, smettere di investirvi può essere pericoloso (altri choc) e controproducente. Le rinnovabili vanno sicuramente incentivate, ma i sussidi non possono trasformarsi in un sostegno occulto (e non meritato) al reddito degli imprenditori del settore. Gli investimenti in infrastrutture, fondamentali, sono l\'aspetto più delicato e nascosto della transizione. Se sono destinati a finire nella bolletta degli utenti - che in parte si accollano, senza saperlo, il rischio di capitale degli azionisti - sarebbe utile saperlo e discuterlo per tempo. La trasparenza fa crescere la sensibilità ambientale e rende i cittadini più forti e consapevoli lungo la strada impervia della transizione energetica. L\'inganno li rende sospettosi e refrattari. Oltre agli investimenti per la transizione previsti dal Pnrr e dal RepowerEu, ai finanziamenti della Bei, la Banca europea degli investimenti, e la miriade di sussidi e<span class="term"> incentivi</span>, un ruolo significativo lo avranno gli interventi privati. E la collaborazione tra privati e istituzioni pubbliche. Il passaggio più significativo degli ultimi giorni è quello della cosiddetta Industria 5.0, che sfrutta le risorse messe a disposizione dal progetto RepowerEu. «Un\'occasione straordinaria - spiega Fabrizio Pagani, advisor di Vitale&Co - perché può dare il la a una nuova stagione di investimenti delle aziende nell\'innovazione e nell\'efficientamento energetico. L\'importante è che abbia procedure di attuazione semplici come Industria 4.0. Ed è cruciale che gli imprenditori preparino gli investimenti in tempi ravvicinati, la finestra di opportunità sarà limitata». Il criterio di fondo è quello di dimostrare l\'impatto degli investimenti agevolati sul processo di transizione energetica. E qui sta il grande interrogativo. I soldi ci sono, ma li stiamo spendendo bene? I sussidi e gli<span class="term"> incentivi</span> alle rinnovabili, chiamati «conto energia», sono costati 7,9 miliardi nel 2021 in base ai dati dell\'Autorità Arera, soltanto per dare un «antipasto» di dati. E tra le varie<span class="term"> agevolazioni</span><span class="term"> fiscali</span>, i soli impianti solari pagati dal Superbonus al 110% sono costati tre miliardi. Siamo consapevoli di quanto sarà il costo finale? Forse è il caso di chiederselo, anche perché una grande fetta finirà nelle nostre bollette o nel debito pubblico. Gli obiettivi climatici, il «net zero» previsto dalla Ue per il 2050 e la tappa intermedia al 2030 in cui dovremo ridurre le emissioni di gas serra del 55% rispetto ai livelli del 1990, richiedono un\'espansione enorme delle infrastrutture elettriche per adeguare le reti all\'aumento della domanda. Questa è dovuta in gran parte all\'elettrificazione dei consumi, tra colonnine di ricarica per le auto, pompe di calore per riscaldare e raffreddare le case e piani cottura a induzione e in parte minore di quelle per i gas green, ma anche un forte aumento della produzione di rinnovabili: 80 gigawatt di nuovi impianti in base al piano elaborato dal Mase, il ministero dell\'Ambiente (il Pniec, Piano nazionale integrato energia e clima), e presentato a Bruxelles. Le voci di spesa sono principalmente due: i costi per incentivare la produzione di rinnovabili e i costi per adeguare le reti di distribuzione e di trasmissione a ricevere e trasportare una quantità maggiore di energia prodotta in migliaia di punti sparsi sul territorio (oltre ai grandi parchi solari ed eolici industriali ci sono migliaia piccoli impianti dei cittadini produttori) e per potenziare le reti, perché ci saranno picchi di consumi molto più alti di quelli attuali. Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2a, il gruppo che gestisce tra l\'altro la distribuzione elettrica di Milano, ha previsto che sarà necessario quasi raddoppiare la potenza della rete. Dice: «Oggi a Milano registriamo una potenza di picco sulla rete elettrica di 1,7 gigawatt, ma presto potremo avere una richiesta aggiuntiva fino a due-tre gigawatt». The Economist, che al tema delle grid ha dedicato diversi articoli nell\'ultimo anno, ha citato una frase emblematica di Leonhard Birnbaum, amministratore delegato di E.on, principale operatore della rete elettrica tedesca: «Più transizione energetica, più affari per noi». Partiamo dalle infrastrutture. Chiamata allo sforzo maggiore è Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione elettrica nazionale. Gli investimenti per le reti previsti nel piano industriale presentato il 19 marzo scorso ammontano al 2028 a 10,8 miliardi, che salgono a 21 miliardi in base al piano di sviluppo annunciato a marzo 2023. Oltre alla rete in alta e altissima tensione, per migliorare la saturazione delle connessioni, Terna ha previsto di creare una nuova rete di media-alta tensione a 36 kilovolt a cui dovranno allacciarsi i nuovi impianti rinnovabili e sistemi di accumuli tra 10 e 100 megawatt di potenza (la taglia più diffusa). Una rete che non c\'è, ancora tutta da costruire. «Infrastrutturare il Paese con un nuovo livello di tensione è una sfida immensa per gli obiettivi della transizione energetica», commenta Raffaello Teani, consigliere di Anie Energia, l\'associazione aderente a Confindustria che rappresenta le aziende che producono, distribuiscono e installano apparecchiature, componenti e sistemi per la generazione, trasmissione, distribuzione, utilizzo e accumulo di energia elettrica. Uno studio della Energy Transitions Commission, citato dall\'Economist, calcola che ogni anno per adeguare le reti elettriche dovranno essere spesi 1,1 trilioni di dollari nel mondo per raggiungere l\'obiettivo di zero emissioni nette al 2050. Un contributo lo daranno anche i gas verdi, cioè idrogeno, biometano. Snam nel piano 2023-2027 investirà 6,5 miliardi nei business regolati che abilitano la transizione, di cui circa 420 milioni coperti da fondi Pnnr. Poi ci sono gli<span class="term"> incentivi</span> alle rinnovabili. Dal 2008 al 2022 sono stati erogati<span class="term"> incentivi</span> per oltre 141 miliardi, ha dichiarato in audizione alla Camera il 6 marzo scorso il ministro dell\'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, a cui se ne aggiungeranno un\'altra cinquantina per esaurire gli<span class="term"> incentivi</span> già previsti. Pichetto Fratin ha confermato l\'arrivo di altri meccanismi di incentivazione per i nuovi impianti green. Per l\'agrivoltaico e le Comunità energetiche saranno destinati complessivamente e rispettivamente 600 milioni e 5,7 miliardi. Ma, soprattutto, ci saranno da promuovere le nuove tecnologie - eolico off shore (in mare aperto), solare floating (galleggiante), solari termodinamici, geotermoelettrici, biogas e biomasse - che saranno comprese in un decreto specifico, il cosiddetto Fer 2, su cui non sono stati forniti dati. Ma saranno incentivate anche le tecnologie come il solare e l\'eolico a terra, com\'è previsto da un decreto in dirittura d\'arrivo (il cosiddetto Fer X), «per il quale è tuttavia prematuro a oggi fornire stime precise», ha dichiarato il ministro. «Ma perché - chiede Chicco Testa, economista, già presidente tra l\'altro di Assoambiente - le rinnovabili già efficienti e remunerative a mercato continueranno a essere incentivate? Ormai questo tipo di impianti si ripaga con un costo del megawattora inferiore». La lista della spesa comprenderà anche gli accumuli, cioè le batterie per immagazzinare l\'energia green e utilizzarla quando il vento non soffierà e il sole non splenderà, per cui si ipotizzano oltre sei miliardi di<span class="term"> incentivi</span>. Anche le reti di distribuzione su cui l\'energia elettrica viaggia a livelli di tensione medi e bassi sono da potenziare. Complessivamente, sempre in base a quanto spiegato ai deputati durante l\'audizione, si stimano investimenti in infrastrutture di rete per circa 37 miliardi. Chi paga? «I sussidi alla generazione elettrica da fonti rinnovabili e gli investimenti nelle reti di trasmissione e distribuzione elettrica finiscono in bolletta - spiega l\'economista dell\'energia Simona Benedettini - e trovano copertura, rispettivamente, negli oneri generali di sistema e nella spesa per il trasporto dell\'energia elettrica e la gestione del contatore. La gestione e lo sviluppo delle reti di trasmissione e distribuzione sono attività regolate. Questo significa che i costi operativi e d\'investimento derivanti, prima di trovare copertura nelle bollette, devono essere soggetti a verifica e approvazione di Arera, l\'Autorità di regolazione per Energia reti e ambiente».', 'Documento_Abstract': 'ai dati dell\'Autorità Arera, soltanto per dare un «antipasto» di dati. 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Anche l\'Ocse rileva che negli ultimi 30 anni l\'Italia è l\'unico Paese in cui si è avuta una perdita dei salari reali del 2,9%: nell\'Est Europa le retribuzioni sono raddoppiate. E negli altri Paesi troviamo il più 63% della Svezia, il +39% della Danimarca, il più 33% dell a Germania, il più 31% della Francia, il più 25% di Belgio e Austria e perfino il 14% del Portogallo e il 6% della Spagna. Le retribuzioni da noi sono dunque mediamente basse, ma sostanzialmente per il fatto che la differenza tra i valori più alti e quelli minimi è tra le più esigue: i salari «bassi», ossia quelli inferiori ai 2/3 del valore mediano, sono inferiori alla media Ue solo del 3,7%, mentre quelli «alti», ossia superiori alla mediana di una volta e mezzo, hanno importi inferiori del 19%. Che cosa si può fare per rimediare a questa perdita e migliorare le condizioni retributive dei lavoratori rendendole più appetibili rispetto al lavoro irregolare che riguarda circa 3,2 milioni (dato Istat) pari a circa 80 miliardi di compensi sottratti al fisco e all\'Inps? In primis ci dovrebbero pensare le parti sociali che dopo l\'abolizione della scala mobile nel 1992, hanno l\'onere e il ruolo di mantenere il potere reale di acquisto tramite i rinnovi contrattuali di primo e soprattutto secondo livello. Invece da noi, per mettere più soldi in busta paga. o per ridurre il costo del lavoro e favorire le assunzioni, vista anche la crisi della contrattualità, le forze sindacali e politiche hanno optato per mettere a carico della fiscalità (cioè dei pochi che pagano le tasse) questi oneri attraverso la riduzione del<span class="term"> cuneo</span> contributivo. Per il 2024 di bonus ne sono previsti tantissimi: uno sgravio del 7% della contribuzione Ivs per i lavoratori con i redditi fino a 25.000 euro (1.923 euro mese per 12 mensilità) e del 6% per quelli con redditi inferiori ai fatidici 35.000 euro (2.692 euro/mese, tredicesima esclusa). E poi il 30% di sgravi contributivi al Sud ma solo fino al 30 giugno perché ritenuti aiuti di Stato dalla Commissione europea. Sgravi per le assunzioni di giovani (bonus giovani), bonus percettori dell\'Adi (l\'assegno di inclusione che ha sostituito il reddito di cittadinanza) e il Sfl (supporto formazione e lavoro), bonus part-time e agevolazioni per le donne vittime di violenza, i disoccupati, le donne in generale e gli over 50; un numero elevato di sgravi che produce un mancato gettito per l\'Inps di circa 15 miliardi. Sulla decontribuzione Bankitalia nell\'audizione sulla legge di bilancio, ha dichiarato che: «se il taglio del<span class="term"> cuneo</span> contributivo fosse reso permanente tale riduzione degli oneri previdenziali a carico dei lavoratori modificherebbe il nesso tra contributi versati e benefici erogati alla base del sistema pensionistico contributivo, con conseguenze che andrebbero attentamente valutate». In pratica lo Stato finge di incassare i contributi che invece vanno a favore di lavoratori e imprese e poi tramite le tasse manda i soldi all\'Inps per un costo annuale di oltre 24 miliardi, quasi l\'intero deficit dell\'Inps. Ma, in attesa che le parti sociali facciano il loro mestiere per migliorare la retribuzione dei nostri lavoratori e di conseguenza i consumi e lo sviluppo, ci sono altre opzioni a disposizione della politica sicuramente più efficaci della fallimentare decontribuzione. Ad esempio, le agevolazioni sull\'Ires e Irap per le assunzioni, il ripristino del welfare aziendale, l\'incremento dei buoni pasto e la compressione dei tempi di ammortamento. Da anni proponiamo questa soluzione da queste pagine e ora ci siamo: da gennaio 2024 è prevista una deduzione<span class="term"> fiscale</span> del 120% (130% in alcuni casi) dei costi sostenuti per l\'assunzione di nuovi lavoratori a tempo indeterminato da tutte le imprese. Speriamo che diventi una norma definitiva. Un\'altra opzione che da tempo caldeggiamo l\'ha introdotta il governo Draghi e il successivo governo con il<span class="term"> ministro</span> Giorgetti prevedendo sulla retribuzione relativa ai fringe benefit o premi di risultato la non assoggettabilità né a imposte né a contributi sociali. Al contempo evitando oneri futuri per lo Stato e per le imprese perché su quella parte di retribuzione non viene calcolata la pensione e neppure Tfr e mensilità aggiuntive. Dopo i 3.000 euro introdotti solo per il 2022 dal decreto aiuti quater, per il solo 2024 è possibile erogare da parte delle aziende 1.000 euro annui per i dipendenti senza figli a carico e 2.000 euro annui per i dipendenti con figli a carico, esenti da tasse e contributi. Queste somme, che sarebbe necessario armonizzare con la normativa sul welfare aziendale e rendere stabili nel tempo, producono un aumento netto dei redditi da lavoro tale da recuperare la perdita di potere d\'acquisto segnalata; inoltre 1.200 euro l\'anno defiscalizzati pagati dalle imprese a tutti i loro lavoratori come bonus, garantirebbero un reddito pari allo sconto<span class="term"> fiscale</span> previsto dal Tir (l\'ex bonus Renzi che costa 14 miliardi (dati Mef elaborati da Itinerari Previdenziali) consentendo così alle casse statali un risparmio di oltre 10 miliardi. Che dire poi dei buoni pasto fermi a 4 euro per i cartacei e 8 per gli elettronici; per mangiare decorosamente si dovrebbero aumentare ad almeno 12 euro per giorno lavorativo il che significa un aumento di quasi 1.200 euro netti l\'anno.', 'Documento_Abstract': '; per mangiare decorosamente si dovrebbero aumentare ad almeno 12 euro per giorno lavorativo il che significa un aumento di quasi 1.200 euro netti l\'anno. Tutti i bonus e il <strong>cuneo</strong> <strong>fiscale</strong> aumentano il peso sul fronte tributario Mentre lo sconto Ires a chi assume giovani e i fringe benefit sono strumenti...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Secondo quanto emerge dal Rapporto Inapp (Istituto nazionale per l\'analisi delle politiche pubbliche), tra il 1991 e il 2022 i salari reali in Italia sono rimasti sostanzialmente invariati con una crescita dell\'1% a fronte del 32,5% in media registrato nell\'area Ocse, soprattutto per la bassa produttività del lavoro. Anche l\'Ocse rileva che ', 'Documento_Autore': 'dialberto brambilla', 'Documento_Argomenti': 'Economia e Fisco', 'Documento_Testatina': 'Economia', 'Documento_NumeroDiPagina': '6', 'Documento_Url': 'https://data.volopress.it/GetData/Default.ashx?param=ZG9jaGFzaD1BQTVEQUM5RDI0RjFGRDQxMjU1QzI0OTIyRjFEODlCREUyMkU1NDZBQ0JCRDUzQjMxQkU3Mzc0MDAyRUM4NDM4JnR5cGU9UERG', 'Documento_UrlType': 'pdf', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvbks3N2dYRncvK083aGdIZXMzZ01CbEhuUlJDdGdpM0h4azllOTJJbEI1VWRDOTBxMm5GUUYzeVBFb3R4Y3dNSUhDQ00zaUNVc2oxNEpJNVdNUDc3U2U1Z1owMXNWNzBVdFZzU1d5VDJxN2oyOTNjOUVGTHp5S1BhejRGVjlKcHIySTNRbE5YU1ltcXJjV0ppeW96ZmZqWDkzSThVMmZqRGh5SmJJcWZCTmlW', 'Fonte_Titolo': 'L\'Economia del Corriere della Sera', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Economia e Fisco', 'Report_ID': '9448819', 'Report_TotaleDocumenti':14, 'Documento_ID': '47470817', 'Documento_Data': '2024-03-25', 'Documento_Autore': 'diAlessia Conzonato', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '26', 'Documento_Sottotitolo': 'Da noi l\'età dei leader delle società è più alta della media europea. Se lasciassero il timone alle nuove generazioni, il Pil crescerebbe dell\'1-2%, dice Bain & Company Italia. Che lancia un programma per i manager del futuro', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Aziende, fate largo ai giovanil\'economia ne beneficerà', 'Documento_TitoloHtml': 'Aziende, fate largo ai giovanil\'economia ne beneficerà', 'Documento_Contenuto': 'Una leadership aziendale più giovane farebbe crescere l<span class="term">\'economia</span> italiana tra l\'1% e il 2% in termini di Pil: circa 30-40 miliardi di euro. È la stima che emerge dalla ricerca «Next Generation Leadership», realizzata da Bain & Company Italia e Key2people, società di consulenza e formazione imprenditoriale. Un obiettivo non semplice da raggiungere per il nostro Paese, dove l\'età media degli amministratori delegati dei gruppi quotati si attesta a 60 anni (e sta ulteriormente invecchiando), ben oltre la media europea dei 55-58 anni. «I motivi principali sono due: un percorso universitario più lungo e scarse capacità o volontà della senior leadership di investire, opportunamente e assumendosi dei rischi controllati, nelle risorse più giovani», spiega Roberto Prioreschi, Semea regional managing partner di Bain & Company. Una classe dirigente più matura ha i suoi vantaggi: know-how, esperienza tecnica e capacità di<span class="term"> networking</span> e di reazione alle diverse situazioni. Ma comporta anche delle mancanze: minore propensione all\'innovazione e al rischio, e meno sensibilità rispetto alle nuove sfide dei mercati, come la sostenibilità e le dinamiche geopolitiche. Secondo l\'analisi, le cause dell\'attuale squilibrio generazionale si trovano in una serie di fattori che incidono tanto sulla domanda quanto sull\'offerta di profili giovani di alto livello. Nel primo caso, ad esempio, può essere una limitata crescita del sistema Paese a vincolare la creazione di nuove posizioni, così come la mancanza di incentivi all\'uscita dei senior manager. Sull\'offerta incidono l\'ingresso tardivo dei giovani nel mondo del<span class="term"> lavoro</span> (l\'Italia è indietro di 2-5 anni rispetto alla media europea), la minore attenzione alla formazione manageriale e alle soft skills, ma anche lo stesso tessuto imprenditoriale italiano, composto per lo più da Pmi a conduzione familiare e che lascia poco spazio a startup, terreno fertile per le leadership giovanili. Tutte condizioni che rendono rigido un mercato già poco attrattivo: basti pensare che uno stipendio medio da dirigente in Italia è inferiore del 40% rispetto alla Francia e del 50% dagli Stati Uniti. I benefici nell\'incentivare e valorizzare la realizzazione di una leadership giovane sono evidenti: maggiore creatività, flessibilità, attenzione al cliente e ambizione a orientare l\'attività verso mercati internazionali. Anche le istituzioni li riconoscono e comprendono l\'importanza di sostenere il cambiamento. «C\'è forte interesse da parte dal governo affinché il passaggio generazionale porti il sistema<span class="term"> industriale</span> italiano al pari di altri Paesi, che sono riferimenti per l<span class="term">\'economia</span> moderna - dice Pierluigi Serlenga, managing partner Italia di Bain & Company -. Liberando ruoli apicali nelle aziende si aprirebbe un circolo virtuoso che farebbe bene anche a tutto il mercato del<span class="term"> lavoro</span>. Si tratta di posizioni molto qualificate e rotonde dal punto di vista delle competenze, che liberano a loro volta capacità produttive e generano sinergie rilevanti e che valgono qualche punto di Pil, se attuate». Con questo report, Bain & Company Italia suggerisce che il ruolo delle imprese per supportare il cambiamento è fondamentale. E passa non solo da un ri-orientamento della senior leadership, ma soprattutto da seri investimenti di formazione interna, percorsi di carriera che premino la giovane età e sistemi di succession planning, per rendere i ruoli ai vertici disponibili ai candidati interni delle nuove generazioni. Per dare concretezza alla teoria, la società lancia Forward100, un programma di formazione rivolta a cento giovani<span class="term"> professionisti</span> provenienti da 50 aziende italiane, tra partecipate pubbliche e del settore privato. «Un calendario di dieci sessioni, che si terrano prevalentemente online, e in dieci mesi avrà lo scopo di prepararli su quattro fronti: preparazione agli elementi di evoluzione geopolitica, sostenibilità, digital disruption e provare a costruirne un\'ipotesi di C-Level agenda, che sia moderna e aggiornata - aggiunge Prioreschi -. Lo scopo è costruire un<span class="term"> network</span> di persone provenienti da industrie diverse che possano essere ambiziosamente parte di un ecosistema di giovani di alta qualità, in grado di rappresentare un segno di cambiamento oggi e in futuro, ognuno con le sue specificità».', 'Documento_Abstract': 'Aziende, fate largo ai giovanil\'<strong>economia</strong> ne beneficerà Una leadership aziendale più giovane farebbe crescere l\'<strong>economia</strong> italiana tra l\'1% e il 2% in termini di Pil: circa 30-40 miliardi di euro. È la stima che emerge dalla ricerca «Next Generation Leadership», realizzata da Bain & Company Italia.... Anche le istituzioni li riconoscono e comprendono l\'importanza di sostenere il cambiamento. «C\'è forte interesse da parte dal governo affinché il passaggio generazionale porti il sistema industriale italiano al pari di altri Paesi, che sono riferimenti per l\'<strong>economia</strong> moderna - dice Pierluigi Serlenga, managing partner... <strong>professionisti</strong> provenienti da 50 aziende italiane, tra partecipate pubbliche e del settore privato. «Un calendario di dieci sessioni, che si terrano prevalentemente online, e in dieci mesi avrà lo scopo di prepararli su quattro fronti: preparazione agli elementi di evoluzione geopolitica, sostenibilità, digital...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Una leadership aziendale più giovane farebbe crescere l\'economia italiana tra l\'1% e il 2% in termini di Pil: circa 30-40 miliardi di euro. 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Una tre giorni che ha visto esponenti del mondo politico, istituzionale, finanziario e imprenditoriale confrontarsi sui temi più importanti per il futuro della professione e per la crescita del sistema Paese. A dare inizio alla kermesse Anasf, nella prima giornata, è stato il consueto appuntamento «Un\'ora con»: un\'occasione per discutere insieme a Luciano Floridi, direttore del centro di etica digitale dell\'università di Yale, dell\'AI Act, il regolamento Ue sull\'intelligenza artificiale, su cui gli esponenti del governo italiano hanno espresso un parere preliminare favorevole a febbraio scorso. Nel convegno di apertura della seconda giornata, «Protagonisti del futuro», il presidente di Anasf, Luigi Conte, ha invece affrontato nella sua relazione finale anche i temi di generazione, genere ed evoluzione del mercato, sottolineando il forte contributo dell\'Associazione nell\'ultimo anno nel «realizzare iniziative e atti che hanno portato alla crescita del settore e allo sviluppo del Paese». 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Petr.', 'Documento_Abstract': 'a sostegno della crescita. «Il gestito è l\'unico canale che può far approdare all\'economia reale, in sicurezza, i risparmi privati degli italiani - ha commentato Federico Freni, sottosegretario al <strong>Ministero</strong> <strong>dell\'economia</strong> e delle finanze -. Il dovere del governo è quello di rendere appetibile, a livello...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Si è conclusa giovedì 21 marzo, con oltre 3.100 visitatori unici l\'edizione 2024 (la undicesima) di ConsulenTia, l\'evento organizzato da Anasf aperto a tutti i consulenti finanziari iscritti e non all\'Associazione. 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Presto, accanto alla croce verde illuminata che segnala una farmacia, vedremo infatti una nuova scritta: « Farmacia dei servizi ». Il disegno di legge Semplificazioni, atteso tra il 25 e il 26 marzo in Consiglio dei ministri, dovrà dare il via alla trasformazione di questi luoghi così famigliari agli italiani in piccoli ambulatori di prossimità , dove poter sottoporre i bambini a test<span class="term"> pediatrici</span>, ricevere servizi di telemedicina e assistenza domiciliare. Cose che, in parte, molte farmacie già fanno, ma alle quali il governo ora vuole di fatto riconoscere - anche sulla spinta dell\'accelerazione registrata con la pandemia - il ruolo di erogatore sanitario, come hanno gli ambulatori, e soprattutto farle rientrare nel meccanismo del rimborso delle prestazioni con denaro pubblico , a fronte della presentazione di una ricetta. I nuovi servizi: dai vaccini alla telemedicina Secondo un recente monitoraggio di Federfarma, i servizi attualmente maggiormente garantiti nelle farmacie sono il monitoraggio dei parametri, i test analisi di prima istanza: esame della glicemia (81%), del colesterolo (78%), dei trigliceridi (73%). Mentre nel 77% delle farmacie è già presente il Cup per prenotare visite ed esami. La bozza del ddl ora introduce nuovi servizi. A partire dal comparto "vaccini". Le farmacie contraddistinte dalla nuova insegna offriranno, infatti, l\'intera gamma dei vaccini riservati agli over 12 contenuti nel Piano Vaccinale , mentre sul fronte dei servizi di telemedicina, il farmacista potrà eseguire l\'elettrocardiogramma e l\'holter pressorio e cardiaco. Inoltre, viene prevista anche l\'effettuazione di test diagnostici che prevedono il prelevamento del campione biologico a livello nasale, salivare o orofaringeo per aiutare a scegliere la migliore terapia antibiotica per chi è colpito da una patologia respiratoria. Dove si faranno i test e gli esami Questi test saranno eseguiti in locali o aree esterne «dotate di apprestamenti idonei sotto il profilo igienico-sanitario e atti a garantire la tutela della riservatezza. Le aree, i locali o le strutture esterne alla farmacia devono essere compresi nella circoscrizione farmaceutica prevista nella pianta organica di pertinenza della farmacia stessa». Saranno le Asl competenti ad autorizzare questi locali , che dovranno avere requisiti di idoneità e una serie di altre caratteristiche (come una distanza non superiore ai duecento metri dalla farmacia). Se due farmacie si trovano nelle vicinanze, potranno utilizzare in comune i medesimi locali separati. La scelta del<span class="term"> medico</span> e l\'assistenza domiciliare Nelle nuove farmacie sarà possibile scegliere il<span class="term"> medico</span> di<span class="term"> medicina</span> generale o il<span class="term"> pediatra</span>, senza dover andare alla Asl a fare la fila. Andando a modificare quanto indicato nel decreto legislativo n.153/2019, nella nuova bozza viene previsto anche che le farmacie possano dispensare, per conto di strutture sanitarie, farmaci e dispositivi<span class="term"> medici</span> necessari a pazienti in assistenza domiciliare, residenziale e semiresidenziale. Un percorso iniziato nel 2009 e accelerato dalla pandemia Per i farmacisti si prepara così un nuovo balzo in avanti, da quando nel 2009, con il Dlgs 153, venne tratteggiato il concetto di farmacia dei servizi, per la quale tre decreti ministeriali definirono le prestazioni effettuabili in farmacia: dalla misurazione della pressione alle analisi delle urine, glicemia, colesterolo, etc. Nel contesto della territorialità, dunque, anche le farmacie possono avere un ruolo significativo come punti di riferimento di prossimità, quindi rimettendo al centro i bisogni del paziente. Un ruolo che però non deve essere alternativo a quello del<span class="term"> medico</span> di famiglia, come ha chiarito il 21 marzo durante un convegno al Palazzo dell\'Informazione a Roma, Marco Cossolo, presidente Federfarma. Il<span class="term"> lavoro</span> dovrà essere di squadra, con le farmacie vicine alle persone non solo fisicamente ma anche come orari e professionalità. Iscriviti alle newsletter di L<span class="term">\'Economia</span> Le sfide per l<span class="term">\'economia</span> e i mercati in un mondo instabile L\'Europa, gli Stati Uniti e l\'Italia che contano, con le innovazioni e le decisioni importanti, ma anche le piccole storie di rilievo Dal mondo della scienza e dell\'innovazione tecnologica le notizie che ci cambiano la vita (più di quanto crediamo) E non dimenticare le newsletter e.', 'Documento_Abstract': 'del <strong>medico</strong> e l\'assistenza domiciliare Nelle nuove farmacie sarà possibile scegliere il <strong>medico</strong> di medicina generale o il <strong>pediatra</strong>, senza dover andare alla Asl a fare la fila. 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In particolare, l\'articolo 3, ha individuato nei principi generali relativi al diritto tributario dell\'Unione europea e internazionale un cardine della riforma stessa. Alle lettere c), d) e f) del citato articolo 3, il legislatore si è dedicato, rispettivamente, alla revisione della residenza<span class="term"> fiscale</span> delle persone fisiche, delle società e degli enti diversi dalle società, come criterio di collegamento personale all\'imposizione per renderla coerente con le prassi internazionali, con le convenzioni per evitare le doppie imposizioni, nonché all\'introduzione di misure volte a conformare il sistema di imposizione sul reddito a una maggiore competitività sul piano internazionale e alla semplificazione e razionalizzazione del regime delle società estere controllate. Alla lettera e) dell\'articolo 3, l\'attenzione è stata rivolta al recepimento della direttiva (Ue) 2022/2523 del Consiglio, del 15 dicembre 2022, seguendo l\'approccio comune condiviso a livello internazionale in base alla guida tecnica dell\'Ocse sull\'imposizione minima globale, con l\'introduzione, tra l\'altro, di: 1) un\'imposta minima nazionale dovuta in relazione a tutte le imprese, localizzate in Italia, appartenenti a un gruppo multinazionale o nazionale e soggette a una bassa imposizione 2) un regime sanzionatorio, conforme a quello vigente in materia di imposte sui redditi, per la violazione degli adempimenti riguardanti l\'imposizione minima dei gruppi multinazionali e nazionali di imprese e un regime sanzionatorio effettivo e dissuasivo per la violazione dei relativi adempimenti informativi. Con il decreto legislativo n. 209/2023, è stata data attuazione alla riforma<span class="term"> fiscale</span> in materia di fiscalità internazionale. L\'articolo 7 ha definito la decorrenza delle disposizioni di cui all\'articolo 1, fissandone l\'applicazione a decorrere dal 1° gennaio 2024 (comma 1), mentre ha deciso per l\'applicazione a decorrere dal periodo di imposta successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto legislativo n. 209/2023 per le disposizioni di cui agli articoli 2, 3, 4 e 6 (comma 2). L\'articolo 7 va correlato all\'articolo 63 che fissa, quindi, l\'entrata in vigore del citato decreto dal giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Il decreto legislativo n. 209/2023 è stato pubblicato nella GU n. 301 del 28 dicembre 2023. Veniamo alle novità che hanno inciso nella definizione della modulistica dichiarativa 2024. L\'articolo 6 ha stabilito la non concorrenza alla formazione del reddito imponibile per il 50%, ai fini delle imposte sui redditi e dell\'Irap, dei redditi derivanti da attività di impresa e dall\'esercizio di arti e professioni esercitate in forma associata, svolte in un Paese extraeuropeo, trasferite nel territorio dello Stato per sei periodi di imposta ovvero dieci se trattasi di grandi imprese. Sono state escluse dall<span class="term">\'agevolazione</span> fiscale le attività esercitate nel territorio dello Stato nei 24 mesi antecedenti il loro trasferimento. L<span class="term">\'agevolazione</span> viene meno nel caso di ritrasferimento extraeuropeo dell\'attività nei cinque periodi d\'imposta successivi alla scadenza del regime di<span class="term"> agevolazione</span>. L\'efficacia di queste disposizioni è subordinata, ai sensi dell\'articolo 108, paragrafo 3, del Trattato sul funzionamento dell\'Unione europea, all\'autorizzazione della Commissione europea. Nei quadri RF e RG (righi RF50 e RG23) è stata prevista, quindi, la variazione in diminuzione per l\'ammontare del 50% dei predetti redditi derivanti da attività di impresa trasferite nel territorio dello Stato da un Paese estero non appartenente all\'Ue o allo Spazio economico europeo.', 'Documento_Abstract': 'e dall\'esercizio di arti e professioni esercitate in forma associata, svolte in un Paese extraeuropeo, trasferite nel territorio dello Stato per sei periodi di imposta ovvero dieci se trattasi di grandi imprese. Sono state escluse dall\'<strong>agevolazione</strong> <strong>fiscale</strong> le attività esercitate nel territorio dello Stato nei 24...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'In tema di controllate estere, nel quadro RM è stata prevista una sezione dedicata alla sostitutiva delle imposte sui redditi pari al 15% dell\'utile contabile netto dell\'esercizio Con la legge n. 111/2023 è stata conferita, dal Parlamento, la delega al Governo per la revisione del sistema tributario. In particolare, l\'articolo 3, ha ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Economia e Fisco', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.fiscooggi.it/rubrica/analisi-e-commenti/articolo/dichiarazioni-enti-e-societa-4-novita-dei-modelli-redditi-2024', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvbks3N2dYRncvK083aGdIZXMzZ01CbEhuUlJDdGdpM0h4azllOTJJbEI1VWRDOTBxMm5GUUYzeVBFb3R4Y3dNSUhDQ00zaUNVc2oxNEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29MdUg0aG8rVTF1UXJKeFZCdzBaeW9PYWRSV0JDOStwZmFJakxSei81ejk4NDREc1FMOUcrQkM0VXk0a3JXb2NyOGlWdkZnanVxUkgrZzZ0akkraVo5N01UZjFTdVh2cU1TYmhxdzUvTGl3ZzMwZDY5MW1ub3B0eTVXcitPeTczZmxrdDRKcmZiS1QyZ29NaW4vSDZPUUQwV24rcXhCUVFJeUE9PQ%3d%3d', 'Fonte_Titolo': 'Fisco Oggi', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Economia e Fisco', 'Report_ID': '9448819', 'Report_TotaleDocumenti':14, 'Documento_ID': '47470781', 'Documento_Data': '2024-03-22', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Adempimenti e scadenze fiscali e previdenziali dal 22 marzo al 4 aprile 2024', 'Documento_TitoloHtml': 'Adempimenti e scadenze fiscali e previdenziali dal 22 marzo al 4 aprile 2024', 'Documento_Contenuto': '22 marzo Prelievo erariale unico apparecchi da intrattenimento Indicazioni Per gli esercenti attività di intrattenimento (concessionario di rete) ai quali Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato (AAMS) ha rilasciato il nulla osta per gli apparecchi e i congegni da divertimento per il gioco lecito di cui all\'articolo 110, comma 6, R.D. n. 773/1931 (TULPS), termine ultimo per il pagamento quarta rata del primo periodo<span class="term"> contabile</span> (mesi di gennaio e febbraio), per un importo pari alla differenza del PREU dovuto per il periodo<span class="term"> contabile</span> e la somma dei primi tre versamenti effettuati per lo stesso periodo (saldo del periodo a debito). Il versamento deve essere eseguito esclusivamente in via telematica tramite modello F24, tenendo presente che in caso di omesso o insufficiente versamento si rende applicabile, come regola, la sanzione amministrativa in relazione dell\'ammontare non corrisposto. Codice tributo: 5155 - prelievo erariale unico ed interessi - I periodo<span class="term"> contabile</span> - sugli apparecchi e congegni da gioco. Frequenza Rateale Sanzioni Sanzioni amministrative: - omesso o insufficiente versamento di imposte: sanzione pari al 30% dell\'ammontare non versato. 22 marzo Canone di concessione sugli apparecchi da intrattenimento Indicazioni Per i concessionari della rete telematica di cui all\'articolo 14-bis, comma 4, Dpr 640/1972, scade oggi il termine per il versamento del canone di concessione sugli apparecchi da intrattenimento, relativo al I periodo<span class="term"> contabile</span> (gennaio-febbraio). Il versamento va fatto utilizzando il Modello F24-accise. Codice tributo: 5185 - canone ed interessi previsti dalla convenzione per l\'affidamento in concessione dell\'attivazione e della conduzione operativa della rete per gli apparecchi di cui all\'articolo 110, comma 6, Tulps (Rm 6 settembre 2007, n. 239/E ). Frequenza Rateale Sanzioni Sanzioni amministrative: - omesso o insufficiente versamento di imposte: sanzione pari al 30% dell\'ammontare non versato. 25 marzo Presentazione modelli Intrastat Indicazioni La presentazione avviene esclusivamente in via telematica. Invio telematico con il nuovo Programma Intr@Web oppure all\'agenzia delle Entrate. Frequenza Mensile Sanzioni L\'articolo 11, comma 4, Dlgs 471/1997 diisciplina le violazioni in materia di elenchi Intrastat sanzionando l\'omessa presentazione, incompleta, inesatta o irregolare compilazione degli elenchi Intrastat. La sanzione prevista va da 500 euro a 1.000 euro per ciascun elenco Intrastat omesso o irregolare. È ridotta alla metà se entro 30 giorni dall\'invito da parte degli Uffici competenti a ricevere gli elenchi, il contribuente provvede a presentare l\'elenco omesso o a correggere quello compilato in modo irregolare. Non è sanzionata la correzione spontanea degli elenchi con i dati mancanti o inesatti. 25 marzo Enpaia datori di<span class="term"> lavoro</span> agricolo, denuncia e contributi mensili Indicazioni Per i datori di<span class="term"> lavoro</span> agricolo, scade oggi il termine per la presentazione della denuncia sulle retribuzioni corrisposte agli impiegati agricoli nel mese precedente e per l\'effettuazione dei relativi versamenti contributivi. Il pagamento deve essere effettuato tramite Mav on-line o tramite bonifico bancario: Banca Popolare di Sondrio, sede di Roma, IBAN IT71Y0569603211000036000X17. Dall\'1 marzo 2022, i versamenti dei contributi e il pagamento dei debiti delle aziende in contenzioso e dei canoni di locazione degli immobili, si possono effettuare attraverso i canali (online e fisici; con bancomat, carta e in contanti) di banche e altri prestatori di servizio a pagamento (PSP) aderenti al circuito PagoPa. Frequenza Mensile 28 marzo Prelievo erariale unico apparecchi da intrattenimento Indicazioni Per gli esercenti attività di intrattenimento (concessionario di rete) ai quali Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato (Aams) ha rilasciato il nulla osta per gli apparecchi e i congegni da divertimento per il gioco lecito di cui all\'articolo 110, comma 6, R.D. n. 773/1931 (Tulps), termine ultimo per il pagamento prima rata del secondo periodo<span class="term"> contabile</span> (mesi di marzo e aprile), per un importo pari al 25% dell\'ammontare del Preu dovuto per il penultimo periodo<span class="term"> contabile</span> (novembre-dicembre). Il versamento deve essere eseguito esclusivamente in via telematica tramite modello F24, tenendo presente che in caso di omesso o insufficiente versamento si rende applicabile, come regola, la sanzione amministrativa in relazione dell\'ammontare non corrisposto. Codice tributo: 5156 - prelievo erariale unico ed interessi - II periodo<span class="term"> contabile</span> - sugli apparecchi e congegni da gioco. Frequenza Rateale Sanzioni Sanzioni amministrative: - omesso o insufficiente versamento di imposte: sanzione pari al 30% dell\'ammontare non versato. 02 aprile Dichiarazione<span class="term"> Iva</span> Ioss e liquidazione Indicazioni Trasmissione telematica della dichiarazione<span class="term"> Iva</span> Ioss mensile contenente l\'indicazione, per ogni Stato membro l\'imponibile, l\'aliquota e l\'imposta dovuta per le cessioni di beni effettuate relative alle vendite a distanza di beni importati (in spedizioni di valore intrinseco non superiore a euro 150), da parte dei soggetti iscritti al (nuovo) Sportello unico per le importazioni (Ioss). Entro oggi va effettuato il versamento dell<span class="term">\'Iva</span> complessivamente dovuta nel periodo di riferimento. La trasmissione della dichiarazione avviene in via telematica per il tramite del portale Oss. Frequenza Mensile 02 aprile Superbollo Indicazioni Pagamento dell\'addizionale erariale alla tassa automobilistica (c.d. superbollo), pari a venti euro per ogni kilowatt di potenza del veicolo superiore a 185 Kw, ridotta dopo cinque, dieci e quindici anni dalla data di costruzione del veicolo rispettivamente al 60%, al 30% e al 15%. Non è più dovuta decorsi venti anni dalla data di costruzione. Il versamento va effettuato mediante il modello F24 - Versamenti con elementi identificativi, con esclusione della compensazione, con modalità telematica per i titolari di<span class="term"> partita</span><span class="term"> Iva</span> ovvero presso Banche, Poste, Agenti della riscossione o mediante i servizi di pagamento on-line per i non titolari di<span class="term"> partita</span><span class="term"> Iva</span>. Codice tributo: 3364. Sanzioni Nell\'ipotesi di mancato pagamento della tassa automobilistica entro la scadenza prevista, è possibile regolarizzare la violazione, versando contestualmente alla tassa: - gli interessi legali, calcolati dal giorno successivo alla scadenza del pagamento omesso a quello dell\'effettivo versamento; - la sanzione ridotta per ravvedimento operoso (articolo 13, Dlgs 472/1997). In assenza di regolarizzazione e nel caso in cui i<span class="term"> pagamenti</span> siano effettuati oltre l\'anno, la sanzione viene applicata dall\'ufficio nella misura del 30% della tassa dovuta (oltre agli interessi). 02 aprile Enasarco, Firr dovuto agli agenti di commercio Indicazioni Scade oggi il termine per il versamento dei contributi al<span class="term"> Fondo</span> di indennità per la risoluzione del rapporto (Firr) di agenti e rappresentanti. Il contributo si calcola sulla base delle provvigioni corrisposte nell\'anno 2023. Il versamento va effettuato tramite bollettino bancario Mav ovvero addebito su c/c bancario (Rid). Solo in alcuni casi il versamento va effettuato direttamente all\'agente. Pur restando invariate - rispetto all\'anno 2023 - le aliquote contributive, dal 1° gennaio 2024 sono modificati i minimali e i massimali di reddito per la contribuzione del<span class="term"> Fondo</span> Previdenza e del<span class="term"> Fondo</span> Assistenza. Per gli agenti monomandatari il minimale è fissato in 1.002 euro mentre il massimale a 44.727 euro; per gli agenti plurimandatari, gli importi sono stabiliti, rispettivamente, in 502 euro e in 29.818 euro (News Enasarco 2 febbraio 2024 https://www.enasarco.it/2024/02/minimali-e-massimali-2024/). Frequenza Annuale 02 aprile Settore oli lubrificanti e bitumi di petrolio, trasmissione dati<span class="term"> contabili</span> e versamento imposta di consumo Indicazioni Per i soggetti che svolgono attività nei settori degli oli lubrificanti e bitumi di petrolio, termine ultimo per: - invio dei dati relativi alla contabilità del mese precedente (DD 52047/UD/2008); - versamento dell\'imposta di consumo sugli oli lubrificanti e bitumi di petrolio calcolata sulla base della dichiarazione mensile relativa alle immissioni in consumo del mese precedente (articolo 61, comma 1, lettera e Dlgs 504/1995). Frequenza Mensile 02 aprile Comunicazione periodica intermediari finanziari Indicazioni Per gli operatori finanziari indicati all\'articolo 7, comma 6, Dpr 29 settembre 1973, n. 605 e imprese di assicurazione, termine ultimo per la comunicazione, all\'Anagrafe<span class="term"> tributaria</span>, dei dati relativi ai soggetti con i quali sono stati intrattenuti rapporti di natura finanziaria. La comunicazione si riferisce ai nuovi rapporti, alle modifiche ed alle cessazioni relative al mese precedente. I soggetti obbligati alle comunicazioni devono utilizzare il servizio telematico Entratel o il servizio Internet (Fiscon-line) o un intermediario abilitato. Frequenza Mensile 02 aprile Acquisti intracomunitari, presentazione del Modello Intra-12 Indicazioni Termine ultimo per la dichiarazione relativa agli acquisti intracomunitari, registrati o soggetti a registrazione nel secondo mese precedente (modello Intra-12) con indicazione dell<span class="term">\'Iva</span> dovuta, e contestuale versamento. Presentazione in via telematica direttamente o tramite intermediari abilitati, utilizzando il modello Intra-12. Frequenza Mensile Sanzioni Sanzione amministrativa: - sanzione da euro 258 a euro 2.065 per omessa presentazione del modello; sanzione del 30% per ogni importo non versato. 02 aprile Presentazione del Modello Eas Indicazioni Termine ultimo per l\'invio telematico del Modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini<span class="term"> fiscali</span> da parte degli enti<span class="term"> associativi</span>, nel caso in cui, nel corso del 2023, si siano verificate variazioni di alcuni dei dati dell\'ente precedentemente comunicati. La presentazione deve avvenire in modalità telematica. Frequenza Annuale 02 aprile Imposta sulle assicurazioni Indicazioni Termine ultimo per il versamento dell\'imposta sulle assicurazioni dovuta sui premi e accessori incassati nel mese solare precedente nonché eventuali conguagli dell\'imposta dovuta sui premi e accessori incassati nel secondo mese precedente. Il versamento va fatto, utilizzando il Modello F24-accise, esclusivamente in via telematica. Codici tributo: 3354 - Imposta sulle assicurazioni - Erario - art. 4-bis, comma 5 e articolo 9, comma 1, Legge 29 ottobre 1961, n. 1216; 3355 - Imposta sulle assicurazioni - Erario - Acconto - articolo 9, comma 1-bis, Legge 29 ottobre 1961, n. 1216; 3356 - Imposta sulle assicurazioni RC auto - Province - articolo 60 Dlgs 15 dicembre 1997, n. 446; 3357 - Contributo al SSN sui premi di assicurazione per RC auto - articolo 11-bis Legge 990/1969, articolo 334, Dlgs 7 settembre 2005, n. 209; 3358 - Contributo al SSN sui premi di assicurazione per RC auto - Friuli Venezia Giulia - Articolo 52, commi 4 e 5, Legge 448/2001; 3359 - Contributo al SSN sui premi di assicurazione per RC auto - Trento - articolo 2, comma 110, Legge 191/2009; 3360 - Contributo al SSN sui premi di assicurazione per RC auto - Bolzano - articolo 2, comma 110, Legge 191/2009; 3361 - Contributo al<span class="term"> Fondo</span> di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive e dell\'usura - aumento aliquota - articolo 18, comma 1, Legge 23 febbraio 1999, n. 44; 3362 - Sanzioni sulle somme dovute a titolo di imposta e contributi in applicazione delle disposizioni<span class="term"> tributarie</span> sulle assicurazioni ed i contratti vitalizi di cui alla Legge 29 ottobre 1961, n. 1216. Frequenza Mensile 02 aprile Memorizzazione e Trasmissione telematica dei corrispettivi relativi alle cessioni di benzina e di gasolio Indicazioni Dal 1° luglio 2018 è scattato l\'obbligo per la memorizzazione e la successiva trasmissione dei corrispettivi giornalieri delle cessioni di benzina e gasolio da parte dei gestori di distributori a elevata automazione (Dlgs 5 agosto 2015, n. 12). La trasmissione in via telematica delle informazioni è effettuata con cadenza mensile entro l\'ultimo giorno del mese successivo a quello di riferimento. Frequenza Mensile 02 aprile Operazioni in oro, invio della dichiarazione Indicazioni Ai fini di prevenzione e contrasto del riciclaggio, per i soggetti che effettuano operazioni in oro da investimento e in materiale d\'oro ad uso prevalentemente<span class="term"> industriale</span>, scade oggi il termine per la presentazione all\'Unità di informazione finanziaria (Uif) della dichiarazione delle operazioni di importo pari o superiore a 12.500 euro effettuate nel mese precedente. Le operazioni vengono trasmesse telematicamente alla Uif (Unità di informazione finanziaria) direttamente dal soggetto che ha effettuato l\'operazione utilizzando gli appositi modelli e il software denominato ORO, entrambi scaricabili dal sito della Banca d\'Italia. Il modello deve contenere i dati identificativi del dichiarante e della controparte nonché la natura e le caratteristiche dell\'operazione effettuata (data dell\'operazione, quantitativo di oro espresso in grammi e il relativo valore). E\' opportuno conservare la ricevuta di invio della trasmissione telematica. Le operazioni del medesimo tipo effettuate nell\'arco di uno stesso mese possono essere raggruppate in un\'unica dichiarazione, nella quale deve essere indicato il numero delle operazioni di riferimento, la quantità ed il valore complessivi. Frequenza Mensile 02 aprile Trasmissione dati contributivi tramite modello Uniemens Indicazioni Per ogni singolo lavoratore è obbligatorio fornire oltre ai dati retributivi, anche i dati contributivi e assistenziali, compresi i dati relativi alle somme conguagliate, per esempio: assegni familiari, malattia, maternità, congedi parentali, cassa integrazione anche in relazione alla Did (Dichiarazione di immediata disponibilità). Vengono forniti i dati sull\'accantonamento Tfr e la scelta effettuata dal dipendente di lasciare il Tfr in azienda o di trasferirlo a<span class="term"> Fondo</span> pensione, e in questo caso anche le misure compensative. L\'Uniemens viene presentato entro l\'ultimo giorno del mese successivo a quello di riferimento. Frequenza Mensile 02 aprile Capital gain, attestazione versamenti Indicazioni Per banche, Sim ed altri intermediari<span class="term"> professionali</span>, termine ultimo entro cui l\'intermediario rilascia al contribuente una attestazione del versamento dell\'imposta sostitutiva effettuato nell\'anno precedente per le operazioni in regime di risparmio amministrato. L\'attestazione viene rilasciata, in alternativa, entro 12 giorni dalla richiesta degli interessati. Frequenza Mensile 02 aprile Dichiarazione Tobin Tax Indicazioni Termine dell\'invio della dichiarazione riguardante l\'imposta sulle transazioni finanziarie (Tobin tax) relativa all\'anno 2023. La dichiarazione, da presentare per via telematica sul sito dell\'Agenzia delle Entrate tramite il modello FTT, può essere trasmessa direttamente, tramite una società del gruppo (se il "dichiarante" fa parte di un gruppo societario) oppure per mezzo di<span class="term"> professionisti</span>, associazioni di categoria e Caf. Se l\'imposta liquidata risulta inferiore a 50 euro, il dichiarante non deve versarla. il provvedimento n. 42770/2017 interviene anche prevedendo la possibilità di compilare facoltativamente alcuni nuovi campi della sezione III del modello, denominata "esclusioni/esenzioni" Frequenza Annuale 02 aprile Registrazione dei corrispettivi Indicazioni Termine ultimo per l\'invio telematico all\'agenzia delle Entrate dei corrispettivi del mese precedente, da parte dei soggetti con volume d\'affari superiore a euro 500.000 euro il cui obbligo di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi decorre dall\'1 luglio 2019. Con la consulenza giuridica 3/E del 14 febbraio 2022, l\'agenzia delle Entrate ha fornito indicazioni relativamente alla<span class="term"> gestione</span> dei dati dei corrispettivi telematici che, dal 1° gennaio 2022, vanno memorizzati<span class="term"> elettronicamente</span> e trasmessi telematicamente utilizzando il nuovo tracciato dati 7.0. Frequenza Mensile 02 aprile Ravvedimento sprint Indicazioni Ultimo giorno utile per la regolarizzazione, mediante ravvedimento, dei versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 18 marzo 2024. Il versamento va effettuato, utilizzando il Modello F24, esclusivamente in via telematica. Il ravvedimento comporta il versamento di sanzioni ridotte al 0,1% (oltre agli interessi legali). Con decorrenza dall\'1 gennaio 2024 la misura del saggio degli interessi legali (articolo 1284 c.c.) è fissata al 2,5% in ragione d\'anno (fino al 31 dicembre 2023 era pari allo 5% in ragione d\'anno). Gli interessi, per i sostituti d\'imposta, vanno cumulati all\'imposta. Codici tributo: 8901 - Sanzione pecuniaria<span class="term"> Irpef</span>; 1989 - Interessi sul ravvedimento - Irpef; 8902 - Sanzione pecuniaria addizionale regionale<span class="term"> Irpef</span>; 1994 - Interessi sul ravvedimento - Addizionale Regionale; 8926 - Sanzione pecuniaria addizionale comunale<span class="term"> Irpef</span>; 1998 - Interessi sul ravvedimento - Addizionale Comunale all<span class="term">\'Irpef</span> - Autotassazione; 1991 - Interessi sul ravvedimento - Iva; 8918 - Ires - Sanzione pecuniaria; 1990 - Interessi sul ravvedimento - Ires; 8907 - Sanzione pecuniaria Irap; 1993 - Interessi sul ravvedimento - Irap; 8906 - Sanzione pecuniaria sostituti d\'imposta. 04 aprile Comunicazione dei dati relativi alle erogazioni liberali verso gli enti del Terzo settore Indicazioni Scade oggi il termine per la comunicazione all\'Anagrafe<span class="term"> tributaria</span> dei dati relativi alle erogazioni liberali effettuate nel 2023 a favore degli Enti del Terzo Settore (ETS) che danno luogo a deduzioni o<span class="term"> detrazioni</span> (articolo 3, comma 4, Dlgs 21 novembre 2014, n. 175), ai sensi dell\'articolo 83, commi 1 e 2, Dlgs 117/2017. Il provvedimento agenzia Entrate 4 marzo 2024 e il Dm Mef 1 marzo 2024 dispongono che: - sono confermate le modalità di invio telematiche previste dal precedente provvedimento 9 febbraio 2018, n. 34431, pur nel rispetto delle nuove specifiche tecniche (allegate al provvedimento del 2024 in esame); - le comunicazioni sono effettuate entro il medesimo termine previsto per la comunicazione dei dati relativi agli oneri e alle spese destinate a confluire nella dichiarazione dei redditi precompilata, ai sensi dell\'articolo 78, commi 25 e 25-bis, legge 413/1991; - per i dati relativi alle erogazioni effettuate nel 2023 il termine viene fissato al 4 aprile 2024, con l\'effetto che viene posticipato - dal 20 marzo all\' 8 aprile 2024 - il termine per l\'esercizio dell\'opposizione all\'utilizzo dei dati delle erogazioni liberali, effettuate nel 2023, nella dichiarazione precompilata. Si ricorda che gli enti sono tenuti a trasmettere la citata comunicazione solo qualora risultino ricavi, rendite, proventi o entrate superiori a 220.000 euro. Frequenza Annuale.', 'Documento_Abstract': 'Adempimenti e <strong>scadenze</strong> <strong>fiscali</strong> e previdenziali dal 22 marzo al 4 aprile 2024 22 marzo Prelievo erariale unico apparecchi da intrattenimento Indicazioni Per gli esercenti attività di intrattenimento (concessionario di rete) ai quali Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato (AAMS) ha rilasciato... d\'anno (fino al 31 dicembre 2023 era pari allo 5% in ragione d\'anno). Gli interessi, per i sostituti d\'imposta, vanno cumulati all\'imposta. Codici tributo: 8901 - Sanzione pecuniaria <strong>Irpef</strong>; 1989 - Interessi sul ravvedimento - <strong>Irpef</strong>; 8902 - Sanzione pecuniaria addizionale regionale <strong>Irpef</strong>; 1994... - Interessi sul ravvedimento - Addizionale Regionale; 8926 - Sanzione pecuniaria addizionale comunale <strong>Irpef</strong>; 1998 - Interessi sul ravvedimento - Addizionale Comunale all\'<strong>Irpef</strong> - Autotassazione; 1991 - Interessi sul ravvedimento - Iva; 8918 - Ires - Sanzione pecuniaria; 1990 - Interessi sul ravvedimen', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': '22 marzo Prelievo erariale unico apparecchi da intrattenimento Indicazioni Per gli esercenti attività di intrattenimento (concessionario di rete) ai quali Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato (AAMS) ha rilasciato il nulla osta per gli apparecchi e i congegni da divertimento per il gioco lecito di cui all\'articolo 110, comma 6, R.D. n. 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Il testo aggiornato, approvato ieri dal Consiglio nazionale, entrerà in vigore il 1° aprile. Il via libera è arrivato al termine di una pubblica consultazione avviata il 26 febbraio e conclusasi il 10 marzo. Oltre 120 le osservazioni giunte alla casella mail dedicata da parte di Ordini territoriali, associazioni di categoria e singoli iscritti. Tra le principali novità la nuova norma sull<span class="term">\'equo</span> compenso, la cui introduzione all\'interno del Codice è prevista dalla legge 49/2023, e le regole relative alla pubblicità e alla comunicazione, in particolar modo sui social media. Gli articoli che trattano del<span class="term"> compenso</span> professionale sono il 24 e il 25. «Per come li abbiamo scritti - spiega Il consigliere nazionale delegato alla deontologia, Pasquale Mazza - forniscono ai colleghi un supporto importante in vista dell\'ormai prossima campagna di rinnovo delle cariche nei collegi sindacali». Il testo definitivo ha tenuto conto delle osservazioni arrivate dalla categoria, «abbiamo fatto delle correzioni per meglio spiegare alcune parti - racconta Mazza - che alla luce delle segnalazioni arrivate risultavano poco chiare, abbiamo anche eliminato la parte in cui si prevede che il tirocinante debba rispettare il superiore (articolo 14, comma 3), prevista già nel vecchio codice ma che ha sollevato perplessità soprattutto tra i giovani». Per il presidente nazionale della categoria, Elbano de Nuccio, l\'approvazione definitiva del nuovo Codice deontologico - che ha richiesto un anno di lavoro - giunge alla fine di un importante percorso di ascolto della categoria. «Abbiamo adesso un Codice più rispondente al contesto sociale nel quale operiamo, fisiologicamente mutato nel corso degli anni. - sottolinea de Nuccio - equo<span class="term"> compenso</span>, sanzione unica per violazioni plurime nell\'ambito del medesimo procedimento disciplinare, rapporti tra colleghi, utilizzo dei social network, abusivismo professionale e pubblicità sono alcuni degli aspetti più rilevanti sui quali ci siamo concentrati. Il comma 5 dell\'articolo 44, che aveva suscitato qualche polemica, è stato riformulato, restando però chiarissimo relativamente alle modalità per un corretto utilizzo del titolo professionale, affinché esso sia pienamente rispondente a quanto previsto dal nostro ordinamento professionale».', 'Documento_Abstract': 'Da <strong>equo</strong> <strong>compenso</strong> a uso dei social: nuovo codice etico per i commercialisti Il testo aggiornato entrerà in vigore il 1° aprile Approvato il nuovo Codice deontologico dei commercialisti. Il testo aggiornato, approvato ieri dal Consiglio nazionale, entrerà in vigore il 1° aprile. Il via libera... è arrivato al termine di una pubblica consultazione avviata il 26 febbraio e conclusasi il 10 marzo. Oltre 120 le osservazioni giunte alla casella mail dedicata da parte di Ordini territoriali, associazioni di categoria e singoli iscritti. 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Nelle casse del Tesoro stanno per arrivare 1,73 miliardi, grazie alle cedole che si preparano a staccare Poste Italiane, Eni, Banca Mps, Enav, Leonardo ed Enel, le quali in alcuni casi hanno già ricompensato i soci con acconti. Il confronto con l\'anno scorso Si tratta di una cifra superiore rispetto a quella di 1,43 miliardi dell\'anno scorso , riferita ai bilanci del 2022. Il fatto è che tutte le partecipate, per le quali nel 2023 il governo Meloni ha nominato i consigli di amministrazione tra<span class="term"> novità</span> e conferme, hanno annunciato dividendi in crescita, quasi sempre a fronte di maggiori utili (tendenza in comune con un po\' tutte le società di Piazza Affari). Addirittura, Monte dei Paschi, aiutata dagli elevati tassi di interesse, è tornata alla cedola dopo avere lasciato a secco gli azionisti per anni. Lo scorso novembre, il Tesoro aveva incassato 920 milioni dalla vendita in Borsa del 25% della banca toscana, scendendo dal 64,23% al 39,23% del capitale. L\'idea di vendere le quote dirette in Eni e Poste Un film che il governo intende a breve replicare cedendo azioni di Poste e di Eni, in linea con l\'ambizioso obiettivo di vendere quote di partecipate per l\'1% del Pil , pari a circa 20 miliardi, al 2026. L\'idea del<span class="term"> ministero</span> guidato da Giancarlo Giorgetti è quella di mettere sul mercato il 29,26% delle Poste e il 4,67% dell\'Eni, azzerando così la quota diretta e mantenendo il controllo indiretto tramite le partecipazioni in mano alla Cdp (per l\'82,8% del Tesoro), che a sua volta custodisce il 35% del gruppo guidato da Matteo Del Fante e il 27,7% di quello capitanato da Claudio Descalzi. Se il Mef dovesse decidere di passare ai fatti prima di maggio con Eni, che tra l\'altro ha da poco completato il programma di riacquisto di azioni proprie mirato a sostenere i prezzi di Borsa, significherebbe non riuscire a incassare una parte del dividendo. Tra due mesi, infatti, il gruppo petrolifero distribuirà il saldo, corrispondente per il Tesoro a 39 milioni su una cedola del valore di 157,6 milioni. Gli azionisti delle Poste, invece, riceveranno il saldo a fine giugno. Questo vuol dire che, se il Mef decidesse di vendere prima di quella data, rinuncerebbe a 215 milioni su un dividendo da 305,7 milioni. Da notare che, agli attuali prezzi di mercato, il 29,26% delle Poste vale più di 4,3 miliardi, considerando che la società in Borsa ha guadagnato il 21,5% nell\'ultimo anno. Eni, nello stesso periodo, è invece salita del 15%, il che consente di attribuire al 4,67% nel portafoglio del Mef un valore di mercato di quasi 2,3 miliardi. Oggi si incassa ma si perde il dividendo In altri termini, vendendo oggi, con le Borse ai massimi, il Tesoro potrebbe incassare 6,6 miliardi dalle due partecipate, dicendo però addio ai saldi sui dividendi e ovviamente al flusso di cedole future. Non a caso, ecco quel che evidenzia il dossier di recente preparato dal servizio del bilancio del Senato in relazione al decreto del presidente del Consiglio dei ministri sulla vendita della quota nelle Poste: «Dall\'operazione deriveranno effetti finanziari positivi per l\'incasso dei proventi dall\'alienazione delle azioni, che ridurranno il debito e la relativa spesa per interessi, ed effetti negativi per la riduzione o cessazione di entrate da dividendi». Da qui l\'auspicio che «sarebbe utile acquisire elementi sugli effetti di riduzione del debito e una valutazione di massima circa i possibili effetti netti sui saldi di bilancio. In particolare, le mancate entrate attese da dividendi andrebbero confrontate con i risparmi di spesa per interessi sul debito al fine di determinare l\'effetto netto dei flussi sui saldi di finanza pubblica».', 'Documento_Abstract': 'Il Tesoro fa il pieno di dividendi: 1,73 miliardi dalle grandi partecipate quotate in Borsa Se il <strong>ministero</strong> <strong>dell\'Economia</strong> decidesse di uscire oggi da Eni e Poste, incasserebbe 6,6 miliardi, ma perderebbe il saldo sulle cedole e i flussi futuri MILANO - Il puzzle dei dividendi che il <strong>ministero</strong>... <strong>dell\'Economia</strong> si appresta a incassare dalle dirette partecipate quotate in Borsa è completo, dopo che il 21 marzo anche Enel ha svelato i numeri del 2023. 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In alternativa all\'anticipo anagrafico, la norma consente di chiedere l\'applicazione del coefficiente di trasformazione del montante<span class="term"> contributivo</span> maggiorato di un anno nel caso di uno o due figli, e maggiorato di due anni nel caso di tre o più figli. La lettera c del comma 40 fa riferimento esplicito «al requisito di accesso alla<span class="term"> pensione</span> di vecchiaia di cui al comma 19». Ma, secondo l\'interpretazione fornita dall<span class="term">\'Inps</span>, questa possibilità vale per tutte le prestazioni del sistema<span class="term"> contributivo</span> che prevedono un requisito anagrafico, in virtù della norma secondo la quale, in caso di trattamenti<span class="term"> pensionistici</span> liquidati esclusivamente con il sistema<span class="term"> contributivo</span> «le<span class="term"> pensioni</span> di vecchiaia, di vecchiaia anticipata, di anzianità sono sostituite da un\'unica prestazione denominata<span class="term"> pensione</span> di vecchiaia». A seguito delle modifiche normative introdotte dalla Riforma 2011, che ha sostituito le prestazioni<span class="term"> pensionistiche</span> ordinariamente conseguibili con la<span class="term"> pensione</span> di vecchiaia e la<span class="term"> pensione</span> anticipata, il beneficio previsto dal comma 40 della legge del 1995 continua a trovare applicazione alle prestazioni<span class="term"> pensionistiche</span>, derivanti da un sistema<span class="term"> contributivo</span>, che prevedono un requisito anagrafico come la<span class="term"> pensione</span> di vecchiaia (67 anni) e la<span class="term"> pensione</span> anticipata (conseguibile con 64 anni di età, almeno 20 anni di contribuzione effettiva e un importo minimo). Infatti, nella recente circolare 46/2024 l\'istituto di<span class="term"> previdenza</span> ha ricordato questa opzione, che può risultare utile per raggiungere il requisito di importo minimo, da quest\'anno pari a 2,8 volte l<span class="term">\'assegno</span> sociale per le lavoratrici con un figlio (cioè almeno 1.496,35 euro mensili lordi) e a 2,6 volte con almeno due figli (1.389,46 euro). Esemplificando, una lavoratrice con tre figli, che raggiunge il requisito per la<span class="term"> pensione</span> di vecchiaia nel sistema<span class="term"> contributivo</span> (quindi priva di anzianità<span class="term"> contributiva</span> al 31 dicembre 1995) potrebbe accedere alla<span class="term"> pensione</span> di vecchiaia a 66 anni (in luogo dei 67 ordinariamente previsti per la generalità dei lavoratori), con l\'applicazione del coefficiente di trasformazione del montante<span class="term"> contributivo</span> pari a 66 anni. Differentemente, potrebbe accedere a<span class="term"> pensione</span> con 67 anni di età, ma con una<span class="term"> pensione</span> calcolata come se avesse 69 anni. Tale ultima scelta porterebbe ad avere un<span class="term"> assegno</span> di importo maggiore poiché, ogni 100mila euro di montante, l<span class="term">\'assegno</span> annuale aumenterebbe da 5.723 euro a 6.153 euro. Nel caso della<span class="term"> pensione</span> anticipata<span class="term"> contributiva</span> si può scegliere di accedere a 64 anni ma con il coefficiente corrispondente a 65 o 66 anni, oppure anticipare fino a 63 anni. Le<span class="term"> pensioni</span> anticipate<span class="term"> contributive</span> "naturali", cioè derivanti dal fatto che una persona abbia versato il primo<span class="term"> contributo</span> previdenziale dopo il 1995 e oggi abbia 64 anni sono poche, per caratteristiche anagrafiche e<span class="term"> contributive</span> delle interessate. Inizieranno a diventare la normalità per le nate dagli anni \'70 che accederanno a<span class="term"> pensione</span> nel prossimo decennio. Tuttavia le agevolazioni del comma 40 valgono nel caso in cui si eserciti l\'opzione al sistema<span class="term"> contributivo</span> previsto dalla riforma del 1995; cioè, pur avendo diritto a una<span class="term"> pensione</span> soggetta al metodo misto (in quanto si anno<span class="term"> contributi</span> ante 1996), si chiede di passare completamente al<span class="term"> contributivo</span>. Però, in questo caso, non si può accedere all\'anticipata<span class="term"> contributiva</span> ma solo alla<span class="term"> pensione</span> di vecchiaia. Dall\'agevolazione rimane esclusa la<span class="term"> pensione</span> anticipata "ordinaria" (conseguibile dalle donne con 41 anni e dieci mesi di<span class="term"> contributi</span>), considerato che - per tale prestazione - non è previsto un requisito anagrafico sul quale poter applicare lo "sconto" dei quattro mesi. Inoltre i benefici non si applicano alle lavoratrici che accedono alla<span class="term"> pensione</span> con "opzione donna", poiché vedono calcolarsi l<span class="term">\'assegno</span> con le regole del sistema<span class="term"> contributivo</span>, ma per gli aspetti giuridici continuano a trovare applicazione gli istituti della<span class="term"> pensione</span> retributiva o mista. © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'di accedere a 64 anni ma con il coefficiente corrispondente a 65 o 66 anni, oppure anticipare fino a 63 anni. 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I professionisti mantengono varie forme di flessibilità in uscita (con penalizzazioni) ma in tanti continuano a lavorare (e a versare i contributi)', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Da quota 97 all\'anzianità, ecco tutte le regole per la pensione anticipata', 'Documento_TitoloHtml': 'Da quota 97 all\'anzianità, ecco tutte le regole per la pensione anticipata', 'Documento_Contenuto': 'Iprofessionisti mantengono la flessibilità in uscita e per molti di loro Quota 100 (ma anche Quota 97, 98) è ancora realtà. L\'anticipo della<span class="term"> pensione</span>, rispetto all\'età regolare, variabile da categoria a categoria, è ancora sempre possibile per ognuna delle<span class="term"> Casse</span> di<span class="term"> previdenza</span> private a sistema misto<span class="term"> retributivo</span>-contributivo (eccezion fatta per i farmacisti) . Con un mix di età anagrafica e<span class="term"> contributi</span> versati che, appunto, si ferma spesso a quota 100 ( per avvocati, consulenti del lavoro, geometri) o a quota 99 per i commercialisti e persino 97 per periti agrari e agrotecnici. Ma attenzione: ogni paragone con i lavoratori dipendenti e con la flessibilità in uscita targata<span class="term"> Inps</span>, oggi attestata su Quota 103 sarebbe improprio. E non solo perché nelle<span class="term"> Casse</span> privatizzate gli oneri<span class="term"> pensionistici</span> gravano interamente sulle spalle degli iscritti. Ma anche perché le uscite sono attentamente monitorate dagli<span class="term"> enti</span>, che hanno tutti adottato nel tempo, modalità di calcolo con penalizzazioni, che le rendono sostenibili anche nel lungo periodo. «Le<span class="term"> Casse</span> hanno in generale meccanismi di calcolo validati dal punto di vista attuariale - conferma il presidente dell\'associazione degli<span class="term"> enti</span> previdenziali privati (Adepp), Alberto Oliveti - per cui chi va in<span class="term"> pensione</span> anticipata si paga da solo il beneficio dell\'anticipo, ottenendo una<span class="term"> pensione</span> ridotta rispetto all\'importo che avrebbe avuto quella di vecchiaia, per tener conto del maggior numero di anni per cui avrà l<span class="term">\'assegno</span>. La libertà di scelta lasciata agli iscritti non comporta necessariamente conseguenze negative per gli equilibri dei bilanci». La flessibilità Secondo l\'indagine realizzata da<span class="term"> Adepp</span> per Il Sole 24 Ore del Lunedì sulle<span class="term"> Casse</span> del decreto legislativo 509/1994 (escluse cioè quelle nate con sistema<span class="term"> pensionistico</span> interamente<span class="term"> contributivo</span>) l\'età anagrafica richiesta per le uscite anticipate dei professionisti va da un minimo di 57 anni dei periti agrari e agrotecnici di Enpaia a un massimo di 67 dei notai (si veda il grafico a fianco). Questo requisito va combinato con quello<span class="term"> contributivo</span>: anche qui si va da un minimo di 20 anni per i ragionieri a massimi di 40 anni (consulenti del lavoro, avvocati e geometri) e di 42 anni e 10 mesi (periti agrari e gli agrotecnici). I notai hanno anche un canale di uscita con la sola anzianità<span class="term"> contributiva</span> di 35 anni, i commercialisti con 40 anni di versamenti, i medici con 42. I metodi di calcolo Per calcolare l<span class="term">\'assegno</span> anticipato, la gran parte degli<span class="term"> enti</span> adotta un sistema misto (retributivo<span class="term">-contributivo</span>), ma la "staffetta" parte da annualità diverse. Così, per i consulenti del lavoro il sistema è a misura fissa per le annualità fino al 2012, e<span class="term"> contributivo</span> dal 2013. Stessa data per il passaggio al<span class="term"> contributivo</span> di ingegneri e architetti di Inarcassa. I commercialisti sono partiti ben 20 anni fa, nel 2004 con il calcolo<span class="term"> contributivo</span>. Per i ragionieri, invece, il metodo è meramente<span class="term"> contributivo</span>. Ma anche chi applica il<span class="term"> retributivo</span> subisce comunque penalizzazioni: come i veterinari di Enpav (che fanno però salvo chi ha un\'anzianità<span class="term"> contributiva</span> di almeno 40 anni). I pensionati attivi In via generale, gli autonomi che optano per la<span class="term"> pensione</span> anticipata possono continuare a esercitare la professione. Fanno eccezione alcune categorie, come i notai. Disciplina particolare per i medici, che devono cessare il rapporto di lavoro (come la convenzione con il Servizio<span class="term"> sanitario</span> nazionale), ma possono continuare a esercitare privatamente. Gli avvocati che ricevono la<span class="term"> pensione</span> di anzianità devono cancellarsi dall\'Albo e non possono svolgere l\'attività forense, mentre possono continuare a esercitare se scelgono la<span class="term"> pensione</span> di vecchiaia anticipata (ma la situazione è in evoluzione con una riforma<span class="term"> previdenziale</span> in discussione). Per architetti e ingegneri la situazione è cambiata nel 2013: la "vecchia" pensione di anzianità (interamente retributiva) era incompatibile con l\'esercizio della professione, mentre quella di vecchiaia unificata anticipata che l\'ha sostituita consente di continuare a lavorare. Così anche per i consulenti del lavoro: la cancellazione dall\'Albo non è più richiesta dal 2021. «Il lavoro in<span class="term"> pensione</span> - osserva Oliveti - rientra nella flessibilità che i sistemi<span class="term"> previdenziali</span> dei professionisti riescono a garantire nella propria autonomia e sostenibilità. Se il professionista ritiene di poter andare in<span class="term"> pensione</span> anticipata, di norma può proseguire l\'attività, continuando a versare i<span class="term"> contributi</span> da pensionato che, per legge, non possono essere inferiori alla metà dei<span class="term"> contributi</span> ordinari». Ed è una scelta quella della prosecuzione, sempre più diffusa: i pensionati attivi rappresentano ormai il 9% di tutti gli iscritti<span class="term"> Adepp</span> e in sei<span class="term"> enti</span> sfiorano il 40% dei pensionati e in quattro il 50%. E di fatto costituiscono una voce davvero rilevante delle entrate<span class="term"> contributive</span>. © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'sempre possibile per ognuna delle <strong>Casse</strong> di <strong>previdenza</strong> private a sistema misto retributivo-contributivo (eccezion fatta per i farmacisti) . Con un mix di età anagrafica e contributi versati che, appunto, si ferma spesso a quota 100 ( per avvocati, consulenti del lavoro, geometri) o a quota 99... per i commercialisti e persino 97 per periti agrari e agrotecnici. Ma attenzione: ogni paragone con i lavoratori dipendenti e con la flessibilità in uscita targata <strong>Inps</strong>, oggi attestata su Quota 103 sarebbe improprio. E non solo perché nelle Casse privatizzate gli oneri pensionistici gravano interamente sulle spalle... il presidente dell\'associazione degli enti previdenziali privati (<strong>Adepp</strong>), Alberto Oliveti - per cui chi va in pensione anticipata si paga da solo il beneficio dell\'anticipo, ottenendo una pensione ridotta rispetto all\'importo che avrebbe avuto quella di vecchiaia, per tener conto del maggior numero di anni... per cui avrà l\'assegno. La li', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Iprofessionisti mantengono la flessibilità in uscita e per molti di loro Quota 100 (ma anche Quota 97, 98) è ancora realtà. L\'anticipo della pensione, rispetto all\'età regolare, variabile da categoria a categoria, è ancora sempre possibile per ognuna delle Casse di previdenza private a sistema misto retributivo-contributivo (eccezion fatta per i ', 'Documento_Autore': 'Valentina Maglione, Valeria Uva', 'Documento_Argomenti': 'Lavoro e Previdenza', 'Documento_Testatina': 'PROFESSIONI 24', 'Documento_NumeroDiPagina': '13', 'Documento_Url': 'https://data.volopress.it/GetData/Default.ashx?param=ZG9jaGFzaD0wQUM1Q0U0QTFEN0I2RDJCQ0VBODU0QTY0RTNCNDE0NTM5MkY3RTk3RUYyODhDQjg0NzZBNDREODk4RDMwQzVGJnR5cGU9UERG', 'Documento_UrlType': 'pdf', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvbks3N2dYRncvK083aGdIZXMzZ01CbEhuUlJDdGdpM0h4azllOTJJbEI1VWRDOTBxMm5GUUYzeVBFb3R4Y3dNSUhDQ00zaUNVc2oxNEpJNVdNUDc3U2Z1dE9nMWVhUG9RRVFXa1ZFa3dEK29yS0Y4UjJSV2FFUjhTVy8zZzdwc2lpZ24vekg3aE45UGVRa1p2aVhEWHNtOHBXYkhqQ0FsZDIrNEFCNDhTMFM1UExRZTM4MU5aQ2ZVZUtNeEdwZTlXdz09', 'Fonte_Titolo': 'Il Sole 24 Ore', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Lavoro e Previdenza', 'Report_ID': '9448820', 'Report_TotaleDocumenti':8, 'Documento_ID': '47470786', 'Documento_Data': '2024-03-22', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Pensioni, ancora lunga la strada per la riforma', 'Documento_TitoloHtml': 'Pensioni, ancora lunga la strada per la riforma', 'Documento_Contenuto': 'NAPOLI (ITALPRESS) - Il dossier<span class="term"> pensioni</span> è sul tavolo del governo, ma ci vorrà ancora molto per approdare alla riforma. 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"Con il governo finora solo incontri finti ", aggiunge Maurizio Landini , numero uno Cgil. Entrambi i segretari generali hanno convocato alla Leopolda di Firenze l\'assemblea nazionale dei delegati e rappresentanti per la sicurezza sul lavoro. E deciso un nuovo percorso di protesta e proposta Il battibecco con la Cisl Non c\'è la Cisl di Luigi Sbarra . "Ci dispiace se qualcuno si è preso un colpo di fulmine per il governo", rintuzza Landini. "È il segretario della Cgil che forse è vittima di un colpo di sole , date le temperature in aumento", risponde a stretto giro Sbarra. Cgil, Cisl e Uil un anno e mezzo fa hanno presentato al governo una piattaforma unitaria sulla sicurezza sul lavoro. Poi però si sono divisi sulla strategia. La protesta Cgil e Uil, come già sulla legge di bilancio, hanno scelto la strada della protesta. Anche con lo sciopero generale. L\'11 aprile sarà di quattro ore "per dare un segnale al governo e chiedere risultati ", dice Landini. L\'assemblea della Leopolda ha accolto con un grande applauso la proposta su cui sarà chiamata a esprimersi. "Il governo ha trovato solo 12 milioni per nuovi ispettori del lavoro, ma 600 milioni per gli agricoltori", chiosa Bombardieri. La proposta Nel "Patto per la salute e la sicurezza" ci sono tre sì: al coinvolgimento delle parti sociali, alla prevenzione e all\'inclusione. E due no: alla precarietà e allo sfruttamento delle lavoratrici e lavoratori stranieri. Ma anche richieste dirette al governo. A partire da un nuovo Durc il Documento sulla regolarità<span class="term"> contributiva</span> ) specifico su salute e sicurezza e rilasciato da<span class="term"> Inail</span>. In questo Durc speciale dovrà essere riportata anche "l\'assenza di denunce di<span class="term"> infortuni</span> gravi e mortali negli ultimi cinque anni". Il Durc Ssl - questo il nuovo nome - "dovrà essere obbligatorio per gli appalti pubblici e privati". Fuori dunque dal giro degli appalti le aziende che non investono in salute e sicurezza. Altre richieste: stop ai<span class="term"> fondi</span> pubblici alle imprese senza requisiti di regolarità e legalità e che non applicano i<span class="term"> contratti</span> nazionali sottoscritti dai sindacati più rappresentativi. L\'applicazione del codice degli appalti pubblici anche in quelli privati. Il divieto di subappalti a cascata , sia nel pubblico che nel privato. La parità economica e normativa tra tutti i lavoratori, anche quelli in subappalto. Obbligo di cartellino da ripristinare per l\'accesso ai cantieri edili e nei siti complessi. E ancora: attuare una vera patente a punti , non "una leggera patente a crediti". Far valere la qualificazione delle imprese come prerequisito per esercitare l\'attività imprenditoriale, non solo per accedere agli appalti. Obbligo di formazione per tutti , anche per i datori. Corsi pure nelle scuole e nelle università. Più controlli , ispezioni e ispettori. Interoperabilità della banche dati.', 'Documento_Abstract': 'e rilasciato da <strong>Inail</strong>. In questo Durc speciale dovrà essere riportata anche "l\'assenza di denunce di infortuni gravi e mortali negli ultimi cinque anni". Il Durc Ssl - questo il nuovo nome - "dovrà essere obbligatorio per gli appalti pubblici e privati". Fuori dunque dal giro degli appalti le aziende...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Scintille con la Cisl. Landini: "Colpo di fulmine per il governo". Risponde Sbarra: "Colpo di sole per la Cgil". Manifestazione nazionale a Roma il 20 aprile ROMA - Sciopero di quattro ore l\' 11 aprile . E manifestazione nazionale a Roma il 20 aprile "sui temi della sanità, sicurezza e fisco". 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Ma non si tratta sempre di flessibilità buona, di conciliazione tra vita privata e impegno professionale: l\'incidenza del part time involontario, denuncia la Cgil , è pari al 57,9%, la più alta di tutta l\'Eurozona. Ecco perché il sindacato guidato da Maurizio Landini ha appena lanciato la campagna "La precarietà ha troppe facce. Combattiamola insieme": l\'obiettivo è quello di «smascherare» tutte le situazioni in cui il contratto a tempo parziale viene imposto, senza lasciare al lavoratore neanche la possibilità di integrare il salario, sempre troppo basso, con un secondo impiego. «Se alcuni lavoratori preferiscono o scelgono il part time come un\'opportunità - sottolinea infatti la Cgil - la realtà evidenzia come per la stragrande maggioranza dei part time involontari le condizioni di estrema flessibilità nell\'uso degli orari rendono i lavoratori persone che si devono adattare al ciclo e agli orari delle aziende». O peggio: «Come emerge anche dall\'attività ispettiva condotta dall<span class="term">\'Inail</span>, in un rapporto regolarizzato a part time spesso si nasconde un full time irregolare». Le ore che eccedono quelle previste dal contratto di lavoro, a volte, vengono retribuite in nero, e spesso neanche per intero. A lanciare l\'allarme anche la Cisl , che nel Report Lavoro di marzo rileva un\'inversione di tendenza negativa nel quarto trimestre 2023: se nel periodo precedente infatti la crescita si era concentrata esclusivamente sul tempo pieno, mentre i lavoratori a tempo parziale «per la prima volta erano diminuiti dopo diversi anni di crescita», nel quarto trimestre la tendenza si è invece invertita. E quindi, nel confronto con il quarto trimestre 2022, i<span class="term"> contratti</span> part time crescono del 3,4%, mentre quelli a tempo pieno del 2%. I lavoratori a tempo parziale arrivano così a 4,3 milioni, ma con una incidenza molto diversa sul totale degli occupati per gli uomini (7%) piuttosto che per le donne (31,1%). Con l\'aggravante che anche le donne che scelgono volontariamente il part time lo fanno perché è spesso l\'unico strumento di conciliazione, in un Paese che offre pochi servizi per l\'infanzia e un numero estremamente limitato di scuole a tempo pieno. La retribuzione media annua di un lavoratore part time, calcola la Cgil, è di 11.451 euro, e si abbassa ancora nel Mezzogiorno, ma se all\'orario ridotto si aggiunge anche il contratto a tempo determinato, e quindi l<span class="term">\'occupazione</span> discontinua, il salario lordo medio annuo si riduce a 6.267 euro. I lavoratori poveri diventano poi per forza anche pensionati poveri e, soprattutto, pensionate povere, e si sposta molto più avanti il momento in cui è possibile ritirarsi dal lavoro. Ecco perché i sindacati chiedono da tempo l\'introduzione di una<span class="term"> pensione</span> di garanzia, e anche il superamento, per i part time, del minimale<span class="term"> contributivo</span> necessario al raggiungimento dell\'anzianità<span class="term"> previdenziale</span>. La Cgil rivendica inoltre per il part time ciclico (che quindi prevede periodi di lavoro solo per una parte dell\'anno) la proroga dell\'ammortizzatore sociale introdotto con la legge di Bilancio 2021, ma non rifinanziato dal governo Meloni.', 'Documento_Abstract': 'che si devono adattare al ciclo e agli orari delle aziende». O peggio: «Come emerge anche dall\'attività ispettiva condotta dall\'<strong>Inail</strong>, in un rapporto regolarizzato a part time spesso si nasconde un full time irregolare». 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Ma non si tratta sempre di flessibilità buona, di conciliazione tra ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Lavoro e Previdenza', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.repubblica.it/economia/2024/03/25/news/i_dannati_del_lavoro_part_time_involontario_in_un_caso_su_due-422365613/', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvbks3N2dYRncvK083aGdIZXMzZ01CbEhuUlJDdGdpM0h4azllOTJJbEI1VWRDOTBxMm5GUUYzeVBFb3R4Y3dNSUhDQ00zaUNVc2oxNEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29Mc3FnWEFkNjU4QW5LOU13VnM0OE0xUUdzQlVlMGo1UTAwcDUwL09OeHZ6a3RrMVNmamNMV3Z3V1cxNnJJODNPakJkWm9oOC80d2VzQ3BTK05VbGZTOHNzS2JUTlhmQ0ErdG82NmRuNjJrYitxcUJrRHJyWlRaRll5U0FLMmxvcWxZdnlCRS9tMHo0UW9vSTZ1RU8vdGZrM1hMRGVxYUsvMnc9PQ%3d%3d', 'Fonte_Titolo': 'larepubblica.it', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Europa e Fondi Europei', 'Report_ID': '9448821', 'Report_TotaleDocumenti':5, 'Documento_ID': '47470805', 'Documento_Data': '2024-03-24', 'Documento_Autore': 'Beda Romano', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '9', 'Documento_Sottotitolo': 'Jean-Claude Juncker. 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Anche il telefono cellulare che egli sposta ogni tanto sulla scrivania è di altri tempi: senza schermi e senza icone. Nel grande gioco delle generalizzazioni culturali i lussemburghesi hanno particolarità proprie. Associano all\'inevitabile vena provinciale di un Paese più piccolo della Valle d\'Aosta lo straordinario accento cosmopolita di un Granducato al centro del continente. Jean-Claude Juncker non è da meno: sorridente e caloroso. Nato a Redange nel 1954, giunge sulla scena europea nel 1982 (in Italia governava Giovanni Spadolini), quando è nominato sottosegretario al lavoro e alla<span class="term"> previdenza</span> sociale. In quasi mezzo secolo d\'Europa, la sua memoria è ricca di giudizi e aneddoti. Sono passati cinque anni da quando l\'uomo politico ha lasciato la guida della Commissione europea. L\'Unione si appresta a tornare alle urne per il rinnovo del Parlamento. I sondaggi fanno temere una avanzata senza precedenti dei partiti più euroscettici. La costruzione comunitaria è destinata a crollare? gli chiediamo d\'emblée. «Mi accade ogni tanto di pensare alle conseguenze di un tale dissesto, ma devo dire che non lo vedo arrivare. Dopotutto l\'Unione ha dimostrato coesione dinanzi alla Brexit, alla pandemia, e anche alla guerra russo-ucraina». Eppure, anche nella stabile ed equilibrata Germania, l\'estrema destra rappresenta ormai il 20% delle intenzioni di voto. «In realtà il fenomeno non è solo nazionale o tedesco ma riguarda più o meno tutti i Paesi membri. Ciò accade perché la situazione politica è confusa e perché i partiti politici tradizionali resistono male alla tentazione di affermare in altro modo ciò che già dicono i partiti di estrema destra. Non si combatte l\'estrema destra ripetendo le sue parole, molto spesso inaccettabili, ma affermando il loro contrario. Altrimenti corriamo alla rovina». Chi ascolta Jean-Claude Juncker volge lo sguardo al partito popolare europeo e alle sue strizzate d\'occhio all\'estrema destra. Nell\'ufficio del Palazzo Berlaymont aleggia il ricordo di Franz von Papen, l\'aristocratico conservatore tedesco che pensava di smorzare la minaccia nazista alleandosi con Adolf Hitler. «I motivi del successo dei partiti estremisti non dipendono dall\'assetto incompiuto dell\'Unione. In realtà, i problemi affrontati dalle nostre società sono crescenti, il mondo non è mai stato così complicato, le vecchie certezze cadono una dopo l\'altra». Tra le certezze non più certezze c\'è quella della pace sul continente. «Ci eravamo abituati alla pace. Continuavo a ripetere che c\'è da sempre un dilemma europeo: i dirigenti e i popoli devono scegliere fra la guerra e la pace. Mi dicevano che ero un romantico, che non capivo il corso degli eventi perché infastidivo, soprattutto i giovani, con questo discorso sulla pace. Eppure, era questo il messaggio dei fondatori dell\'Unione europea. Uomini che avevano conosciuto la guerra. Oggi non c\'è più nessuno in Europa, tra i suoi dirigenti, che abbia conosciuto la guerra». «C\'è una fatica del passato. Non amiamo far fronte ai doveri che furono quelli dell\'Europa», continua l\'uomo politico. «Per fermare il discorso dell\'estrema destra bisognerebbe che i governanti dicessero ai governati la cosa seguente: se l\'estrema destra dovesse governare ovunque, con i concetti che le sono propri, quale sarebbe l\'Europa nella quale vivremmo? Non sarebbe l\'armonia europea, ma la discordia dichiarata, perché se coloro che promuovono il rigetto dell\'altro guidassero tutti i Paesi europei sarebbe il caos». «L\'estrema destra agli occhi di alcuni ingenui appare come un pericolo minore perché altre forze politiche fanno da contrappeso. E se l\'estrema destra dovesse vincere su tutta la linea quale sarebbe l\'identità dell\'Europa, e quale sarebbe l\'immagine che l\'Europa darebbe sulla scena internazionale? È su questo punto che dobbiamo attaccare l\'estrema destra. Supponiamo che abbia ragione e che vincesse ovunque, in che situazione saremmo? Una situazione che ricorderebbe molto rapidamente le nefaste esperienze del passato». L\'avvertimento lascia un\'eco terribile, ed esorta nei fatti a nuove forme di resistenza. Il nostro interlocutore ammette che alcuni temi sollevati dai partiti più estremisti - come quello dell\'immigrazione - abbiano una loro ragion d\'essere. Respinge tuttavia le soluzioni che spesso vengono proposte. Più in generale, Jean-Claude Juncker è un democristiano del Nord: non si fa portavoce opportunista degli interessi della Chiesa in politica; tutt\'al più se ne ispira per governare il presente. Da primo ministro del Granducato, sollecitò una revisione in senso liberale della legislazione sull\'aborto. Fu anche favorevole al matrimonio tra omosessuali (l\'Italia rimane oggi l\'unico Paese d\'Europa occidentale a vietarlo). L\'uomo politico lussemburghese entrò in politica quasi mezzo secolo fa. Prima di assumere la guida della Commissione europea nel 2014, era stato nel suo Paese ministro delle Finanze dal 1989 al 2009 e premier dal 1995 al 2013. Ha superato nove volte il test elettorale, in Lussemburgo e in Europa. Si è seduto allo stesso tavolo di Helmut Kohl e di François Mitterrand, di Margaret Thatcher e Felipe González, di Giulio Andreotti e Guido Carli. Altri tempi, altre persone. Da presidente della Commissione ha avuto in alcuni casi difficili rapporti con i dirigenti italiani. Chi lo intervista lo solletica sul declino della classe politica. «Vi sono personalità italiane che mi hanno profondamente marcato - risponde -. Prima di tutto, Carlo Azeglio Ciampi, uomo saggio e ponderato, ma anche Giorgio Napolitano. In questi anni di dibattiti feroci, gli italiani hanno dimostrato finezza nello scegliere i loro presidenti che si sono sempre differenziati dalla maggioranza delle personalità politiche italiane per la loro serietà e per la loro capacità a riflettere oltre la loro persona. Non amavano la combinazione, ma l\'armonia». In francese, il termine combinazione si riferisce al bizantinismo della politica italiana, agli accordi sottobanco, all\'opportunismo fine a sé stesso. «Con Giorgio Napolitano e poi con Sergio Mattarella, che appartiene alla schiera dei presidenti che ho appena citato, ho spesso negoziato, non dico in segreto ma senza troppa pubblicità, quando avevo dei problemi con i primi ministri italiani. O meglio, quando i primi ministri italiani avevano dei problemi con il presidente della commissione europea. Amavo i miei scambi con Giorgio Napolitano. Ascoltando le sue descrizioni della vita dall\'interno del governo italiano sono diventato uno specialista di cose che non dovevo sapere». Da presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker ha affrontato tra gli altri Matteo Renzi e Giuseppe Conte. Del secondo, lo stesso a cui fu rimproverato di abbellire il curriculum, ricorda: «Al Consiglio europeo iniziava sempre i suoi interventi dicendo: "Io in quanto professore di diritto internazionale devo dirvi". Anche se l\'uomo ci piaceva, finì per infastidire gli altri leader, tanto che il premier svedese Stefan Löfven cominciò i suoi interventi allo stesso modo: "Io in quanto idraulico devo dirvi". E lo stesso faceva il premier bulgaro Bojko Borisov: "Io in quanto pompiere devo dirvi". Tutto ciò era molto divertente». A domanda precisa, il nostro interlocutore conferma che a sua memoria l\'ex premier si definiva docente di diritto internazionale, e non privato com\'è in realtà. Erano tempi tesi tra Roma e Bruxelles, sorprendentemente più di quelli correnti. L\'Italia rifiutava molte delle regole europee, a iniziare da quelle relative alla libera concorrenza e alle finanze pubbliche. «Mi ricordo ancora un vertice del G20 a Brisbane nel 2014, quando in un incontro con Matteo Renzi venimmo quasi alle mani, discutendo del bilancio italiano. Detto ciò, ho apprezzato Matteo Renzi perché a dispetto dell\'atteggiamento che ebbe verso l\'esterno era un uomo che sapeva ascoltare. Ma la sua facoltà di ascolto avrebbe potuto essere più spontanea». Mentre l\'incontro volge al termine, rimane da capire perché negli ultimi 15 anni l\'euroscetticismo abbia messo radici anche in Italia. «Attribuisco questo fenomeno al fatto che si nascondono le debolezze autobiografiche del Paese, e con questo termine intendo dire nazionali, con degli attacchi incessanti contro l\'Unione. Quando ero presidente della Commissione, praticamente tutti i premier dicevano del male dell\'Europa, dando la sensazione agli italiani che l\'Europa non li rispettava a sufficienza, che non capiva l\'Italia e le sue vicissitudini. Matteo Renzi e Giuseppe Conte non mancavano l\'occasione per attaccare la Commissione e talvolta dovevo farli richiamare all\'ordine dai presidenti in carica». Per Enrico Letta, premier dall\'aprile 2013 al febbraio 2014, ha parole di apprezzamento: «Avrebbe potuto fare grandi cose in Italia se fosse rimasto al potere». L\'ultima parola di Jean-Claude Juncker è un ritorno alle lezioni della Storia e un monito ai partiti in vista della prossima competizione elettorale: «Non ho fatto la guerra, ma mio padre sì, arruolato di forza nella Wehrmacht. Aveva vissuto sulla pelle l\'assenza di Europa, e insisteva sul ruolo pacificatore dell\'Unione europea. Grazie a lui, ho imparato che il nazionalismo è un patriottismo diretto contro gli altri Paesi, mentre il patriottismo è l\'amore per il proprio Paese senza cadere nella trappola dell\'antipatia per le altre nazioni». E in tono volutamente leggero conclude: «L\'Europa rimane una grande avventura. Talvolta mi dispero, ma mai definitivamente». © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': '. Jean-Claude Juncker non è da meno: sorridente e caloroso. Nato a Redange nel 1954, giunge sulla scena europea nel 1982 (in Italia governava Giovanni Spadolini), quando è nominato sottosegretario al lavoro e alla <strong>previdenza</strong> sociale. In quasi mezzo secolo d\'Europa, la sua memoria è ricca di giudizi...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'L\'incontro con Jean-Claude Juncker è fissato nel pomeriggio di un uggioso mercoledì bruxellese nell\'ufficio che l\'uomo politico lussemburghese continua ad occupare nella sede della Commissione europea. 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L\'analisi della Cgil<span class="term"> regionale</span> parte dall\'elaborazione dei dati resi noti da Bankitalia e registra un forte divario fra l\'Isola e il resto del Sud proprio nei settori dove gli interventi per potenziare le infrastrutture e il livello dei<span class="term"> servizi</span> erano più urgenti. Un dato su tutti, quello dell\'Istruzione : la Sicilia è all\'ultimo posto con 257 euro pro capite di stanziamenti contro i 623 euro del Molise e i 439 di Calabria e Abruzzo. Dopo i tagli della prima rimodulazione del Pnrr da parte del governo Meloni, ci ritroviamo al terzultimo posto anche per investimenti sulla rete ferroviaria con 592 euro per ogni abitante e per le<span class="term"> politiche</span> di<span class="term"> coesione</span> territoriale, cioè il Welfare: 72 euro a testa, come Calabria e Puglia, e davanti soltanto alla Sardegna. La Sicilia agli ultimi posti anche in due ambiti strategici come il turismo e le infrastrutture digitali . Gli investimenti nel comparto turistico, con 55 euro pro capite, relegano l\'Isola al penultimo posto nel Mezzogiorno. Stessa posizione nel<span class="term"> digitale</span> con appena 78 euro per ogni abitante contro i 317 euro della Calabria e i 195 della piccola Basilicata. «La conferma - sottolineano il segretario generale del sindacato, Alfio Mannino, e il segretario confederale<span class="term"> regionale</span> Francesco Lucchesi - della scarsa attenzione del governo Meloni alla Sicilia con il beneplacito del governo Schifani». I due sindacalisti ricordano che questi dati sono stati confermati dal docente universitario Gianfranco Viesti in un\'audizione alla commissione Bilancio della Camera: «Non ci sono spiegazioni plausibili per le scelte del governo, considerando che incidono su settori dove nell\'Isola si scontano pesanti criticità. La situazione della rete ferroviaria è nota, con persistere di binario<span class="term"> unico</span> per lunghe tratte e mancanza di alta velocità. Altrettanto quella dell\'istruzione, con strutture insufficienti, basse percentuali di tempo pieno e alte di abbandoni. Per non parlare del welfare o delle strutture sanitarie, che vedono anch\'esse investimenti pro capite inferiori a quasi tutte le regioni meridionali». Mannino e Lucchesi ricordano anche i primi tagli al Pnrr che hanno penalizzato l\'Isola, in particolare per le linee ferroviarie. In un report della fine dello scorso anno il sindacato aveva fatto i conti denunciando uno scippo complessivo di 4,8 miliardi di euro, dei quali 2,4 proprio dal Pnrr con l\'uscita dal<span class="term"> piano</span> di 1,1 miliardi di appalti ferroviari. Il sindacato punta il dito contro il governo<span class="term"> regionale</span>: «La giunta Schifani non ha messo in campo nessuna iniziativa di contrasto a tagli ingiustificabili, per il superamento delle criticità insite ai<span class="term"> bandi</span> e nella progettazione dei Comuni, aderendo a tal punto alle<span class="term"> politiche</span> nazionali da dire pure sì al progetto sull\'autonomia differenziata». Sulle barricate anche i sindaci siciliani, preoccupati per i 140 milioni di euro che rischiano di essere tagliati dal Pcn, il<span class="term"> piano</span> complementare al Pnrr per le strutture sanitarie territoriali. Anci Sicilia e Rete civica della salute chiedono chiarimenti al governo Schifani: «Abbiamo i pronto soccorso invasi dai pazienti, riuscire a localizzare le cure e a snellire il sistema ospedaliero è fondamentale. Ecco perché guardiamo con attenzione e volontà di supporto al miglioramento della medicina di prossimità. Siamo allarmati dalla notizia che ci siano 140 milioni di euro in meno per la sanità siciliana. Per questo chiediamo un confronto con l\'assessore<span class="term"> regionale</span> della Salute, Giovanna Volo, sia per comprendere l\'impatto che questo taglio avrà sulle case di comunità, sugli ospedali e sulle Centrali operative territoriali sia per un approfondimento del merito del progetto sulla sanità territoriale».', 'Documento_Abstract': ', ci ritroviamo al terzultimo posto anche per investimenti sulla rete ferroviaria con 592 euro per ogni abitante e per le <strong>politiche</strong> di <strong>coesione</strong> territoriale, cioè il Welfare: 72 euro a testa, come Calabria e Puglia, e davanti soltanto alla Sardegna. La Sicilia agli ultimi posti anche in due ambiti strategici...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'C\'è un nuovo allarme sui fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza destinati alla Sicilia, dopo quello sui tagli alla Sanità L\'Isola è penultima fra le otto regioni del Mezzogiorno per investimenti pro capite previsti dal Pnrr , un piano che somiglia sempre di più a un\'occasione perduta per la Sicilia. L\'analisi della Cgil regionale ', 'Documento_Autore': 'Gioacchino Amato', 'Documento_Argomenti': 'Europa e Fondi Europei', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://palermo.repubblica.it/politica/2024/03/23/news/pnrr_istruzione_welfare_sicilia-422361698/', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvbks3N2dYRncvK083aGdIZXMzZ01CbEhuUlJDdGdpM0h4azllOTJJbEI1VWRDOTBxMm5GUUYzeVBFb3R4Y3dNSUhDQ00zaUNVc2oxNEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29McUFzcElHQ2NrYVl2bVl1L3AwRzVtSmNzS2pqV3ZidTRaSjBhL0xhcU1NR0Y4eFV1S29JMUJVTkdJWU41NHN3WDNwTzRBdkQzRWNSVUVQaTdWMUd4bnMrQnF5V0FweVphMU9SS0RxeXVVNGdYUm1wQVErejJLa0hwM1BYaVNhRERBPT0%3d', 'Fonte_Titolo': 'larepubblica.it', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Europa e Fondi Europei', 'Report_ID': '9448821', 'Report_TotaleDocumenti':5, 'Documento_ID': '47470789', 'Documento_Data': '2024-03-23', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'L\'innovazione degli appalti', 'Documento_TitoloHtml': 'L\'innovazione degli appalti', 'Documento_Contenuto': 'Nella competizione globalizzata sistemi di welfare innovatività e sostenibilità sono diventate priorità non soltanto per le imprese ma anche per le amministrazioni e le aziende pubbliche. Ma ci sono ancora alcuni ostacoli In un contesto di competizione globalizzata tra sistemi produttivi e territoriali e di rapida trasformazione dei sistemi di welfare innovatività e sostenibilità sono diventate priorità non soltanto per le imprese ma anche per le amministrazioni e le aziende pubbliche, dai quali acquisti dipende circa il 20% del Pil<span class="term"> nazionale</span>. Il Pnrr e le<span class="term"> politiche</span> di<span class="term"> coesione</span> indicano e incentivano investimenti e riforme in digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, transizione ecologica, mobilità sostenibile, coesione e inclusione, salute, e prescrivono precisi ed ambiziosi obiettivi da conseguire entro termini stringenti, attraverso la trasformazione dei sistemi produttivi e di welfare e la strutturazione di<span class="term"> politiche</span> di<span class="term"> sviluppo</span> incentrate su modelli di governance e strumenti in grado di stimolare investimenti in ricerca, innovazione, soluzioni resilienti ai problemi ed alle esigenze economico sociali. Sinora scarse competenze manageriali, deficit di collaborazione con il<span class="term"> mercato</span>, difficoltà dei sistemi finanziari e contabili pubblici, frammentazione della programmazione e delle strategie di<span class="term"> sviluppo</span> hanno sinora ostacolato l\'implementazione di azioni sistemiche, capaci di andare oltre i tradizionali incentivi, e di stimolare la ricerca attraverso la promozione della domanda pubblica di soluzioni innovative. L\'evoluzione della normativa Negli ultimi anni l\'impulso della normativa e dei<span class="term"> fondi</span> strutturali<span class="term"> europei</span> ha favorito l\'evoluzione ed il consolidamento di strumenti come gli appalti pubblici di soluzioni innovative, utilizzati per consolidare e diffondere soluzioni già presenti sul<span class="term"> mercato</span>, e gli appalti pre-commerciali, cui si fa generalmente ricorso quando non esistono ancora soluzioni in commercio e sono necessarie nuove attività di ricerca e<span class="term"> sviluppo</span>. Attraverso questi strumenti le stazioni appaltanti condividono la progettazione di<span class="term"> servizi</span> pubblici moderni e ottimizzano gli investimenti in ricerca e<span class="term"> sviluppo</span>, orientandoli verso la realizzazione di soluzioni nuove o migliori rispetto a criticità e sfide sociali economiche ed ambientali, spesso assenti sul<span class="term"> mercato</span> o difficili da sviluppare a causa della scarsa e scalabilità o perché richiedono attività di ricerca e<span class="term"> sviluppo</span> eccessivamente costose. In questo modo la spesa e le procedure di appalto pubbliche vengono utilizzate per guidare l\'innovazione dal lato della domanda acquistando lo<span class="term"> sviluppo</span> e la sperimentazione di nuove soluzioni, che consentano di modernizzare più rapidamente i<span class="term"> servizi</span> pubblici, sostenere la competitività di imprese e sistemi produttivi, consolidare la domanda ed il<span class="term"> mercato</span> dei prodotti e<span class="term"> servizi</span> innovativi, orientando i processi di<span class="term"> sviluppo</span> verso settori che consentono significativi tassi di incremento dell\'occupazione. Le potenzialità del "precommerciale" L\'esperienza degli ultimi anni ha evidenziato le potenzialità dell\'appalto pubblico pre-commerciale, un contratto finalizzato all\'acquisto non in esclusiva da parte di committenti pubblici di<span class="term"> servizi</span> di ricerca applicata e<span class="term"> sviluppo</span> sperimentale, che prevede la condivisione dei rischi e dei benefici tra acquirente pubblico e privati, e lo<span class="term"> sviluppo</span> da parte degli operatori commerciali di beni e<span class="term"> servizi</span> non disponibili sul<span class="term"> mercato</span> e non ancora idonei all\'uso commerciale, idonei a fronteggiare i problemi e le sfide di particolare complessità che impegnano le autorità pubbliche. Si tratta quindi di uno strumento di problem solving e di mitigazione del rischio connaturato a complessi investimenti tecnologici che, a differenza degli appalti tradizionali, non è orientato alla scelta di un fornitore di beni o di un affidatario di<span class="term"> servizi</span> o prestazioni secondo criteri di valutazione incentrati sulla esperienza o sulla solidità economica, ma mira ad acquistare soluzioni inedite ed innovative a problemi sociali, economici ed ambientali, rispetto ai quali le soluzioni presenti sul<span class="term"> mercato</span> si sono dimostrate inefficienti. Il principio della condivisione di rischi e benefici tra stazione appaltante e operatori privati comporta che le attività di ricerca e<span class="term"> sviluppo</span> non siano retribuite interamente dalla stazione appaltante, ma cofinanziate dai privati, e, di contro, i risultati dell\'attività di ricerca e<span class="term"> sviluppo</span> non appartengano in esclusiva al committente pubblico, in modo che l\'operatore economico resti libero di riutilizzare ed immettere sul<span class="term"> mercato</span> i risultati della propria attività di ricerca e<span class="term"> sviluppo</span>. Grazie a queste caratteristiche l\'appalto pre-commerciale, se correttamente realizzato, consente di offrire alla collettività soluzioni inedite a complessi problemi ed esigenze di natura economico<span class="term"> sociale</span> ed ambientale, e stimola le imprese a sviluppare soluzioni innovative sulla base delle quali consolidare nuove opportunità di<span class="term"> mercato</span>, favorendo processi virtuosi di concorrenza ed una riduzione dei costi di ricerca e<span class="term"> sviluppo</span> dei nuovi beni e<span class="term"> servizi</span> realizzati. I progetti cofinanziati dall\'Ue Non a caso i progetti cofinanziati dall\'UE, anche implementando PCP transnazionali congiunti, hanno conseguito significativi risultati, consentendo l\'elaborazione di soluzioni innovative per accelerare la transizione<span class="term"> digitale</span> delle piattaforme di<span class="term"> servizio</span> pubblico verso un\'economia circolare, di<span class="term"> servizi</span> completi abilitati all\'ICT per la teleriabilitazione dei pazienti in aree isolate, si soluzioni di intelligenza artificiale in grado di aiutare le città a raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica, di strumenti digitali innovativi a supporto della continuità assistenziale per la prevenzione della fragilità negli anziani e tecniche innovative di autogestione della malattia e del dolore basate sull\'ICT, di piattaforme di telemedicina altamente interoperabili in grado di rilevare i pazienti in terapia intensiva ad alto rischio riducendo la mortalità e la durata della degenza ospedaliera e sistemi di monitoraggio e comunicazione che collegano pazienti e operatori, di soluzioni Smart che riducono i costi e aumentano l\'efficienza della gestione degli edifici, di strumenti di misurazione intelligente e riduzione delle perdite nel settore idrico, di sistemi avanzati di gestione del traffico che migliorano la velocità della circolazione veicolare, la sicurezza stradale, l\'impronta di CO2 e riducono i costi passando a un\'architettura modulare aperta, di soluzioni innovative che consentono cure mediche più efficienti e sicure per i pazienti con malattie croniche, di strumenti di modellazione virtuale delle infrastrutture stradali, soluzioni robotiche che consentiranno agli operatori sanitari di raggiungere il 10% in più di anziani che possono vivere in modo indipendente entro il 2020, strumenti in grado di migliorare la capacità, l\'accuratezza e la qualità della conservazione<span class="term"> digitale</span> del patrimonio culturale a costi ridotti, di sistemi di trasformazione dei fanghi maleodoranti in energia pulita e fertilizzante, e di soluzioni di movimentazione automatizzata dei letti ospedalieri. I casi di successo L\'analisi di tutti i PCP finanziati dal settimo programma quadro rivela significativi impatti a lungo termine su committenti e aziende alcuni anni dopo la conclusione degli appalti: aumento del tasso di successo della commercializzazione dei prodotti sviluppati e di crescita aziendale (circa il 50% di tutte le aziende sta già generando ricavi dalla commercializzazione della propria soluzione PCP, il 24% delle start-up partecipanti si è già assicurato investimenti azionari ed 18% ha già concluso partenariati con aziende più grandi per commercializzare la propria soluzione), miglioramento della qualità e dell\'efficienza dei<span class="term"> servizi</span> pubblici, apertura del<span class="term"> mercato</span> a nuovi operatori (il 71,5% del valore del contratto PCP è assegnato direttamente a PMI), incentivo al consolidamento delle imprese e creazione di operatori più grandi e competitivi (il 19% degli appalti PCP sono stati aggiudicati a consorzi di aziende e PMI), impatto sulla crescita transfrontaliera (il 33,1% degli appalti PCP sono stati aggiudicati a livello transfrontaliero, 20 volte in più rispetto alla media degli appalti pubblici in tutta Europa), contributo alla crescita e all\'occupazione in Europa (il 99,5% degli aggiudicatari sta svolgendo l\'attività di ricerca e<span class="term"> sviluppo</span> in Europa). Gli ostacoli La diffusione di questo genere di appalto in Italia è stata, tuttavia, ostacolata da criticità croniche del sistema<span class="term"> nazionale</span> degli appalti concernenti la collaborazione tra pp.AA e<span class="term"> mercato</span>, e rilevanti deficit di competenza in relazione alla analisi del fabbisogno pubblico di interesse generale non soddisfatto, alla corretta configurazione delle procedure ed alla condivisione dei rischi e dei benefici, Per cogliere le opportunità offerte da questo promettente strumento si rende, pertanto, indispensabile un deciso cambio di rotta, attraverso efficaci interventi di qualificazione delle stazioni appaltanti ed una organica e concreta ridefinizione del rapporto pubblico-privato. (riproduzione riservata).', 'Documento_Abstract': 'tra sistemi produttivi e territoriali e di rapida trasformazione dei sistemi di welfare innovatività e sostenibilità sono diventate priorità non soltanto per le imprese ma anche per le amministrazioni e le aziende pubbliche, dai quali acquisti dipende circa il 20% del Pil nazionale. Il Pnrr e le <strong>politiche</strong>... di <strong>coesione</strong> indicano e incentivano investimenti e riforme in digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, transizione ecologica, mobilità sostenibile, coesione e inclusione, salute, e prescrivono precisi ed ambiziosi obiettivi da conseguire entro termini stringenti, attraverso la trasformazione...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Nella competizione globalizzata sistemi di welfare innovatività e sostenibilità sono diventate priorità non soltanto per le imprese ma anche per le amministrazioni e le aziende pubbliche. 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L\'avvio della mirabolante «prestazione universale che consentirà di aumentare di oltre il 200% l\'assegno d\'accompagnamento» dei vecchi «più fragili e bisognosi», tuttavia, appare un po\' incerto. Visti gli stanziamenti, quelli che potrebbero goderne infatti sarebbero 24.500 l\'anno. Pari ai soli ultraottantenni della provincia di Teramo. E gli altri canuti disabili d\'Italia? Boh A fare le pulci alla Riforma dell\'assistenza agli anziani non autosufficienti è il «Patto per un nuovo<span class="term"> welfare</span> sulla non autosufficienza» che raggruppa sessanta organizzazioni e associazioni che si occupano del problema, dalle Acli alla Caritas, da Cittadinanzattiva alla Federazione Coldiretti Pensionati, dalla Federazione Alzheimer al Consorzio Mutue<span class="term"> Sanitarie</span>. Patto che, ottenuto nella primavera 2021 l\'inserimento nel Pnrr dell\'agognata riforma attesa da un\'eternità (in Spagna c\'è da 18 anni, in Francia da 22, in Germania da 29, in Austria da 31), è rimasto basito ritrovando nel decreto attuativo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 15 marzo la conferma a tutti i dubbi peggiori. Per capirci: nessuna svolta epocale sui servizi residenziali (case di riposo) rinviata a un successivo decreto, nessuna svolta epocale sull\'indennità di accompagnamento che oggi ingoia il 44% dei costi, nessuna svolta epocale sui servizi domiciliari invocata soprattutto dopo la traumatica esperienza della pandemia da 3,8 milioni di anziani non autosufficienti «più i caregiver familiari e gli operatori che li assistono» per un totale di 10 milioni di persone. Un italiano su sei. Tutto aggiornato a una riforma prossima ventura. Al punto che, dicono i critici, il decreto attuativo «tradisce l\'impianto innovativo contenuto nella Legge Delega 33/2023» che il governo attuale doveva traghettare in porto. Mancano, a dispetto dei proclami, i soldi necessari a una vera riforma che «necessiterebbe di 5-7 miliardi aggiuntivi a regime»? «Il nostro ragionamento parte dai progetti, non dai fondi. Se non c\'è progetto è inutile parlare di fondi. Schiacciare il dibattito su "mancano le risorse" è un modo per non confrontarsi con le questioni vere». A farla corta: se anche saltasse fuori un\'inesauribile miniera d\'oro nelle viscere di Roccacannuccia «mancherebbero comunque i progetti per avviare una riforma vera». Unica svolta vera e sbandierata, appunto, è l\'introduzione «in via sperimentale, dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026» d\'«una prestazione universale, subordinata allo specifico bisogno assistenziale al fine di promuovere il progressivo potenziamento delle prestazioni assistenziali per il sostegno della domiciliarità e dell\'autonomia personale degli anziani non autosufficienti». Tutti? No, perché secondo l\'Istat gli over 65 non autosufficienti sono appunto 3,8 milioni. Troppi. Gli Over 65 con indennità di accompagnamento? No, perché anche quelli sono comunque 1,568 milioni. Troppi. Allora gli ultraottantenni non autosufficienti con indennità di accompagnamento? Troppi anche quelli. Dice infatti il decreto attuativo che «la prestazione universale, esente da imposizione fiscale e non soggetta a pignoramento, è erogata su base mensile ed è composta da: a) una quota fissa monetaria corrispondente all\'indennità di accompagnamento di cui all\'articolo 1 della legge 11 febbraio 1980, n. 18; b) una quota integrativa definita "assegno di assistenza", pari a 850 mensili, finalizzata a remunerare il costo del lavoro di cura e assistenza, svolto da lavoratori domestici con mansioni di assistenza alla persona titolari di rapporto di lavoro conforme ai contratti collettivi nazionali...». Fosse data a tutti gli ultraottantenni disabili non autosufficienti e con assegno di accompagnamento, un milione e 49mila, la loro «prestazione universale» costerebbe 10,699 miliardi annui. Un investimento che allevierebbe le fatiche di milioni di familiari che suppliscono con decine di miliardi di ore di lavoro alle latitanze dello Stato. Ma sarebbe oggi spropositato. Ed ecco che («cala cala Trinchetto!», direbbe il vecchio carosello di un\'acqua minerale) la svolta epocale si riduce a numeri assai contenuti. Dice infatti il decreto meloniano all\'art. 42 che questo «assegno di assistenza» deve stare «nel limite massimo di spesa di 250 milioni per il 2025 e di 250 per il 2026» con soldi ricavati «a) quanto a 75 milioni per il 2025 e 75 per il 2026 mediante corrispondente riduzione delle risorse del Fondo per le non autosufficienze di cui all\'articolo 1, comma 1264, della legge 27 dicembre 2006, n. 296; b) quanto a 125 milioni per il 2025 e 125 per il 2026 a valere sul Programma nazionale "Inclusione e lotta alla povertà"». Un raschiamento sul fondo del barile... Visti i soldi a disposizione, quegli 850 euro mensili saranno dati perciò, almeno in questi due anni iniziali, ai vecchi disabili non autosufficienti con quattro requisiti: devono avere più di 80 anni, «un livello di bisogno assistenziale gravissimo», un Isee «non superiore a euro 6.000» e l\'indennità di accompagnamento. Fatti i conti, dicono quelli del «Patto», 24.500 persone o poco più. Il 3% degli anziani over 80 non autosufficienti che hanno l\'accompagnamento. Pari agli abitanti di Ruvo di Puglia. O, come dicevamo, ai soli ultraottantenni della provincia di Teramo. Mica male come sbocco finale d\'una riforma che Mario Draghi aveva promosso perché «dopo le sofferenze e le paure di questi mesi di pandemia, non possiamo dimenticarci dei nostri anziani»...', 'Documento_Abstract': 'disabili d\'Italia? Boh A fare le pulci alla Riforma dell\'assistenza agli anziani non autosufficienti è il «Patto per un nuovo <strong>welfare</strong> sulla non autosufficienza» che raggruppa sessanta organizzazioni e associazioni che si occupano del problema, dalle Acli alla Caritas, da Cittadinanzattiva alla Federazione...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': '«È una riforma di cui andiamo orgogliosi», ha detto Giorgia Meloni: «Diamo finalmente risposte concrete ai bisogni dei nostri oltre 14 milioni di anziani». L\'avvio della mirabolante «prestazione universale che consentirà di aumentare di oltre il 200% l\'assegno d\'accompagnamento» dei vecchi «più fragili e bisognosi», tuttavia, appare un po\' ', 'Documento_Autore': 'GIAN ANTONIO STELLA', 'Documento_Argomenti': 'Salute e Welfare', 'Documento_Testatina': 'Cronache italiane - Interni', 'Documento_NumeroDiPagina': '20', 'Documento_Url': 'https://data.volopress.it/GetData/Default.ashx?param=ZG9jaGFzaD03Q0FFNjA5MTY4QjAzRkNEMUMwMkQ0ODg0N0Q4RDBDNEMyRTE2OEQwOTc0NkMxOTk5NjgyRUVFRDI3MERBQTEwJnR5cGU9UERG', 'Documento_UrlType': 'pdf', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvbks3N2dYRncvK083aGdIZXMzZ01CbEhuUlJDdGdpM0h4azllOTJJbEI1VWRDOTBxMm5GUUYzeVBFb3R4Y3dNSUhDQ00zaUNVc2oxNEpJNVdNUDc3U2VGV0pza0l5U0FqMnJpVDJXVEdGZ0xPNDR4cG1NcEhQa0x6KzJpTkl0TEt4WWc1MzdxVzhORXArSW54ZC9NV1VlQWdqYW9uVEdIcHdTSklLbXFkZ1ZIMjQ5R2ljWU9SVnM9', 'Fonte_Titolo': 'Corriere della Sera', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Salute e Welfare', 'Report_ID': '9448822', 'Report_TotaleDocumenti':14, 'Documento_ID': '47470804', 'Documento_Data': '2024-03-23', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Medici in fuga all\'estero, l\'ipotesi di un maxi sconto sulle tasse per farli rientrare', 'Documento_TitoloHtml': 'Medici in fuga all\'estero, l\'ipotesi di un maxi sconto sulle tasse per farli rientrare', 'Documento_Contenuto': 'di Diana Cavalcoli Quasi 39 mila tra 2019 e 2023, 11mila solo tra 2022 e 2023. Questi i numeri dei<span class="term"> medici</span> che lasciano l\'Italia secondo i dati della Federazione nazionale degli Ordini dei<span class="term"> Medici</span> (FnomCeo). Un fenomeno che sta spingendo il<span class="term"> ministero</span> della Sanità a<span class="term"> studiare</span> soluzioni per incentivare il ritorno dei «camici in fuga». Tra quest Il<span class="term"> Ministro</span> della Salute Orazio Schillaci ha recentemente detto di voler puntare sulla "valorizzazione dei<span class="term"> medici</span> e dei<span class="term"> professionisti</span> sanitari che operano all\'interno del SSN". Compresi coloro che sono andati a lavorare all\'estero. «La fuga dei cervelli è un fenomeno che, purtroppo, caratterizza il nostro Paese da molti anni. Ma se i nostri<span class="term"> medici</span> vengono assunti con facilità all\'estero, allora vuol dire che i percorsi formativi offerti in Italia sono di eccellenza», sottolinea il<span class="term"> ministro</span>. Tra le ipotesi allo<span class="term"> studio</span> quella di introdurre, come per i ricercatori, un maxi sconto fino al 90% sulle tasse per chi ritorna in Italia . Più nel dettaglio nel periodo d\'imposta in cui la residenza viene riportata in Italia e nei successivi cinque anni, si pagano le tasse solo sul 10% del reddito di<span class="term"> lavoro</span> dipendente o autonomo. Per fare un esempio ipotizzando il percepimento di un compenso di 80 mila euro il reddito di<span class="term"> lavoro</span> dipendente imponibile ai fini<span class="term"> Irpef</span> è di 8mila euro. Quanto guadagnano i<span class="term"> medici</span> Un\'agevolazione che ora il<span class="term"> ministro</span> Schillaci vorrebbe estendere anche ai<span class="term"> medici</span> italiani che in Italia sono 415.868. Professionisti che oggi sono attratti dalle retribuzioni più alte offerte all\'estero. Se si guarda all\'Europa fare le valigie significa guadagnare, in media, 60mila euro lordi in più all\'anno. Con un massimo di 205 mila euro in più in Lussemburgo, 110 mila in Islanda e Olanda, 100 mila in Danimarca, Irlanda e 93 mila in Germania. Risultano più bassi degli stipendi italiani solo quelli offerti in Portogallo e Grecia. Iscriviti alle newsletter di L<span class="term">\'Economia</span> Le sfide per l<span class="term">\'economia</span> e i mercati in un mondo instabile L\'Europa, gli Stati Uniti e l\'Italia che contano, con le innovazioni e le decisioni importanti, ma anche le piccole storie di rilievo Dal mondo della scienza e dell\'innovazione tecnologica le notizie che ci cambiano la vita (più di quanto crediamo) E non dimenticare le newsletter e.', 'Documento_Abstract': 'sul 10% del reddito di lavoro dipendente o autonomo. 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Una corsa contro il tempo per varare la riforma prima delle elezioni europee del prossimo giugno che si scontra ancora una volta con la levata di scudi delle imprese del settore che già un anno fa grazie anche all\'appoggio di diversi Governi europei - in primis quello dell\'Italia che presentò un position paper molto critico alla Commissione Ue - riuscirono a bloccare una riforma considerata «anti industriale» oltre che un danno per i pazienti europei. Tra i punti più contestati c\'è la riduzione della protezione dei dati (il data protection ) che per le aziende è uno dei capisaldi della tutela della proprietà intellettuale (impedendo ad altre aziende di poter accedere ai dati del farmaco) e rappresenta la principale sirena che - insieme agli incentivi per la ricerca - attrae i grandi investimenti di Big Pharma. Scoprire e sviluppare un nuovo medicinale costa molto e quindi una esclusiva più lunga sul mercato è un incentivo importante, forse il principale Il testo della riforma in origine riduceva questo periodo di "data protection" dagli attuali 8 anni a 6 anni, ora il nuovo testo emendato porta questo termine a 7 anni e mezzo. «Il giudizio resta lo stesso ampiamente negativo: è un compromesso al ribasso che certamente non rende l\'Europa più competitiva rispetto a Usa, Cina India, Singapore Arabia Saudita e d Emirati Arabi. È una sconfitta della politica europea che non riesce a comprendere il valore dell\'innovazione e della ricerca che passa per il rafforzamento della proprietà intellettuale del brevetto», spiega con amarezza il presidente di Farmindustria Marcello Cattani che a Bruxelles vede «posizioni idelogiche» di «attacco all\'industria» con effetti «sull\'economia, sull\'occupazione e sulla<span class="term"> salute</span> dei cittadini» perché una riforma del genere rischia di rendere meno accessibili non solo «i farmaci innovativi ma anche quelli di grande diffusione che sono salva vita» perché spingerà le aziende a spostare le loro risorse - ricerca e sviluppo, studi clinici, produzione avanzata, competenze scientifiche e accademiche - in quelle aree del mondo con strategie agguerrite di attrazione degli investimenti. «L\'Europa già oggi non se la passa bene visto che dal 2000 ha perso il 25% degli investimenti in ricerca e sviluppo nei farmaci rispetto agli Usa, mentre da qualche anno la Cina cresce alla velocità della luce», avverte il presidente di Farmindustria che non si dà pace del fatto che a Bruxelles «non si riesca a mettere a terra una visione forte e ambiziosa sulle life science». E gli effetti sono evidenti visto che su 10 farmaci approvati dall\'Ema, l\'Agenzia Ue dei medicinali, oltre 5 sono americani, 2 cinesi e il resto arriva dall\'Europa (comprese Uk e Svizzera). Negli Usa - solo per fare un esempio benchmark - il periodo di esclusiva oscilla tra i 10,5 e i 12,5 anni. In realtà la proposta Ue prevede la possibilità di estendere questa "protezione": a esempio è allungabile a ulteriori 12 mesi se il farmaco risponde a esigenze mediche insoddisfatte, altri 6 mesi se prevede lo sviluppo di studi clinici comparativi e ulteriori 6 mesi se una quota degli investimenti in ricerca sono effettuati in Europa. Ma per Cattani si tratta di «condizionalità che implicano solo burocrazia aggiuntiva e soprattutto non assicurano la certezza di avere il beneficio. Un fatto cruciale, questo, per convincere le aziende a investire». Né un ingresso anticipato dei farmaci generici o biosimilari è un vantaggio di per sé: «Non è questa la strada. Perché - spiega il presidente di Farmindustria - se non avremo i farmaci innovativi non avremo nemmeno i nuovi farmaci generici. Ci troveremo di fronte a una erosione che impoverisce tutto il sistema e sarà una sconfitta per tutti». Da qui l\'appello al Governo italiano a farsi di nuovo parte attiva «perché nel prosieguo dell\'iter della riforma nel Parlamento europeo emerga forte la nostra contrarietà». Oggi l\'Italia è leader in Europa nella produzione di farmaci con 50 miliardi raggiunti nel 2023, e anche i segnali di rallentamento dei primi mesi nel 2024 non preoccupano: «Sono un rimbalzo dopo la grande crescita dell\'anno scorso. Siamo cautamente ottimisti per una crescita positiva anche nel 2024, ma la nostra leadership passa anche dalla difesa della nostra industria in Europa».', 'Documento_Abstract': 'in commissione Ambiente e <strong>Sanità</strong> dei giorni scorsi è attesa nell\'aula dell\'Europarlamento già il prossimo 10 aprile. 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L\'unione ambulatori privati, che riunisce tutte le sigle del settore, ha promosso l\'evento di contestazione lanciando l\'allarme sui rischi per i cittadini e per i lavoratori del comparto. 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È quanto, nell\'era dell<span class="term">\'intelligenza</span> artificiale, accade a sempre più medici: i video vengono artefatti e trasformati in "deep fake", nei quali si ruba l\'immagine e l\'identità del protagonista e gli si fanno dire parole diverse. A ottobre a denunciare era stato Matteo Bassetti che, diventato volto noto televisivo durante la pandemia, si era accorto di un video contraffatto in cui pubblicizzava un integratore contro il diabete. Lo stesso succede ora a un altro medico, che, oltre a sporgere denuncia alle autorità competenti, ha voluto allertare il suo Ordine e la Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, sia per prendere le distanze e preservare la sua onorabilità, sia per mettere in guardia i colleghi e i cittadini. "I deep fake sono uno dei frutti distorti dell<span class="term">\'Intelligenza</span> artificiale - commenta il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli - e vengono utilizzati, attraverso il furto dell\'identità, per vere e proprie truffe. Se sono usati per pubblicizzare prodotti che vantano effetti salutistici o addirittura terapeutici, spingendo, a volte, sino ad abbandonare i farmaci, diventano un pericolo per la salute pubblica". "Queste azioni - continua - costituiscono una forma di violenza: verso il medico, che si vede rubare l\'identità, la reputazione, l\'onore; verso il cittadino, che si trova ingannato facendo leva sulla fiducia che ripone nel professionista; sulla stessa relazione di cura, che viene svilita. Non a caso, i medici che si rivolgono a noi dopo esserne stati vittima riferiscono, innanzitutto, di sentirsi violati, feriti nella loro identità di persone e di<span class="term"> professionisti</span>. 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La diffusione della pandemia e lo sviluppo della cosiddetta "Silver Economy" hanno infatti evidenziato la necessità di attuare nuove modalità di erogazione delle prestazioni<span class="term"> sanitarie</span>. Su questo tema a Bergamo, lunedì 25 marzo, presso il Centro Congressi Giovanni XXIII, si terrà il convegno "Telemedicina: Gli impatti sul presente e scenari medico giuridici sul prossimo futuro" organizzato da Locatelli e Partners e dall\'Agenzia di reputazione digitale SIRO Consulting. A moderare il convegno Simona Petrozzi, leader di Siro consulting e l\'avvocato Andrea Locatelli. Per entrambi "si tratta della prima iniziativa finalizzata a condividere tematiche che, ciascuno per la propria competenza, discutiamo su tavoli di lavoro istituzionali ed associativi e che iniziamo ad affrontare operativamente nel nostro quotidiano". Importante la partecipazione delle Associazioni di categoria: "Crediamo che occorra affrontare con responsabilità e impegno le domande cruciali su come gestire informazioni, l\'impatto dell\'intelligenza artificiale e la formazione necessaria, e in tal senso vogliamo fornire il nostro contributo nel guidare questo cambiamento significativo nel panorama del settore socio<span class="term"> sanitario</span>", dichiara Luca Pallavicini, presidente di Confcommercio<span class="term"> Salute</span>, Sanità e Cura. © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'Luca Pallavicini, presidente di Confcommercio Salute, <strong>Sanità</strong> e Cura. © RIPRODUZIONE RISERVATA....', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'La telemedicina e la trasformazione digitale permettono di ricevere cure mediche attraverso dispositivi elettronici e rappresentano una delle frontiere innovative dell\'organizzazione dei servizi sanitari. La diffusione della pandemia e lo sviluppo della cosiddetta "Silver Economy" hanno infatti evidenziato la necessità di attuare nuove modalità ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Salute e Welfare', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.sanita24.ilsole24ore.com/art/notizie-flash/2024-03-22/telemedicina-scenario-medico-giuridico-e-l-impatto-sull-organizzazione-servizi-164832.php?uuid=AFuA8k4', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvbks3N2dYRncvK083aGdIZXMzZ01CbEhuUlJDdGdpM0h4azllOTJJbEI1VWRDOTBxMm5GUUYzeVBFb3R4Y3dNSUhDQ00zaUNVc2oxNEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29MdjNjdVQ3SHFkNU9JajIvdnpSWWlsZzZFWHo5Qzc4SVp6dFNjTEQ1RlhEMm0zTUFiYzQvSjcrSnEwOHZvSWtKQkVlRjlnU3UzM0QrVGdMVi9jYVFMT2pENWFlMFRnMEJvQmwzNS9pNDZkN3dUZnMvNGREdU81YmRUcXp4YldsWXN3QUtsWmVzbjFFUlpYOWpHNjdtckxLYU5kaCtSZVRyQk54bDVEdkYwQ3lkc3A1YVQ0QWE3cklXbzV6WHZhcXBBRDBKenNYNmZ2SFBCblg0RFoxa2laMlpoNUVRZ25mK3N3PT0%3d', 'Fonte_Titolo': 'ilsole24ore.com (Sanita)', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Salute e Welfare', 'Report_ID': '9448822', 'Report_TotaleDocumenti':14, 'Documento_ID': '47470826', 'Documento_Data': '2024-03-25', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Welfare, nelle coop sociali occupati a rischio di fuga', 'Documento_TitoloHtml': 'Welfare, nelle coop sociali occupati a rischio di fuga', 'Documento_Contenuto': 'Quarantamila lavoratori a rischio di fuga dalla cooperazione sociale. «Per i servizi di<span class="term"> welfare</span> erogati dal privato sociale la pubblica amministrazione corrisponde rette troppo basse, non premia la qualità, ma il risparmio dei costi. A rischio di fuga il 10% degli occupati, ovvero 40mila persone, con inevitabili ripercussioni sulle prestazioni essenziali per 7 milioni di persone. E questo in un quadro generale che vede il sistema sociale e sociosanitario nazionale in sofferenza per la carenza cronica di personale». A lanciare l\'allarme Stefano Granata, presidente Confcooperative Federsolidarietà, che chiede alla PA di farsi carico dell\'aumento previsto per i lavoratori del settore con il rinnovo del ccnl della Cooperazione sociale che interessa 400.000...', 'Documento_Abstract': '<strong>Welfare</strong>, nelle coop sociali occupati a rischio di fuga Quarantamila lavoratori a rischio di fuga dalla cooperazione sociale. «Per i servizi di <strong>welfare</strong> erogati dal privato sociale la pubblica amministrazione corrisponde rette troppo basse, non premia la qualità, ma il risparmio dei costi. 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Si chiama "sistema nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente" ed è costituito dall\'insieme di prestazioni e servizi sociali, di cura e assistenza necessari a garantire l\'adeguato e appropriato sostegno ai bisogni degli anziani non autosufficienti. Bisogni individuati da una "valutazione multidimensionale unificata" che redige un budget finale di cure, assistenza e anche di spesa sociale. A prevederlo è il decreto legislativo n. 29 del 14 marzo 2024, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 65 del 18 marzo 2024 e in vigore dal giorno successivo. Il provvedimento dà attuazione alla delega della legge n. 33 del 23 marzo 2023 con le nuove norme a favore delle...', 'Documento_Abstract': 'Anziani non autosufficienti, arriva il <strong>welfare</strong> su misura Un <strong>welfare</strong> ad hoc per le persone anziane non autosufficienti. Si chiama "sistema nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente" ed è costituito dall\'insieme di prestazioni e servizi sociali, di cura e assistenza necessari...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Un welfare ad hoc per le persone anziane non autosufficienti. Si chiama "sistema nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente" ed è costituito dall\'insieme di prestazioni e servizi sociali, di cura e assistenza necessari a garantire l\'adeguato e appropriato sostegno ai bisogni degli anziani non autosufficienti. 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Almeno come possibilità aperta a tutti coloro che lavoravano in ufficio e, con l\'emergenza Covid, hanno scoperto che gran parte del loro lavoro lo potevano fare anche da casa, con indubbi vantaggi, da parte del lavoratore, ma anche qualche inconveniente. A fine marzo scade comunque l\'ultima proroga che garantiva in pratica il diritto a tutti i lavoratori fragili del settore privato o con figli con meno di 14 anni di richiedere la modalità di lavoro da remoto. Un diritto che la gran parte delle aziende aveva finito per riconoscere a tutti i lavoratori, anche per evitare discriminazioni. Ora si torna al passato, nel senso che viene meno questo diritto per i genitori di figli under 14...', 'Documento_Abstract': 'Da mito a strumento di <strong>welfare</strong> aziendale Fine del lavoro agile, detto anche smart working, all\'inglese, che fa sempre figo. Almeno come possibilità aperta a tutti coloro che lavoravano in ufficio e, con l\'emergenza Covid, hanno scoperto che gran parte del loro lavoro lo potevano fare anche da casa...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Fine del lavoro agile, detto anche smart working, all\'inglese, che fa sempre figo. Almeno come possibilità aperta a tutti coloro che lavoravano in ufficio e, con l\'emergenza Covid, hanno scoperto che gran parte del loro lavoro lo potevano fare anche da casa, con indubbi vantaggi, da parte del lavoratore, ma anche qualche inconveniente. 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In linea con quanto si legge nell\'ultima bozz a, sarà infatti possibile " la somministrazione presso le farmacie, da parte di farmacisti opportunamente formati a seguito del superamento di specifico corso abilitante e di successivi aggiornamenti annuali, organizzati dall\'Istituto superiore di<span class="term"> sanità</span>, di vaccini individuati dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale nei confronti dei soggetti di età non inferiore a dodici anni nonché l\'effettuazione di test diagnostici che prevedono il prelevamento del campione biologico a livello nasale, salivare o orofaringeo, da effettuare in aree, locali o strutture, anche esterne, dotate di apprestamenti idonei sotto il profilo igienico<span class="term">-sanitario</span> e atti a garantire la tutela dellay riservatezza. Le aree, i locali o le strutture esterne alla farmacia devono essere compresi nella circoscrizione farmaceutica prevista nella pianta organica di pertinenza della farmacia stessa". Inoltre, le farmacie dotate di insegna ad hoc con la dicitura " Farmacia dei servizi" potranno effettuare test diagnostici per il contrasto all\'antibiotico-resistenza.', 'Documento_Abstract': 'con quanto si legge nell\'ultima bozz a, sarà infatti possibile " la somministrazione presso le farmacie, da parte di farmacisti opportunamente formati a seguito del superamento di specifico corso abilitante e di successivi aggiornamenti annuali, organizzati dall\'Istituto superiore di <strong>sanità</strong>, di vaccini individuati...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': '(Teleborsa) - Vede il traguardo il Ddl Semplificazioni, che a breve dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri: tante l e novità, dall\'innovazione all\'istruzione passando per il turismo. 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Un fenomeno che nel 2023 in Toscana ha visto domande principalmente da cittadini in età lavorativa sotto ai cinquant\'anni, per cercare di ottenere in media 6.349 euro, valore in aumento del 2,6% rispetto all\'anno precedente , il tutto da restituire in poco più di quattro anni. I dati sono frutto di un\'indagine di Facile.it e Prestiti.it, in base ai finanziamenti richiesti dai toscani lo scorso anno. Secondo l\'analisi i tempi di attesa nella<span class="term"> sanità</span> pubblica portano i cittadini a rivolgersi a quella privata: in una recente ricerca che compone lo studio, commissionata da Facile.it a mUp Research e svolta nel settembre scorso, viene rilevato come in Italia l\'attesa media si attesti a circa 77 giorni, valore che come specificato sale a 81 giorni al centro della penisola «Oggi curarsi è diventato sempre più oneroso, anche alla luce del maggior ricorso alla<span class="term"> sanità</span> privata - dice Aligi Scotti, BU Director prestiti di Facile.it - Servirsi del credito al consumo può essere una strategia per alleggerire l\'impatto di queste spese sul bilancio familiare, evitando così di andare in sofferenza o, peggio, di rinunciare a curarsi». Ma per i prestiti destinati alle cure mediche, come si piazza la Toscana in Italia? Con circa il 4,8%, sul totale dei finanziamenti richiesti lo scorso anno nella regione, la Toscana si trova tra le prime dieci regioni, all\'ottavo posto. L\'incidenza è superiore alla media nazionale, al 4,7%, ma non ai vertici che invece inquadrano alle prime posizioni Sardegna, Marche e Liguria tutte sopra il 5%. E chi sono i richiedenti? Lo studio ha preso in esame oltre 20mila richieste di prestiti personali da utenti residenti in Toscana, raccolte sul sito. È quantificato in quasi 52 mesi il tempo per la restituzione dei finanziamenti mentre chi ne ha fatto richiesta aveva in media 48 anni all\'atto della firma, età oltre la media di 43 anni in cui generalmente viene fatta domanda per ottenere un prestito personale in Toscana. Scendendo nel dettaglio dell\'identikit dei richiedenti, più del 27% ovvero 1 su 4, hanno tra i 55 e i 64 anni. A breve distanza il 24,5% delle domande arrivano dai toscani tra i 65 e i 74 anni e infine, il 19% tra i 25 e i 44 anni. Evidenziato poi il particolare sul sesso dei richiedenti: nel 46,9% dei casi a presentare domanda di finanziamento per spese<span class="term"> sanitarie</span> è stata una donna, percentuale viene spiegato nel report, più elevata rispetto alle richieste di prestito totali in Toscana dove la quota femminile di richiedenti si ferma al 30,9% . Infine dallo studio emerge anche come, nell\'ultimo anno, il tasso dei prestiti personali sia aumentato notevolmente: il Taeg medio riservato ai toscani che hanno chiesto un prestito personale per spese mediche è stato pari al 9,20% nel 2022, valore salito al 10,49% nel 2023, in aumento del 14%.', 'Documento_Abstract': 'Salgono i numeri di chi chiede prestiti per potersi curare nella <strong>sanità</strong> privata Esaminate da Facile.it 20mila domande che in media chiedono 6.349 euro (+2,6%) e sono firmate in media da 48enni Chiedere un prestito per sostenere i costi di cure mediche in una struttura privata. 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In particolare in Italia da qui a 10 anni le nuove macchine intelligenti potrebbero sostituire il<span class="term"> lavoro</span> di quasi 4 milioni di persone; per stare al passo 6 grandi imprese italiane su 10 oggi hanno avviato progetti di Intelligenza<span class="term"> artificiale</span> e sebbene il 77% degli italiani la guardi con timore, soltanto il 17% si dice contrario al suo ingresso nel mondo del<span class="term"> lavoro</span>. Il più grande rischio è quello di non comprendere le potenzialità dell\'Ai, di essere mossi da un pregiudizio frettoloso o ancor peggio dalla paura che non ci consenta di valutarne con oggettività tutti i potenziali vantaggi e soppesarli insieme ai reali svantaggi. Si stanno diffondendo, poi, varie applicazioni basate su reti generative che consentono alle macchine di creare nuovi contenuti<span class="term"> artificiali</span> difficilmente distinguibili da quelli reali: se non vengono correttamente controllate le fonti c\'è il rischio concreto di alterare il contesto, di diffondere contenuti mendaci, minando così la fiducia nel processo decisionale democratico e nella ricerca oggettiva della verità. Così come serve valutare le implicazioni sul diritto d\'autore, poiché le Ai potrebbero violare le leggi sulla proprietà intellettuale. Ciò che preoccupa è il rischio dell\'inquinamento delle fonti, la manipolazione delle coscienze, con la distorsione della percezione umana fino alla contraffazione della realtà stessa, ma anche la salute mentale, come denunciato dal sindaco di New York. Recenti studi del Mit di Boston indicano come critico il controllo nell\'uso dei modelli di linguaggio alla base delle Ai: sarebbe fondamentale dichiarare in modo trasparente il gestore dell\'Ai, il modo in cui amministra i dati, da dove li reperisce e con quale scopo, poiché le finalità non sono indifferenti. Su ciò è espresso persino Papa Francesco, auspicando «modelli di regolamentazione etica per arginare i risvolti dannosi e discriminatori, socialmente ingiusti, dei sistemi di Ai e contrastarne l\'uso nella riduzione del pluralismo, nella polarizzazione dell\'opinione pubblica o nella costruzione di un pensiero unico». Tuttavia non possiamo rinunciare al progresso tecnologico, perché migliora il nostro mondo e l\'Ai gioca un ruolo chiave nelle grandi sfide di oggi: sostenibilità, cambiamento climatico, miglioramento della longevità della vita umana, crescita del Pil. L\'Ai espande i nostri orizzonti,- ma occorre sempre mantenere il focus sulle relazioni umane, come il bisogno di comunicare, la capacità di provare emozioni e di realizzare le nostre ambizioni. Noi, a differenza dell\'Ai, abbiamo la possibilità - ma anche il dovere - di essere responsabili, consapevoli e coscienti: occorre puntare sulla creatività, sul pensiero laterale, sull\'etica, sulla capacità empatica, critica e relazionale, mantenendo sempre la persona al centro, come nel modello Society 5.0. Con l\'Intelligenza umana abbiamo creato nel tempo un patrimonio artistico, filosofico, scientifico, plasmando il tessuto stesso della nostra cultura e società. L\'Ai è ora in grado di elaborare questo patrimonio costruito dalla mente umana, trasformandolo e rielaborandolo per produrre opere nuove, che vanno dall\'arte alla scienza, dalla musica alla letteratura. In un\'epoca in cui l\'accesso al sapere è così vasto, allenare le menti attraverso l\'ispirazione delle grandi opere del passato anziché limitarsi a consumare conoscenza preconfezionata, è ancora più cruciale per evitare l\'assuefazione e la pigrizia mentale con il ristagno delle competenze già acquisite e, paradossalmente, dei rifornimenti di nuovi input per l\'Ai. A fronte di ciò, serve un sistema virtuoso per la crescita sociale delle competenze, oltre a a quella delle sopracitate tecnologie: l\'apprendimento continuo diventa un imperativo categorico sia in termini di upskilling che di reskilling. Per far ciò e per immaginare un futuro di "democrazia<span class="term"> digitale</span>", utile a comprendere le vere esigenze delle persone e a creare le politiche più efficaci non basterà quindi solo l\'Ai, ma una Human<span class="term"> artificial</span> intelligence (Hai) in cui l\'Intelligenza<span class="term"> artificiale</span> sia opportunamente guidata dall\'Intelligenza umana a livello di controllo delle fonti e di qualità dei dati, di trasparenza delle informazioni, di rispetto etico, ma anche di impegno sociale per permettere lo sviluppo delle giuste competenze necessarie a gestire socialmente questa onda di innovazione. Si ha un vero progresso solo quando una nuova tecnologia è realmente inclusiva e permette a tutti di trarne benefici. Presidente Fondazione Leanprove, direttore del dipartimento di Scienze ingegneristiche, Università Marconi © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'al dibattito interdisciplinare scatenato sull\'<strong>Artificial</strong> <strong>intelligence</strong> (Ai) e sul relativo impatto economico, sociale e politico, superiore persino a quello dell\'avvento di Internet. In particolare in Italia da qui a 10 anni le nuove macchine intelligenti potrebbero sostituire il lavoro di quasi 4 milioni... e per immaginare un futuro di "democrazia digitale", utile a comprendere le vere esigenze delle persone e a creare le politiche più efficaci non basterà quindi solo l\'Ai, ma una Human <strong>artificial</strong> <strong>intelligence</strong> (Hai) in cui l\'Intelligenza artificiale sia opportunamente guidata dall\'Intelligenza umana a livello...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': '«La rivoluzione basata sui dati immagazzinati dall\'Ai in economia è già iniziata, la stiamo vivendo ora, ma ci vorranno decenni prima di capirla»: le affermazioni di Robert Shiller, premio Nobel per l\'economia e professore a Yale si uniscono al dibattito interdisciplinare scatenato sull\'Artificial intelligence (Ai) e sul relativo impatto ', 'Documento_Autore': 'Gabriele Arcidiacono', 'Documento_Argomenti': 'Professionista 4.0', 'Documento_Testatina': 'COMMENTI', 'Documento_NumeroDiPagina': '12', 'Documento_Url': 'https://data.volopress.it/GetData/Default.ashx?param=ZG9jaGFzaD04NTAzRkE1REMxMDVCRkU1MzI4MzEwQzJGNTFBOUNGODg2REQ0RUMzQjFCMkIyRjZENDdEQkU2M0RFMzcxMzRGJnR5cGU9UERG', 'Documento_UrlType': 'pdf', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvbks3N2dYRncvK083aGdIZXMzZ01CbEhuUlJDdGdpM0h4azllOTJJbEI1VWRDOTBxMm5GUUYzeVBFb3R4Y3dNSUhDQ00zaUNVc2oxNEpJNVdNUDc3U2Z1dE9nMWVhUG9RRVFXa1ZFa3dEK29yS0Y4UjJSV2FFUjhTVy8zZzdwc2lpZ24vekg3aE45UHJPUGN1WjU0TU96dUlPcU9lK3lzMVVKRVI0QUdjMW5MRTRFSnM0TWFQalVtRy9zV1E4eFY2Zz09', 'Fonte_Titolo': 'Il Sole 24 Ore', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Professionista 4.0', 'Report_ID': '9448823', 'Report_TotaleDocumenti':2, 'Documento_ID': '47470815', 'Documento_Data': '2024-03-24', 'Documento_Autore': 'Luca Tremolada', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '15', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': 'CONTAMINAZIONI', 'Documento_Titolo': 'intelligenza artificiale e cultura aziendale', 'Documento_TitoloHtml': 'intelligenza artificiale e cultura aziendale', 'Documento_Contenuto': 'Ci sono domande che è meglio tenersi dentro. Ancora almeno per un paio di mesi. Come ad esempio quelle su come si stanno organizzando le imprese all\'avvento dell\'intelligenza<span class="term"> artificiale</span>. Intendiamoci, credo che non esista azienda nei Paesi Ocse che non abbia almeno organizzato una riunione su Teams con questo oggetto. I report dei big della consulenza (da Accenture a Ey) che ogni settimana planano copiosi nelle caselle di posta elettronica dei tech reporter descrivono anche a livello globale pochissime case history chiuse, moltissimi progetti pilota avviati e un confronto organizzativo quasi quotidiano. Diciamo che non c\'è divisione di Hr che non sia pronta a ribaltare tutto, uffici e processi per fare posto ai chatbot dell\'Ai generativa. Il punto è che però non ci sono manuali. Di più, tra i tantissimi che dicono di avere una ricetta, nessuno ci ha capito davvero qualcosa. Nessuna cioè sa come ci si prepara all\'Ai. Il più lucido tra tutti è forse Fabio Moioli si occupa di<span class="term"> Artificial</span> Intelligence e Machine Learning da oltre 10 anni. Dopo essere stato responsabile di Microsoft Consulting & Services è passato a Spencer Stuart dove si occupa di aiutare le organizzazioni a trovare nuovi leader capaci di navigare e guidare attraverso le complessità introdotte da questi avanzamenti. «Le aziende che guidano la rivoluzione dell\'Ai sono quelle con culture aziendali che consentono ai propri dipendenti di innovare, testare e sviluppare soluzioni basate sull\'intelligenza<span class="term"> artificiale</span>», ha scritto in una newsletter molto apprezzata su Linkedin. Concedere semplicemente ai dipendenti la libertà di innovare non è sufficiente se non combinato con un approccio strutturato e basato sui dati. Quello che emerge anche leggendo e studiando tra le righe quello che le aziende comunicano è una complessità che è più culturale che tecnologica. Anzi, paradossalmente è proprio la tecnologia il soffitto di vetro di questo processo. Non esiste Cio al mondo che non sudi freddo solo all\'idea di integrare un chatbot in azienda. Al tempo stesso non c\'è Ceo al mondo impaziente di iniziare a sperimentare. La conditio sine qua non, il punto di contatto tra i due è quello che partire a progettare dal dato, sempre e comunque. Ad Amazon Web Services (Aws), ad esempio, chi intende proporre una idea o un progetto deve presentare un documento scritto (no power point) ai colleghi che dimostri il supporto dei dati di qualsiasi affermazione nella presentazione. Immaginate la fatica per chi di mestiere nasce per produrre Power Point. Peraltro, con un chatbot a pagamento si ottengono presentazioni esteticamente ineccepibili ma senza idee originali. Serviamo noi e le nostre idee, su questo non ci sono dubbi. Ma serve più che altro, cultura collaborativa, come sostiene Moioli. Le iniziative di Ai richiedono una combinazione di competenze e prospettive diverse. Il segreto, come sempre, sarà quello di lavora insieme, capire come funziona l\'Ai gen e soprattutto non smettere mai di studiare e formarsi. © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'qualcosa. Nessuna cioè sa come ci si prepara all\'Ai. Il più lucido tra tutti è forse Fabio Moioli si occupa di <strong>Artificial</strong> <strong>Intelligence</strong> e Machine Learning da oltre 10 anni. Dopo essere stato responsabile di Microsoft Consulting & Services è passato a Spencer Stuart dove si occupa di aiutare...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Ci sono domande che è meglio tenersi dentro. Ancora almeno per un paio di mesi. Come ad esempio quelle su come si stanno organizzando le imprese all\'avvento dell\'intelligenza artificiale. Intendiamoci, credo che non esista azienda nei Paesi Ocse che non abbia almeno organizzato una riunione su Teams con questo oggetto. 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